L’INTERVISTA
Tra neopop e neofigurativo il decollo italiano del ferrarese Alfredo Pini
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“Mobile immobile” è il titolo della mostra del ferrarese Alfredo Pini allestita a Cassino – Piedemonte San Germano (Frosinone) presso il centro commerciale Le Grange, dal 17 al 31 ottobre, con il patrocinio e la partnership di Spoleto Art Festival. La personale dell’artista ferrarese (noto anche come gallerista, Lacerba Gallery), a cura di Ars Interamna & Cristiano Art Gallery è stata inaugurata con la presentazione del professor Luca Filipponi, presidente del festival e comprende venti degli ultimi dipinti di Pini.
Alfredo, focus sulla tua ultima mostra Mobile Immobile, un approfondimento?
“Mobile immobile” è il titolo di questa mostra di Cassino, sul tema del movimento. E’ un seguito alle due precedenti mostre di Ferrara e di Genova che si intitolavano “panta Rei”, tratto dall’aforisma di Eraclito traducibile in “tutto scorre”. Sempre su questo tema, ho affrontato l’argomento di come tutto sia perennemente in movimento o trasformazione, anche fin troppo velocemente direi.
Pini, recentemente diverse mostre fuori mura molto interessanti, uno zoom?
Sì, sono stato invitato da diverse gallerie anche straniere, come ad esempio la galleria Trashart di Vienna, per mostre personali sempre su questo tema. Che tra l’altro non è l’unico che affronto, ma anche altri che se vogliamo sono tutti collegati. Ho in programma anche un discorso in via di sviluppo con una galleria di Mosca, oltre a diverse altre in alcune città italiane, una soprattutto a Roma che se andasse in porto nella maniera in cui è stata concepita, sarebbe di grande rilevanza.
Alfredo Pini, sempre neopop e all’avanguardia, parafrasando la tua ultima mostra, un artista rigoroso e dinamico, tra i tuoi input Nespolo, Schifano, Depero, esatto? Oppure?
Non saprei come definirmi, tu mi definisci neopop altri neofigurativo, resta il fatto che è sempre difficile etichettare un artista, anche perché il suo lavoro può cambiare col tempo, com’è giusto che sia, per cui bisognerebbe avere sempre una visione d’insieme per poter giudicare. Sicuramente Schifano è un artista rivoluzionario che mi ha molto interessato, gli stessi artisti della poesia visiva per la loro genialità e varietà di immagini e contenuti.
Pini Alfredo, artista e gallerista, una retrospettiva come gallerista?
Mi piace essere a contatto con altri artisti e mi piace vivere in mezzo all’arte in genere, per questo gestisco anche la galleria Lacerba di Ferrara. Retrospettive non mi piace farne, mi piace guardare al futuro, per cui come gallerista ho in programma per metà novembre una mostra di un genio dell’arte: Claudio Cintoli, artista scomparso giovanissimo sul finire degli anni ’70, che ci ha lasciato lavori sorprendenti di arte concettuale.
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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
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