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da: Federazione Provinciale Sinistra Ecologia e Libertà Ferrara

La scelta del Partito Democratico di S. Agostino di allearsi, alle prossime elezioni amministrative del 25 Maggio, con Forza Italia e Lega Nord, è inqualificabile e incomprensibile. Se per il governo nazionale, il Pd ha giustificato le ‘larghe intese’, evocando una sorta di ‘stato di necessità’, ciò non può assolutamente valere per S. Agostino. Il progetto di fusione dei Comuni di S. Agostino, Mirabello e Vigarano non è per nulla ‘straordinario’. Anzi. Il nuovo Comune di Fiscaglia è nato senza ricorrere all’ ‘inciucio’. Anche la ricostruzione post-terremoto, diversamente da S. Agostino, sta avvenendo, in tutti gli altri Comuni del ‘cratere’, senza dover confondere il centro-sinistra con il centro-destra. Infine, ma non per importanza, a S. Agostino il centro-destra è litigioso e diviso. A maggior ragione, in questa condizione, il Pd locale, non fosse altro per onorare il valore democratico delle elezioni, avrebbero dovuto lanciare con le altre forze di centro-sinistra l’alternativa al centro-destra. E’ evidente che qui il Pd non ha idee diverse e migliori da quest’ultimo. E che il collante politico di entrambi è stare in sella ad ogni costo. E’ inevitabile che ciò provochi sconcerto e disaffezione politica nel popolo di centro-sinistra sant’agostinese. Sinistra Ecologia e Libertà si è spesa in questa tornata elettorale amministrativa per stringere alleanze organiche di centro-sinistra fondate su candidature e programmi credibili e di alto profilo come a Ferrara, Copparo, Argenta e Mesola. A S. Agostino non è stato purtroppo possibile fare altrettanto. Proprio qui, Sinistra Ecologia e Libertà moltiplicherà il proprio impegno per ricostruire su solide basi una sinistra ed un centro-sinistra che tornino a dare politicamente fiducia e speranza. Anche a S. Agostino cambiare si può e si deve.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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