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Iniziamo questo nostro comunicato, facendo una dovuta premessa: ben vengano tutte le iniziative culturali in zona GAD, se vicine alle esigenze degli abitanti e soprattutto se gratuite e coinvolgenti nei confronti della cittadinanza tutta. Ben venga ogni singolo evento di qualità che sul nostro territorio possa portare beneficio alla coesione sociale, e alla risoluzione di problematicità o alla rivitalizzazione di aree disagiate della nostra città.

Quando però siamo davanti all’ennesimo rubinetto aperto a scroscio e a favore dei sempre soliti beneficiari ci rendiamo conto del perché, alle scorse elezioni politiche, tanti giovani della nostra città, abbiano votato contro il partito che governa da troppi anni Ferrara. Questo partito, attraverso soprattutto l’operato di assessori come Massimo Maisto, ha creato un malcontento anche in quelle azioni che dovrebbero caratterizzare i momenti di aggregazione dei cittadini, e purtroppo anche nei giovani. Troppo sovente abbiamo visto questi momenti di intrattenimento fallire in enormi flop (vedi il recente MOVIDA-ON) costati soldi ai contribuenti e elargiti ai soliti circuiti che comprendono, come sappiamo, i numerosissimi circoli affiliati Arci sparsi sul territorio, i quali ottengono la quasi totalità dei finanziamenti e delle agevolazioni nella programmazione legata all’intrattenimento culturale ferrarese. Ci teniamo a ricordare che tali circoli, in quanto associazioni, già beneficiano a livello normativo di minori controlli e limitazioni, se confrontati con aziende commerciali dello stesso settore, e tuttavia non rappresentano nessuna eccellenza, né spiccano di particolari qualità, se non quella della loro presenza, che capillarizza di fatto il territorio rendendo ormai impossibile evitarli volendo partecipare a un evento cittadino.
Non se ne può veramente più!

Siamo ancora increduli di quanto annunciato da alcuni media locali, su un’iniziativa sponsorizzata da questo Comune, con un ammontare di 6.600 euro a favore dell’ennesimo circolo Arci, come se a Ferrara non esistesse nessun’altro modo di proporre e gestire degnamente eventi performativi o di intrattenimento.
Arriviamo al nocciolo della questione: il neonato circolo Arci Officina Meca Aps, fondato in marzo 2018, ha ricevuto un contributo dal Comune di Ferrara per il progetto ‘Punto 189’ che tra luglio 2018 e giugno 2019, porterà tanta gioia ai cittadini residenti nel quartiere GAD, attraverso varie situazioni performative, che non vediamo l’ora di verificare, ma che al momento sono ancora fumose.

Incuriositi da tale sconosciuto circolo “Arci Officina Meca Aps”, siamo andati a leggerne l’Atto Costitutivo e lo Statuto. Subito alcuni dubbi sulla neo-natalità del circolo ci assalgono, visto che la sua fondazione è datata 19.03.2018. Il primo dubbio riguarda quindi la sua inesperienza sul territorio, vista la vicinanza della data di fondazione con l’inizio delle attività sponsorizzate dal Comune (Luglio 2018): sembrerebbe quasi che sia stato creato ad-hoc, magari perché c’erano già dei fondi da assegnare. Ma questa, per carità… è solo un’ipotesi.
Ecco che allora ci viene spontaneo chiedere all’Assessore Maisto: con che criteri avete assegnato questo finanziamento, visto che, come circolo, non hanno esperienza in campo? Che referenze hanno i soci di questo circolo per aver ottenuto un contributo così immediato, dall’Amministrazione? Maisto non ci risponderà mai, ma la città è piccola, quindi senza addentrarci nel dettaglio dei nomi dei soci fondatori, scopriamo che alcuni soci hanno congiunti nella pubblica amministrazione, che altri sono già legati a attività musicali che si svolgono in altri circoli ferraresi quali Renfe e Bolognesi – quindi come dire abbondantemente “affrancati”- e che qualcuno di loro fino a poco tempo fa vendeva hamburger… all’Ipercoop. Sarà un caso?
Addentrandoci invece nella lettura dello Statuto del neo-circolo, ci accorgiamo di alcune incongruenze con le finalità del finanziamento pubblico ottenuto, e troviamo che tanta benevolenza nei confronti del quartiere Gad, come viene dichiarato nelle finalità del progetto finanziato dal Comune “Punto 189”, in realtà vuol dire poter agire con “attività di somministrazione di alimenti e bevande” (Articolo 2 dello Statuto del neo-circolo) e che il circolo in questione potrà svolgere attività di natura “commerciale” e che potrà compiere operazioni “mobiliari, immobiliari, creditizie e finanziarie”. (Articolo 3). Praticamente potranno fare di tutto, e con finalità commerciali, dopo aver preso qualche migliaio di euro in fondi pubblici per l’avvio dei lavori.

Per finire, segnaliamo che tra le finalità della nascita di questo ennesimo (e speriamo ultimo) circolo Arci a Ferrara, ci sarà anche quella di “generare un movimento positivo” alla base del Grattacielo. Ebbene, di sicuro un movimento ci sarà, un bel movimento di denaro, quello si.

LABORATORIO CIVICO.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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