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Da: Simone Saletti, Sindaco di Bondeno

BONDENO. INAUGURATA LA “COLLEZIONE DI ETTORE CAMPI” NELLA BIBLIOTECA COMUNALE. UNA TARGA RICORDA LA SUA FIGURA

Il sindaco, Saletti, e l’assessore alla Cultura, Poltronieri: «Una persona di grandissima cultura. Il gesto della famiglia è encomiabile: Ettore continuerà a tramandare il suo sapere ai giovani, così come ha fatto per tutta la vita»

«Ettore non lo ricordo soltanto come un sindaco, ma anche come un grande professore e studioso, amante del greco e in generale della letteratura internazionale. Il gesto compiuto dalla sua famiglia rappresenta la speranza che tanti giovani possano intraprendere la strada della cultura». Sono queste le prime parole del sindaco di Bondeno, Simone Saletti, nella giornata dell’inaugurazione della “collezione libraria di Ettore Campi” e di una targa affissa nella Biblioteca Comunale riguardante proprio la figura di Campi, sindaco del Comune dal 1995 al 1999, professore e studioso, scomparso nel 2019. Ad assistere alla cerimonia anche la moglie, Carla Anderlini, e il figlio Fabiano, veri artefici della cospicua donazione di volumi alla Biblioteca. In particolare, si tratta di circa 170 volumi, 80 dei quali già disponibili per la fruizione, appartenuti alla libreria personale dell’ex sindaco. L’ampio catalogo librario, spiegano dalla biblioteca, sarà etichettato in una maniera peculiare, in modo da dare risalto al nome della persona e della famiglia da cui proviene la donazione. «Era un amante della narrativa, ma anche dei viaggi e della storia di Ferrara – spiegano di concerto Saletti e l’assessore alla Cultura, Francesca Aria Poltronieri –. Quello della Biblioteca Meletti è indubbiamente il posto migliore per ricordare il suo nome. Il gesto compiuto dalla famiglia, poi, è tanto insolito quanto apprezzabile. Spesso, infatti, i “cimeli” personali vengono custoditi nelle case, al riparo dai visitatori. In questo caso avviene l’esatto contrario: Campi potrà continuare a tramandare la sua conoscenza anche negli anni a venire, ispirando i giovani che frequentemente vengono a studiare presso le sale della biblioteca». L’assessore Poltronieri ha poi ricordato l’attività dell’ex sindaco e professore anche una volta pensionato, sempre impegnato a divulgare la sua conoscenza in maniera volontaria grazie ai doposcuola a Stellata, e incarnante una vera e propria cultura a 360gradi. Invece, il sindaco Saletti ha scelto di chiudere con un ricordo un po’ più personale e toccante: «Sono sicuro che, da lassù, Ettore in questo momento ci starà dando una delle sue vigorose pacche sulle spalle, come era solito fare».

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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