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La rima perfetta

Arriva puntuale dentro a un cappotto blu col bavero rialzato, la vecchia borsa in pelle marrone con una sola fibbia, piena di fogli e quaderni.
Entra nel piccolo ufficio, la sala di aspetto ancora vuota, sfila il cappotto, siede alla scrivania, si sfrega le mani, la stufetta appena accesa, apre l’astuccio di legno con inchiostro penne e pennini, la gente inizia a arrivare dentro a folate di fiati bianchi, entra in fretta il signore occhiali in tartaruga:
– ho fretta, è importante, mi scusi, la parola è guerra…
– no guardi, non è il suo turno, prima la signora cuore fiore disamore, che si fa presto, poi il signor fardello coltello che è urgente, lei è il terzo, mi scusi.

Il Baciatore di rime regalava rime baciate a tutti quelli che ne avevano bisogno, a chi voleva una rima per l’amante, la moglie, un amore lontano, la sorella, il figlio, la madre, il padre, il cane, il gatto, aveva avuto persino richieste per aquile e pesci rossi e delfini, anche per un ragno che qualcuno aveva scelto come amico e la rima, in quel caso, era stata una bella ricerca.
Non voleva mai denaro, gli bastava vedere un viso illuminato, felice per una rima dedicata, indovinata bene.
Lui era il Baciatore di rime
Il più grande Baciatore di rime del mondo.

Aveva scelto il mestiere di Baciatore di rime anni prima, dopo che Il suo grande amore lo aveva abbandonato perché non riusciva a baciare una rima col suo nome, rimasto solo si era messo a studiare, a baciare e ribaciare rime su rime, diventando il più grande Baciatore di rime del mondo. Aveva cercato poi, disperatamente, quel suo grande amore perduto, ma sembrava sparito per sempre, a volte, la notte, faceva volare dalla finestra, foglietti con scritte le rime più belle sperando che almeno una di queste arrivasse a sfiorare il suo respiro, ma le rime perse nel vento, a volare dentro a piogge e oceani, non arrivarono mai, quell’amore non tornò “mai più” e quante rime a baciare col “mai più”, quante richieste.
Lui era il Baciatore di rime
Il più grande Baciatore di rime del mondo, nessun altro come lui le baciava.

Una mattina i clienti trovano chiuso l’ufficio.
E la mattina dopo e la mattina dopo ancora
Non lo videro mai più restando nel “mai più” di quell’ultima rima.
Lui trovò cosi, nella sparizione, la sua rima perfetta.

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Stefania Bergamini

Sono una sconosciuta che dipinge e racconta. Laureata alla Accademia di Belle Arti a Bologna con una tesi su Klimt e scelto restauro. Nata tra Bologna e Ferrara dove vivo, quattro mostre personali con dipinti di animali i soggetti preferiti, cinque restauri importanti, arrotondo lavorando di sera in un pub. Disegno le facce dei clienti e scrivo in racconti le loro vite, racconti pubblicati in VersoDove, rivista letteraria bolognese. Ferraraitalia (ora Periscopio) quotidiano online, Ottavo quotidiano online.

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