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Alla cortese attenzione del Direttore
Gentilissimo,
a seguito del faticoso percorso intrapreso dal movimento che è stato messo in essere dal centro di ascolto Borgovado,
il gruppo Rete per le fragilità chiede ospitalità sul suo giornale.
A gennaio scorso è stata convocata la IV Commissione Consiliare presieduta dal prof Tommaso Mantovani per dibattere la questione Emergenza freddo e povertà, cui abbiamo partecipato insieme agli enti e assessorato preposti.
Alcuni importanti obiettivi sono stati raggiunti, ma altre questioni molto determinanti risultano ancora poco chiare sulla modalità di intervento .
E’ perciò che richiediamo un secondo appuntamento in Commissione Consiliare per capire e cercare soluzioni reali e concrete nei confronti di coloro che per vari motivi si trovano in condizioni critiche e che devono essere aiutati, senza distinzione, semplicemente perché sono esseri umani.
A seguito le firme di cittadini che in vario modo e impegno si occupano di questa vasta problematica e appoggiano le nostre richieste.
Ringraziamo per l’ospitalità e salutiamo cordialmente
Patrizia Di Mella e Cristiana D’Amore per il gruppo ‘Rete per le fragilità’
(Viale K, Filippo Franceschi, Emergency Ferrara, Migrantes e Centro di Ascolto Borgovado) 

e inoltre:
Nadia Nardini
Biagia Cobianchi
Dario Poppi
Bruna Grasso
Tiziano Tagliani
Paola Cristofori
Eleonora Tartarini
Mattia Montanari
Asia Capozza
Andrea Bonora
Giorgio Miotto
Edoardo Giberti
Maria Rosaria Galdi
Vincenzo De Simone
Elisabetta Venturi
Guglielmina Barlati
Giacomo Ferraresi
Maria Teresa Lucci
Leonardo Badia
Gloria Borghi
Emanuele Pecorari
Bernardetta Forini
Giorgio Forini
Lucia Albanese
Roberto Cassoli
Secondo Ferioli
Anna Missanelli
Laura Chiappini
Elisabetta Bolognesi
Davide Nanni
Luigi Perfetti
Beatrice Virgili
Livia Bonfà
Giovanni Ferraresi
Anna Maria Faccini
Ornella Catozzi
Nicola Martucci
Giuliano Campana
Cristina Zanella
Luigi Rasetti
Maria Calabrese
Nora Lhomy
Alessandro Tagliati
M.Patrizia Pareschi
Laura Roncagli
Roberta Verri
Chiara Ferraresi
Alessandra Muntoni
Lucia Castelli
Luciana Mattioli
Mauro Presini
Corinna Mezzetti
Paola Cocchi
Arianna Chendi
Corrado Oddi
Beatrice Faccini
Alessandra Chiappini
Elisabetta Bondanelli
Greta Giberti
Alessandra Mambelli
Anna Maria Fioravanti
Maria Cristina Squarzoni
Luca Marzola
Alessandra Scida
Guia Coceancig
Nicoletta Mastrantonio
Claudio Orlandi
Ilaria Ferioli
Chiara Alberani
Monica Borghi
Federico Malfaccini
Marco Ferraresi
Lia Ronconi
Vittorio Lazzerini
Damiano Furini
Gaia Aragrande
Giulia Tessarolo
Serena Cavallari
Mattia Vallieri
Francesco Raimondo
Rita Conato
Chiara Chiappini
Daniela Salvi
Mario Manca
Massimo Faggioli
Mario Bonati
Alda Caranti
Tito Cuoghi
Silvia Sansonetti
Nadia Migliari
Claudia Zanotti
Caterina Selvatici
Michele Rizzoni
Paolo Santarelli
Nadia Benazzi
Mara Salvi
Donatella Verna
Roberta Rizzati
Roberto Pavani
Cecilia Bolzani
Grazia Satta
Francesco Monini
Emanuela Cavicchi
Michele Capozza
Roberto Liguori
Giorgio Forini
Elena Molinari Tosatti
Raffaella Lucci
Donatella Palchetti
Stefania Santi
Mario Manca
Lucia Forini
Gaetano Zanghirati
Emmaus
M.Claudia Canella
Michele Rizzoni
Silvia Mastrangelo
Giovannella Borgatti
Giuliana Andreatta
Luisa Lampronti
Chiara Tassinari
Giuliana Castellari
Mariasole Perrone
Francesca Di Vece
Cesira Ghinatti
Meris Cavazzini
Diana Alberghini
Albertina Margutti
Marinella Bonazza
Silvano Graffeo
Roberto Cassoli
Valerio Taribello
Patrizia Lucchini
Dino Mazzon
Zanetti Valeria
Carla Occhiali
Francesca Pedrazzi
Manuela Fantoni
Maria Rosa Parenti
Aida Ferri
Odilia Gavioli
Antonella Zambonati
Claretta Schiavina
Ottavia Gallerani
Daniela Bonazza
Giovanna Marchianò
Laura Gulinati
Ornella Farinelli
Nevio Zagatti

Al Presidente della IV Commissione Consiliare
prof. Tommaso Mantovani
e ai gruppi consiliari
Come rappresentanti della ‘Rete per le fragilità’ impegnati con famiglie che versano in gravi difficoltà sociali siamo a richiedere un secondo incontro della quarta commissione consiliare su questo tema.
Riteniamo opportuna la convocazione della commissione consiliare per allargare il confronto e l’approfondimento a tutte le rappresentanze dei gruppi politici della città per sensibilizzare e proporre un metodo comune e condiviso di agire, perchè siamo tutti
convinti che questa sia una questione trasversale che riguardi la cittadinanza intera.
Dopo l’incontro online con l’assessora Coletti del 27 maggio scorso in cui sono stati trattati il tema della seconda accoglienza, già affrontato nella prima riunione della quarta commissione del 14 gennaio, e la nuova questione pratica legata alla residenza dei senza fissa dimora, non ci è chiaro se e come questa amministrazione voglia rispondere ai bisogni delle persone ospiti dei dormitori.
Circa la seconda accoglienza, chiediamo che ci venga fornita documentazione sugli immobili di via dei Baluardi n 27, di proprietà demaniale e ristrutturati dalla prefettura, che ci risultano abitabili ma non utilizzati. E di altri immobili che potrebbero essere messi a disposizione da parte del Comune per allargare i posti di seconda accoglienza.
Vorremmo infatti capire meglio come sono utilizzate le risorse indicate nel corso della precedente riunione quantificate dall’Assessora Coletti in 700.000 euro per la povertà e conoscere se vi sono ulteriori risorse (anche da parte dello Stato o della Regione) per poter affrontare nuove situazioni di povertà.
L’utilizzo di ulteriori appartamenti/strutture permetterebbe di liberare in parte i dormitori attualmente sovraffollati ed avviare percorsi di autonomia anche attraverso tirocini formativi per il reinserimento sociale ed economico delle persone.
Preme inoltre capire come possiamo interpretare (anche se il bilancio non risulta ancora approvato dall’assemblea dei soci) la riduzione di 412.000 euro rispetto al preventivo del Progetto povertà sul bilancio di ASP (riportato dalla Nuova Ferrara del 9/5/2021) per interventi non avviati e posticipati: quali?
Alcune delle problematiche emerse dal primo incontro della commissione sono state risolte (tamponi e accoglienza covid, oltre che l’aggiunta di nuovi posti letto) ma l’intervento deve proseguire ed essere tempestivo per non arrivare ad una ulteriore emergenza sociale.
Anche la buona prassi della residenza fittizia concessa alle persone in accoglienza chiediamo venga proseguita per consentire alle persone di godere concretamente dei propri diritti.
La pandemia ha creato un’importante crisi economica che può degenerare in una bomba sociale. Invitiamo l’amministrazione comunale a strutturare, entro breve tempo, delle strategie per rispondere ai bisogni primari degli strati più deboli della popolazione per evitare che la disperazione cresca ed esploda con conseguenze gravi che si ripercuoterebbero sull’intera collettività.
In attesa che ci venga comunicata la data dell’incontro porgiamo saluti cordiali.
Patrizia Di Mella e Cristiana D’Amore per Rete per le fragilità

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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