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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

“Nicola Sebastio: La bellezza della vita. Storie d’arte e d’amicizia” è il nome della mostra che sarà inaugurata a Palazzo Bellini sabato 13 settembre, alle ore 11, in presenza dell’arcivescovo Mons. Luigi Negri. C’è molta attesa per questa inaugurazione, con cui “si apre ufficialmente il periodo dei grandi eventi culturali ed artistici di una stagione ricchissima e di grande livello -annuncia l’Assessore alla Cultura Alice Carli -. In anteprima infatti il 27 settembre prossimo apriremo al pubblico il settecentesco Ospedale degli Infermi – prosegue l’Assessore -, con la mostra dedicata ad un artista locale tanto amato dalla comunità, Giglio Zarattini. Il 20 ed il 21 settembre inoltre calerà nel centro storico l’atmosfera dell’antica Roma con una imponente rievocazione storica in costumi dell’età augustea.” Insomma si preannuncia straordinariamente ricco il calendario di iniziative culturali che per tutto l’autunno intratterrà viaggiatori e visitatori, mentre i riflettori sono già puntati sulla prima mostra, quella dedicata allo sculture Nicola Sebastio, voluta dall’Amministrazione Comunale a cento anni dalla nascita dell’artista bolognese, profondamente legato a questo territorio. Nella mostra allestita al piano terra della Galleria d’Arte moderna di Palazzo Bellini saranno esposte le opere che mettono in luce i legami di amicizia e gli incontri determinanti per la formazione artistica dello stesso Sebastio. L’Amministrazione Comunale ringrazia tutte le realtà che hanno proficuamente collaborato alla realizzazione della mostra, a partire dal Centro L’Umana Avventura di Ferrara, l’Associazione Antoni Gaudì, l’Associazione Amici di Sebastio di Milano, la Fondazione Enrico Zanotti di Ferrara, il Centro di solidarietà Giglio Zarattini di Comacchio e l’Associazione Genitori Luigi e Zelia Martin di Ferrara. La mostra, visitabile ad ingresso gratuito sino al 2 novembre prossimo, si avvale anche di un sito web: http://nicolasebastio.tumblr.com/chiesebastio

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it