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da: organizzatori

L’innovativo Campionato tra le pagine Facebook delle squadre in Lega Pro. Partecipa alla divertente sfida online: vota la tua squadra. Un solo vincitore!

La Spal (7367 fan) sorpassa il Lecce per 4 a 3, adesso per la squadra ci sono i quarti di finale contro il Martina Franca (3119 fan). Grande suspense: la Spal conta una maggior numero di fan, ma il Martina Franca è vincitore della competizione dell’anno scorso (Social pro League 2014/15): chi la spunterà?

Oggi è l’ultimo giorno per votare i quarti di finale: le votazioni si chiuderanno alle ore 23:59!

Per il terzo anno consecutivo, superscommesse.it ti offre gratis l’innovativa app Social Pro League, con 60 squadre dell’ex serie C.
Con 350.000 tifosi coinvolti, quasi 6.000 voti espressi e più di 600 articoli pubblicati sui più importanti quotidiani italiani, la seconda edizione è stata seguita con entusiasmo tanto dalle squadre quanto dai fan. Anche per la terza edizione il vero protagonista sei tu: l’attesissimo campionato è del tutto innovativo perché per la prima volta sono i tifosi a decidere chi vincerà la competizione votando le pagine Facebook in gara.

Nella gara dei quarti di finale il Martina Franca sfiderà la Spal. Hai tempo per votare fino all’11 febbraio. Accanto a loro Lucchese-Casertana, Pisa-Messina, Giana-Pordenone. La Social Pro League si concluderà l’11 aprile, giorno in cui verrà annunciato il vincitore assoluto!

COME SI GIOCA – L’applicazione è su Facebook! Per votare le squadre basta digitare Social Pro League nello spazio di ricerca dedicato su Facebook o visitare direttamente la pagina ufficiale dell’iniziativa http://www.superscommesse.it/iniziative/social-pro-league.html

Giocare è divertente e gratuito: dopo aver visitato la pagina Facebook di ogni compagine, entrano in gioco i tifosi che possono votare assegnando a ciascuna un punteggio che va da 0 a 5 stelline. La squadra che ottiene il punteggio più alto accede al turno successivo, l’altra abbandonerà la gara.
Ogni settimana i tifosi saranno chiamati a valutare un aspetto diverso delle pagine, fino ad arrivare alla grande Finale che decreterà la squadra Campione d’Italia della Social Pro League.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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Francesco Monini
direttore responsabile


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