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Da: Ufficio Stampa

Con il Decreto Legge varato dal governo nella notte dell’8 aprile la liquidità rimane un problema: occorre meno burocrazia perché le risorse arrivino più velocemente nei territori e alle imprese. Anche sui buoni spesa bisogna fare più in fretta e semplificare perché i primi possano essere consegnati prima di Pasqua. Basta l’autocertificazione, i controlli si possono fare dopo.
Inoltre, serve certezza dei tempi per la riapertura delle aziende, specie nel manifatturiero, salvaguardando la sicurezza dei lavoratori.
È l’allarme che la Consulta provinciale dell’economia e del lavoro ha condiviso e che rivolge innanzitutto al Governo.
Un confronto convocato dalla presidente della Provincia Barbara Paron, che ha avuto all’ordine del giorno la realizzazione delle azioni contenute nel Patto per il Lavoro – Focus Ferrara e una riflessione sulla necessità di mettere in campo strategie condivise.
“Il Covid-19 – ha esordito – ci insegna che nessuno si salva da solo e che, quindi, anche per quanto riguarda la nostra provincia occorre condividere scelte e strategie comuni”.
Dai contributi dei membri della Consulta sono emersi tre livelli di necessità.
Il primo è l’urgenza di liquidità per imprese e famiglie e quindi la necessità di un’iniezione immediata di risorse necessarie a tenere in equilibrio il sistema ed evitare impatti sulla tenuta sociale territoriale, prima ancora che economica.
Il secondo rimanda alla cosiddetta “Fase 2”, ossia come prepararsi alla graduale riapertura delle attività, fra imprese che rimarranno chiuse, con gli stessi problemi finanziari, e altre che riapriranno, ma avranno bisogno di manodopera urgente. Per questi aspetti servirà potenziare tutti gli strumenti già previsti dal Patto per il lavoro legati all’incontro tra domanda e offerta di lavoro, riqualificazione dei lavoratori, formazione, welfare di comunità.
Il terzo riguarda il ruolo degli investimenti pubblici di Comuni e Provincia, come leva per la ripresa economica e per la rigenerazione e pianificazione territoriale, attraverso unna nuova visione del modello di sviluppo basata sulla sostenibilità (il cosiddetto “Green new deal”, per il quale sono previste ingenti risorse dall’Ue).
Il successivo step dell’incontro è stata la proposta di costituzione di tre tavoli tematici legati a singoli temi giudicati strategici, per dare seguito a sollecitazioni e proposte emerse in Consulta.
Il primo è sul tema investimenti pubblici, bilanci dei Comuni, programma delle Aree Interne e progetto Metropoli di Paesaggio, oltre alle necessità di defiscalizzazione e semplificazione delle procedure, per rendere più celere il flusso di liquidità sul territorio durante l’emergenza sanitaria in corso.
Il secondo tavolo per affrontare il compito del rilancio territoriale, partendo dai temi della riconversione delle imprese, della formazione, riqualificazione e ricollocazione dei lavoratori e per occuparsi anche delle modalità di riapertura delle attività economiche, tenendo insieme gli aspetti della produzione e della sicurezza dei lavoratori.
L’ultimo tavolo operativo per condividere le istanze del territorio provinciale da rivolgere ai vari livelli istituzionali regionale e nazionale, con lo scopo di usare tutte le leve finanziarie possibili per favorire la ripresa economica della provincia estense.
“Le indicazioni della Consulta – ha concluso la presidente – saranno inviate ai livelli istituzionali, interpellando tutti gli eletti di riferimento perché siano sostenute nelle rispettive sedi”.

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COMUNE DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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