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INSOLITE VISIONI
“La huida”, intreccio di vite attorno a una banconota
[accedi al film]

“La huida” di Vìctor Carrey è un corto selezionato in oltre 200 festival in tutto il mondo e mano a mano, di rassegna in rassegna, ha raccolto 77 premi, tra cui il primo posto al Next Festival di Bucarest nel 2011 e il premio dello staff al Film Festival di Milano del 2011.

locandina La Huida
La locandina della versione inglese di La huida

Si tratta di un film strutturato in maniera originale, che si sviluppa e si completa come un’equazione o, per meglio dire, un puzzle. Inizialmente un commentatore fuori campo, vera e propria antitesi della semplificazione, descrive i personaggi e gli avvenimenti che ruotano intorno a una banconota da 50 euro che sembra cadere dal cielo. Il narratore (la voce è di Joaquin Diaz), per quanto inaffidabile, ha il compito di impostare i vari accadimenti e di sondare la psicologia dei personaggi prima dell’azione finale.
Successivamente vengono introdotti oggetti e persone: una gomma da masticare, un guinzaglio per cani, una lattina, una macchia sul muro a forma di Australia e alcuni tizi loschi che fuggono. Uno strano semaforo causa una serie di coincidenze, cadute, fughe ed esplosioni, in un susseguirsi di scene dallo humor folgorante. Terminata la decostruzione si entra nella parte finale della scena, con il ritmo scandito dal brano “Don’t you forget” di Micah P. Hinson, preso in prestito dall’album “Micah P. Hinson The Gospel of Progress”.

Scena La huida
Una scena del cortometraggio La guida

Una volta che tutti i personaggi e gli oggetti sono stati mostrati, proprio come in un puzzle la scena scorre veloce nella sua reale e logica narrazione, collocando ogni persona, oggetto e avvenimento al posto giusto. Causa ed effetto s’incastrano in un finale decisamente ben costruito.
Certe situazioni e scenografie, per esempio i cartelloni pubblicitari presentati come divagazioni, ricordano lo stile di Wes Anderson (“I Tenenbaum”, “Grand Budapest Hotel”), così come l’uso della musica contemporanea.

“La huida” di Vìctor Carrey, 2011, Spagna, durata 11’, con Guim Badia, Fabian Castro, Sara Schroder, Erika Koll Alcolea. Voce fuori campo: Joaquin Diaz.

Guarda “La huida”: [clicca qui]

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William Molducci

È nato a Forlì, da oltre 25 anni si occupa di giornalismo, musica e cinema. Il suo film “Change” ha vinto il Gabbiano d’argento al Film Festival di Bellaria nel 1986. Le sue opere sono state selezionate in oltre 50 festival in tutto il mondo, tra cui il Torino Film Festival e PS 122 Festival New York. Ha fatto parte delle giurie dei premi internazionali di computer graphic: Pixel Art Expò di Roma e Immaginando di Grosseto e delle selezioni dei cortometraggi per il Sedicicorto International Film Festival di Forlì. Scrive sul Blog “Contatto Diretto” e sulla rivista americana “L’italo-Americano”.


PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)