Skip to main content

Ferrara film corto festival

Ferrara film corto festival


di Francesca Ambrosecchia

“Almeno mi pagassero per andare a scuola!”
“Ma chi me lo fa fare?!”
Frasi che almeno una volta, ognuno di noi ha detto o sentito per i corridoi. Il mondo della scuola obbligatoria, in momenti di difficoltà o in generale viene spesso percepito come un dovere e non un “piacere”. Si può non provare interesse nei confronti di alcune materie o in altri casi, nel percorso scolastico che si è deciso di intraprendere.
Colpa del sistema scolastico e di come è impostato? Degli studenti che hanno sempre meno voglia di applicarsi e studiare? Per alcuni può trattarsi di momenti di sfogo a seguito di un brutto voto o di una delusione, ma per altri?
Sicuramente di fondamentale importanza è il ruolo dei professori: c’è chi è portato per l’insegnamento e coinvolge anche gli studenti meno interessati e chi si limita a leggere le pagine del libro di testo adottato in maniera piatta e distaccata. Chi è severo e incute timore, chi si approccia ai ragazzi come un loro pari pur pretendendo educazione e rispetto e così via.
Istruire, educare e insegnare non sono sinonimi. La scuola non si limita all’insegnamento della matematica, della letteratura, delle lingue straniere ecc. È sicuramente anche un luogo dove l’educazione e la convivenza civile vengono impartite fin dai primi anni.
Conclusa questa riflessione non mi resta che augurare un buon inizio dell’anno scolastico a tutti con queste parole di Einstein:

“L’insegnamento deve essere tale da far percepire ciò che viene offerto come un dono prezioso, e non come un dovere imposto”
Albert Einstein

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…

Ferrara film corto festival

Iscrivi il tuo film su ferrarafilmcorto.it

dal 23 al 26 ottobre 2024
Quattro giorni di eventi internazionali dedicati al cinema indipendente, alle opere prime, all’innovazione e ai corti a tematica ambientale.

tag:

Redazione di Periscopio


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it