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Ecomafie: Emilia-Romagna un paradiso per la ‘ndrangheta

di Gerardo Muollo

In Italia si contano quasi 30.000 infrazioni alla normativa ambientale all’anno, per un giro criminale da 15 miliardi di euro. Solo in Emilia Romagna si registrano più di 800 infrazioni, oltre 1200 denunce e 237 sequestri. Sono i numeri di Ecomafia 2014, il dossier di Legambiente che fotografa la situazione dei reati ambientali. L’Emilia è la seconda regione per segnalazioni di matrice ‘ndranghetista e la quarta per numero di operazioni bancarie sospette. Un po’ a sorpresa il rapporto dell’ associazione ambientalista rivela che la regione governata da Errani è uno dei tessuti in cui la ‘ndrangheta riesce a infiltrarsi meglio e a portare avanti le proprie attività illecite in materia ambientale. A Bologna “tutte le organizzazioni criminali nazionali – scrive la Dna (Difesa, natura, animali) – operano in una situazione di pacifica convivenza, con specifico riferimento al campo degli affari. Cioè investimenti di proventi delittuosi, acquisizione di appalti pubblici e commesse private, gestione del gioco d’azzardo”. Legambiente parla addirittura di un “banchetto” talmente abbondante che è “più conveniente spartirselo, piuttosto che contenderselo”.
La camorra ha invece trovato terreno fertile in Romagna, dove il clan dei Casalesi “si è organizzato ai massimi livelli”. Un altro settore che ha attirato l’attenzione delle cosche mafiose è sicuramente quello della ricostruzione post-sisma. Un business che i clan hanno fiutato fin dalle prime ore (Abruzzo docet). “Molti dei mezzi coinvolti nello smaltimento delle macerie – denuncia Giovanni Tizian per l’Espresso – apparterrebbero ad aziende legate alla mafia calabrese”.
E’ noto, infatti, che nel business del movimento terra, la ‘ndrangheta ha ormai stabilito una sorta di monopolio in regione.
“Reati ambientali e corruzione sono strettamente connessi – sottolinea il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza. I disegni di legge sui reati ambientali e sulla corruzione – prosegue Dezza – sono bloccati in Parlamento. E gli inquinatori festeggiano”.

[© www.lastefani.it]

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Redazione di Periscopio



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)