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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

A seguito dell’avviso pubblico per l’individuazione di un soggetto compartecipante alle attività di supporto, progettazione, gestione e promozione della Sagra dell’anguilla per le edizioni 2014 e 2015, la Commissione Tecnica di valutazione, in data 17 marzo scorso, ha esaminato i progetti pervenuti, aggiudicando all’Unione Sportiva Volania Calcio l’incarico in oggetto. La suddetta società sportiva ha ottenuto un punteggio totale di 86/100. Al secondo posto si è classificato l’A.N.M.I.- sezione “Sante Cinti” di Comacchio con 65,5 punti su 100. “Le caratteristiche di maggiore rilievo inserite nell’avviso pubblico – sottolinea il Sindaco Marco Fabbri – sono quelle della promozione delle tradizioni storiche, ambientali, culturali, folkloristiche attraverso la sagra dell’anguilla che, per sua natura, da sempre richiama migliaia e migliaia di visitatori interessati alla scoperta dei sapori tipici e delle eccellenze gastronomiche del territorio. Con questo bando si è voluto individuare un soggetto in grado di valorizzare tutti gli aspetti strategici della promozione turistica del nostro Comune, che oltre alla vacanza balneare è fortemente impegnato a diffondere la cultura della destagionalizzazione con eventi mirati. L’auspicio è quello ora di intraprendere un proficuo percorso di collaborazione della durata di due anni, con possibile ulteriore proroga di altri due anni, con il Volania Calcio e con le altre associazioni che intendono unirsi al progetto di gestione della sagra dell’anguilla.” “Siamo molto soddisfatti del risultato conseguito – afferma Vaide Pozzati, presidente del Volania Calcio -, che premia l’impegno profuso da un gruppo unito e motivato, grazie al quale è stato presentato un progetto ritenuto valido dalla commissione giudicatrice. Quest’anno, oltre a riproporre iniziative consolidate nella passata edizione della sagra dell’anguilla – aggiunge Possati – abbiamo previsto diverse sorprese, intorno alle quali stiamo già lavorando. Confidiamo nell’appoggio e nella collaborazione degli uffici comunali e delle associazioni di volontariato. Sono contento perché le associazioni che avevano già collaborato con noi nella scorsa edizione, hanno rinnovato la loro piena disponibilità, ma ci sono altre associazioni sportive e culturale pronte ad aggregarsi a noi in questa impegnativa, ma bella avventura.”

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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