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Da: Organizzatori

Uno spettacolo teatrale ispirato da Joseph Conrad, va in scena domenica 15 dicembre al Teatro Nucleo di Ferrara.

Il Negro del Narciso è una produzione dei Cantieri Meticci nell’ambito del progetto Atlas of Transitions e finanziato grazie al progetto “Diversità in Dialogo. Percorsi locali per l’interazione delle comunità”, con cui la Cooperativa Le Pagine e Cefa di Bologna hanno vinto il bando “Pace” della Regione Emilia-Romagna.

Il progetto “Diversità in dialogo” prevede due azioni di sensibilizzazione ai temi della mescolanza, nel territorio di Ferrara, entrambe gratuite per i partecipanti. La prima, tenutasi al Cinema Boldini il 26 novembre scorso, ha riguardato la proiezione del film “La Guerra a Cuba”, che tratta il tema della diversità e dell’accoglienza degli immigrati. La seconda, che si terrà domenica 15 dicembre al teatro Nucleo – sala Julio Cortazar di Pontelagoscuro, consiste appunto, nella messa in scenda dello spettacolo Il negro del Narcisoa opera della compagnia teatrale di Bologna Cantieri Meticci.

Lo spettacolo
Il negro del Narciso (1897) di Joseph Conrad è la storia di una nave sconvolta dall’’ingresso a bordo di James Wait. È il nero di origini antillane che con la sua presenza scatena reazioni opposte nei membri dell’equipaggio, sconvolge l’ordine della nave, fino a un tentativo di ammutinamento. Proponendone una riscrittura contemporanea, Cantieri Meticci dà vita a un’opera a metà tra spettacolo e installazione, in cui il migrante, l’africano – bollato come il nemico originario ed eterno – è visto come una figura reale e fantasmatica. Gli spettatori, liberi di muoversi in uno spazio-labirinto composto da cubi-cabine della nave Narciso, incontrano gli interpreti alle prese con storie e azioni capaci di connettere le pagine del racconto ai fantasmi dell’Occidente.

La riscrittura contemporanea nasce dall’intuizione che le dinamiche descritte da Conrad possano rappresentare un formidabile punto di partenza per orientarsi nei processi che stanno alla base del riemergere in tutta Europa di fantasmi legati alla razza, nonché del risorgere dell’ “uomo nero” come collettore di tutte le paure.

L’installazione
L’installazione attorno alla quale si svolgerà la rappresentazione del teatro Nucleo sarà un labirinto formato da 9 cubi neri. Ciascun cubo ha come nucleo un diverso stigma che la cultura occidentale ha associato a persone di origine africana assemblando al suo interno materiali appartenenti a linguaggi artistici differenti, realizzati a seconda della diversa declinazione della natura fantasmatica dell’Altro.

Regia e drammaturgia: Pietro Floridia
Scenografie e opere artistiche: Sara Pour
Con Camillo Acanfora, Younes Elbouzari, Pietro Floridia, Hamed Fofana, Lamin Kijera, Nicola Gencarelli, Antar Mohammed Marincola, Matteo Miucci.

Lo spettacolo inizia alle ore 17, la partecipazione è gratuita ma si consiglia la prenotazione poiché il numero dei posti è limitata. Per info tel. 0532 205681.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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