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da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

Parte il nuovo ciclo di conferenze per scoprire i luoghi di conservazione e diffusione del patrimonio culturale. Primo appuntamento lunedì 9 marzo

Al via lunedì 9 marzo alle ore 17 nella Sala dell’Arengo del Palazzo Comunale di Ferrara, (piazza del Municipio, 2), ilnuovo ciclo di conferenze “Il Museo. Dentro e intorno”, organizzato dal Dipartimento di Studi Umanisticidell’Università di Ferrara, Ferrara Arte, TekneHub, Musei Civici di Arte Antica, e con la collaborazione degli Amici dei Musei, per invitare a scoprire il museo, come un luogo attivo e vitale di conservazione e diffusione del patrimonio culturale.

Il museo, al quale anche l’anno scorso è stata dedicata una serie di lezioni che vertevano sul significato identitario, viene oraanalizzato come contenitore anche di oggetti di più difficile fruizione dei dipinti, come le sculture lignee, gli arredi, i preziosi elementi decorativi per le tavole settecentesche e nel suo rapporto vitale con il contesto della città e del territorio. Ad essere messe a confronto, grazie alla partecipazione di curatori e direttori di istituzioni italiane, europee e americane, le esperienze di musei italiani e stranieri nel campo del restauro e della progettazione di nuovi spazi e attività per i visitatori. Uguale attenzione verrà riservata alle collezioni private e al rapporto di collezioni private e pubbliche con il mercato dell’arte, tentando di coinvolgere in un dialogo e in una riflessione articolata gli studenti e il pubblico della città .

L’incontro del 9 marzo “I Musei e il Grand Tour Moderno”  farà conoscere l’esperienza di uno storico dell’arte, Stefano Aluffi Pentini, che nel 1996 ha fondato la società “A Private View of Italy”, che organizza viaggi ispirati al “Grand Tour” settecentesco, in cui viaggiatori colti e internazionali venivano ricevuti in collezioni private, palazzi e ville italiane.

“I moderni viaggiatori – ci anticipa Aluffi Pentini – sono adesso i grandi benefattori dei musei degli Stati Uniti che vogliono scoprire luoghi  raramente o mai aperti al pubblico, dove l’eccezionale continuità delle dimore storiche italiane, continua ad essere rappresentata. Se non sempre le vere e proprie collezioni, vi sono conservati gli apparati decorativi, il mobilio, i giardini e gli archivi e soprattutto vi è preservato il concetto di una dimora abitata. Degli itinerari tematici possono rilanciare un territorio, collegare architetture e  opere d’arte che di per se sarebbero slegate, ma che unite formano un insieme a volte più interessante di una singola entità museale”.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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