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da MOSCA – Dopo la visita di Matteo Renzi lo scorso 5 marzo, il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, ha incontrato ieri mattina a Mosca Il suo omologo della Federazione Russa, Vladimir Medinsky. Oltre a fare il punto sugli oltre duecento progetti bilaterali realizzati negli ultimi anni, si è discusso della firma della dichiarazione sulla cooperazione in materia di turismo per gli anni 2015-2017, utile all’incremento degli scambi tra gli operatori turistici dei due Paesi e alla crescita dei reciproci flussi turistici anche attraverso la creazione e la promozione di nuovi itinerari culturali. Ricordiamo, ad esempio, che, nel 2011, si era celebrato l’anno dello scambio culturale e linguistico tra i due Paesi e che, agli inizi di settembre 2013, aveva preso il via l’anno del turismo “incrociato” italo-russo (il 2014, ha registrato un milione e 300 mila di visitatori russi in Italia e circa 200 mila italiani in Russia). Una collaborazione, dunque, che va avanti da anni, tanto nel settore del turismo ma non solo.
La cultura unisce molto i due Paesi, da sempre. I ministri, infatti, si sono soffermati sulle possibili collaborazioni in ambito culturale (comprese istituzioni musicali) e hanno condiviso possibilità e volontà di realizzare coproduzioni cinematografiche a partire da un progetto che coinvolgerà la Rai e la televisione di Stato russa nella realizzazione di un lungometraggio su Michelangelo Buonarroti. La possibilità di collaborazioni tra musei per la realizzazione di scambi e iniziative già nel 2015 è stata altresì discussa. Si è parlato, ovviamente, anche di Expo 2015, del padiglione russo e del sito web ‘La tua Italia’ che inizia ad avere una versione anche in cirillico [vedi].
Nel pomeriggio Franceschini ha incontrato il vice ministro della Cultura della Federazione russa con delega ai musei, Elena Borisovna, e i direttori dei principali musei russi, tra i quali Mikail Petrovsky (Ermitage di San Pietroburgo), Marina Loshak (Museo Pushkin di Mosca), Zelfira Tregulova (Galleria Tretyakov di Mosca), Aleksey Levkin (Museo storico statale di Mosca), Vassily Tsereteli (Museo di Mosca dell’Arte contemporanea) e O. Y. Mironova (Museo del Cremlino). I direttori hanno manifestato attenzione e apprezzamento per la riforma del sistema museale statale italiano e per le opportunità di collaborazione tra Italia e Russia rese possibili dalle nuove norme sul mecenatismo culturale introdotto con la legge Art Bonus, un modello che pare piacere molto in Russia. L’Italia, ha detto il Ministro, “deve riuscire a utilizzare la propria enorme credibilità nel settore della cultura anche come strumento di relazioni e di diplomazia”. E di diplomazia culturale parleremo presto, e meglio.

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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