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da: ufficio stampa Cciaa Ferrara

Imprenditori e professionisti della cultura e dell’ospitalità uniti per presentare l’immagine turistica di Ferrara

Lo scorso 20 gennaio, il Rotary Club Ferrara Est ha ospitato, nel corso di una serata organizzata presso l’Hotel Astra, il Presidente del Consorzio Visit Ferrara, Gianfranco Vitali che ha presentato le fasi che hanno portato alla costituzione del consorzio turistico provinciale ed i programmi per l’anno in corso.

“Visit Ferrara”, il Consorzio fra imprese fortemente voluto da Camera di Commercio e Provincia di Ferrara, ha l’obiettivo di commercializzare le apprezzate bellezze artistiche, monumentali e paesaggistiche del territorio provinciale. Albergatori, ristoratori, gestori di stabilimenti balneari, agenti di viaggio, agriturismo ed aziende di trasporto, tutti insieme per il rilancio del turismo ferrarese, da perseguire attraverso una pianificazione delle attività, in particolare di vendita sul sempre più difficile mercato della vacanza.

Il Presidente del Consorzio ( che ad oggi raccoglie già 46 soci ) ha illustrato ai presenti alcuni dati riguardanti il turismo nazionale per poi concentrare la sua attenzione sui dati relativi ai flussi turistici provinciali con particolare attenzione alle criticità riguardanti i dati turistici riferiti alla città di Ferrara relativi al 2012 in quanto quelli del 2013 sono in fase di elaborazione:

Arrivi in provincia di Ferrara 2012: 676.936
Presenze provincia di Ferrara 2012: 5.483.864
Arrivi comune di Ferrara 2012: 175.549
Presenze comune di Ferrara 2012: 356.137

E’ stato sottolineata la differenze fra le presenze turistiche nella costa e nell’entroterra della provincia, evidenziando il calo di presenze nella città di Ferrara dal 2008 ad oggi, quando le presenze turistiche cittadine erano c.a. 440.000.

La serata ha visto la presenza di numerosi soci del Rotary ed ospiti tra i quali il Vice Sindaco di Ferrara e Assessore al Turismo Massimo Maisto, la Dirigente scolastica dell’Istituto Alberghiero Orio Vergani Prof.ssa Roberta Monti, la Responsabile Provinciale del Coni Luciana Pareschi e diversi operatori turistici della Provincia di Ferrara.

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CAMERA DI COMMERCIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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