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Da: Hera

La multiutility si allinea alle best practice di importanti gruppi internazionali e, come da obiettivi UE e agenda Onu, garantisce che da quest’anno tutte le attività gestite in Emilia Romagna saranno alimentate al 100% da energia elettrica ‘pulita’.

Anche il Gruppo Hera punta tutto sull’energia elettrica pulita e assicura, prima multiutility in Italia, che da quest’anno per tutte le attività sul territorio emiliano-romagnolo impiegherà soltanto energia proveniente da fonti rinnovabili.

Un passo fondamentale verso il ‘carbon footprint zero’, frutto di un impegno che parte da lontano e che colloca il Gruppo Hera fra le migliori esperienze nazionali in fatto di risparmio delle risorse energetiche e di contrasto al cambiamento climatico, in grado di anticipare e superare gli indirizzi fissati dalla Strategia Energetica Nazionale, da Bruxelles con il ‘Pacchetto Clima-Energia’ e dall’Onu con l’Agenda al 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Impianti, mezzi, tecnologie, processi: l’insieme delle attività gestite da Hera in Emilia Romagna nelle attività di gestione dei servizi ambientali, energia e idrico, determina complessivamente un consumo annuo di energia pari a 325 GWh. Grazie all’utilizzo di sola energia ‘pulita’ sarà possibile evitare ogni anno l’emissione in atmosfera di 144 mila tonnellate di CO2, che sarebbero invece prodotte a partire da combustibili fossili: un risultato fondamentale a tutela del clima e della qualità dell’aria, che acquista ancora più valore in considerazione dei continui sforamenti dei limiti di PM10 che si registrano nella pianura padana.

Alcune equivalenze, del resto, possono aiutare a dare un’idea più intuitiva dei benefici ambientali derivanti dal conseguimento di questo risultato. Per assorbire 144 mila tonnellate di CO2, ad esempio, una foresta di 240 chilometri quadrati impiegherebbe circa un anno. 325 GWh, inoltre, corrispondono ai consumi annui di oltre 120.000 famiglie e all’energia necessaria per compiere 1.174 volte la tratta aerea fra Milano e New York oppure per alimentare gli spostamenti annui – calcolati mediamente in 21 mila km – di oltre 60 mila automobili a gasolio.

Nell’ambito dei servizi erogati dal Gruppo, il settore più interessato dal raggiungimento di questo ambizioso obiettivo è quello del ciclo idrico, a cui è imputabile il 90% dei consumi, e del quale in questo modo viene garantita la massima sostenibilità.
Si corona così un percorso virtuoso che, grazie a investimenti superiori del 50% alla media italiana (127,2 milioni di euro nel solo 2015), ha già raggiunto ottimi livelli di servizio, dalla qualità dell’acqua del rubinetto ai 245 milioni di bottiglie di plastica di cui, grazie anche alle buone pratiche dei cittadini, sono stati evitati produzione e smaltimento.

Rinunciando in toto ai combustibili fossili per servire le proprie attività operative, Hera aggiunge così un ulteriore tassello al puzzle delle tante iniziative poste in essere sul fronte dell’efficienza energetica. Nel corso di quest’anno, ad esempio, è previsto il raggiungimento del risultato di riduzione del 3% dei consumi annui rispetto a quelli registrati nel 2013, con l’obiettivo di ridurli del 5% nel 2020. Un’azione capillare e costante che, intervenendo ad ampio raggio su impianti e processi, ha già consentito a sei società del Gruppo di ottenere la certificazione ISO 50001 per la gestione efficiente dell’energia.
Al primo posto tra le utility italiane per numero di progetti di risparmio energetico (278 dal 2007), Hera ne rende conto ogni anno pubblicando il report ‘Valore all’energia’, sul quale compaiono anche altri importanti indicatori: dalle oltre 676 mila tonnellate di petrolio equivalente risparmiate (pari ai consumi di 475 mila famiglie) alle 1,3 milioni di tonnellate di CO2 evitate, passando per i tanti Comuni di cui Hera gestisce con efficienza l’illuminazione pubblica e le tante aziende terze che in partnership con la multiutilty hanno potuto conseguire i certificati bianchi.

Tante, del resto, le aziende che nel mondo hanno sposato la causa delle rinnovabili: Apple, Coca-Cola, Facebook, Google, Ikea, Microsoft, Nestlé e Nike sono solo alcune delle realtà di livello internazionale che partecipano alla campagna RE100, che ha lo scopo di promuovere iniziative volte a riferire la totalità dei consumi energetici a fonti rinnovabili.

“Ci lavoravamo da tempo e il raggiungimento di questo obiettivo nel 2017 rappresenta per noi un traguardo molto importante – afferma Stefano Venier, Amministratore Delegato del Gruppo Hera.
Contiamo quanto prima di estendere questo standard a tutto il perimetro del nostro Gruppo. Proprio perché la lotta al cambiamento climatico è una priorità globale sempre più urgente – prosegue Venier – come azienda responsabile faremo la nostra parte con l’obiettivo, da un lato, di ridurre ulteriormente i nostri consumi interni e, dall’altro, di proseguire nel costante contributo agli obiettivi di sostenibilità fissati dall’agenda ONU.”

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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