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LA CURA: DIRITTO E VALORE FONDAMENTALE DEL VIVERE INSIEME”

festival emergency 2021

 Con Corrado Formigli, Paolo Giordano, Michela Marzano, Marco Paolini, Telmo Pievani, Ilaria Capua, Vito MancusoElly Schlein, Simonetta Agnello Hornby, Gianpaolo Musumeci, Marco Cattaneo, Francesca Mannocchi insieme a tanti ricercatori, giornalisti e divulgatori scientifici 

La cura come diritto e valore fondamentale per ricostruire il senso del vivere comune. Sarà questo il filo conduttore del Festival di EMERGENCY 2021, che si terrà a Reggio Emilia da venerdì 3 a domenica 5 settembreTre giorni di incontri, trasmessi anche in streaming sui canali EMERGENCY, su salute – uguale e diseguale – ma anche guerra con l’analisi e le testimonianze della crisi in Afghanistan, migrazioni, lavoro, scienza, ambiente.   

Quali sono le condizioni politiche, economiche e sociali affinché la cura corrisponda effettivamente ai bisogni collettivi e non alle logiche di mercato? Perché la salute è diventata la cartina di tornasole di un sistema diseguale e squilibrato? Cosa significa prendersi cura di chi non ha diritti e subisce le conseguenze della guerra?

Questi i quesiti intorno a cui ruoterà il festival di EMERGENCY che partirà dall’attualità, venerdì 3 settembre alle ore 18.00 in Piazza Prampolini, con l’appuntamento Chi si prende cura dell’Afghanistan?” con Corrado Formigli, giornalista e conduttore televisivo; Francesca Mannocchi, giornalista e scrittrice; Paolo Giordano, scrittore; Alberto ZaninMedical Coordinator del Centro chirurgico per vittime di guerra di EMERGENCY a Kabul (in collegamento dall’Afghanistan). Un dibattito in cui si partirà dal racconto di venti anni di occupazione militare e dall’analisi della situazione attuale in Afghanistan, per capire le origini del disastro afgano e gli sforzi necessari per garantire i diritti della popolazione.  

Si proseguirà poi con tanti altri ospiti: Marco Paolini, attore e drammaturgo; la scrittrice Simonetta Agnello Hornby; l’immunologa Antonella Viola; i filosofi Michela Marzano e Telmo PievaniElly Schlein, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna ed ex europarlamentare; la virologa Ilaria Capua; il teologo Vito Mancuso; il direttore di Le Scienze, Mind e NatGeo Italia Marco Cattaneo; le ricercatrici Francesca De Vittor e Silvia de Francia e il ricercatore Matteo Villa; l’attivista John Mpaliza; Gianfranco Schiavone, consigliere ASGI – Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione; Raul Pantaleo Mario Spallino che presenteranno il loro nuovo libro; i giornalisti Marianna Aprile, Laura Silvia Battaglia, Giuliano Battiston, Massimo Bernardini, Daniele Biella, Annalisa Camilli, Ferdinando Cotugno, Giulia Crivelli, Luca Liverani, Francesca Mannocchi, Federico Taddia, Marco Trovato, Emanuela Zuccalà.

“La morte di Gino Strada ci ha profondamente addolorato, ma anche attraverso questo festival – che avevamo già organizzato – vogliamo continuare a portare avanti la sua idea di cura che non riguarda solo la salute, ma un modo di vivere insieme, più giusto e solidale”, dichiara EMERGENCY.

Il programma sarà suddiviso in diversi format editoriali: Domande per pensare, speech veloci in stile TED, ventuno minuti di approfondimento con un esperto; panel chiamati Dialoghi per inquadrare le questioni di attualità insieme a giornalisti, scienziati, scrittori, divulgatori scientifici. Infine, le EMERGENCY Stories, tre pillole di approfondimento a cura di Giampaolo Musumeci, giornalista di Radio24, sull’importanza del soccorso in mare, sul senso di praticare la sanità d’eccellenza in Africa e su ‘Afghanistan20’, il progetto di EMERGENCY per i 20 anni di guerra in Afghanistan. Non mancheranno poi gli appuntamenti dedicati ai più piccoli: la lettura Il viaggio di Cam (Carthusia) con l’autrice Arianna Giorgia Bonazzi e il laboratorio Messaggi materici di pace, cura e sostenibilità a cura di Remida, il Centro di Riciclaggio Creativo. E ancora una Traversata urbana, una camminata a cura degli Psicoatleti di circa due ore – a portata di tutti – per conoscere la città di Reggio Emilia da una prospettiva insolita e “lenta”, condividendo momenti di lettura che offrano spunti di riflessione sul tema della Cura.

Grazie ad un protocollo d’intesa, la città di Reggio Emilia ospiterà il festival di EMERGENCY per le prossime tre edizioni. Gli appuntamenti nelle vie e in tanti luoghi della città saranno tutti gratuiti e prenotabili sul sitowww.emergency.it/festival

Per accedere sarà necessario essere in possesso del certificato Green pass o del risultato negativo di un tampone molecolare o di un test antigenico rapido eseguito nelle precedenti 48 ore. Sono al momento esclusi autotest rapidi, test salivari e test sierologici.

PER SCARICARE IL PROGRAMMA: www.emergency.it/festival 

SCARICA LE FOTO DEI PROTAGONISTI DEL FESTIVAL 

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Cari lettori,

dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .

Tanto che qualcuno si è chiesto se  i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.

Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di  50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle élite, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

La redazione e gli oltre 50 collaboratori scrivono e confezionano Periscopio  a titolo assolutamente volontario; lo fanno perché credono nel progetto del giornale e nel valore di una informazione diversa. Per questa ragione il giornale è sostenuto da una associazione di volontariato senza fini di lucro. I lettori – sostenitori, fanno parte a tutti gli effetti di una famiglia volonterosa e partecipata a garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano che si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori, amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato 10 anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato Periscopio e naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale.  Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 

Oggi Periscopio conta oltre 320.000 lettori, ma vuole crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


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