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FERRARA DECARBONIZZATA: UN PIANO URGENTE PER LA CONVERSIONE ECOLOGICA DELLA CITTÀ

il 16 gennaio alle ore 17,30 c/o Parrocchia s.Giacomo, via Arginone 161, promuoviamo l’incontro pubblico rivolto alla cittadinanza e alle forze politiche e sociali sul tema della “città decarbonizzata”, e cioè sulla transizione e conversione ecologica della nostra città. 

Il Forum Ferrara Partecipata, Rete composta da numerose Associazioni e cittadini che, dopo l’impegno per contrastare il progetto Feris,  ha esteso la sua riflessione e iniziativa sui temi riguardanti la visione della città futura, organizza per martedì 16 gennaio alle ore 17,30 presso la Sala Sinodale della Parrocchia di San Giacomo Apostolo, via Arginone 16, un incontro pubblico sul tema:
“UN PIANO URGENTE DI CONVERSIONE ECOLOGICA DELLA CITTÀ. LE PROPOSTE DEL FORUM FERRARA PARTECIPATA”.

L’incontro, sarà introdotto da Francesca Cigala Fulgosi che presenterà le proposte del Forum per una conversione ecologica della città e vedrà i contributi di Romeo Farinella, architetto-urbanista dell’ Università di Ferrara e  Margherita Venturi, professoressa Alma Mater, del gruppo “Energia Per l’Italia”.

Dalia Bighinati, giornalista di Telestense, modererà il dibattito.

Invitiamo  i cittadini e le forze politiche a un confronto per definire impegni concreti che garantiscano un’effettiva conversione e transizione ecologica che non è più rinviabile e che deve essere al centro delle scelte di rinnovamento e trasformazione della città.

La situazione di grave crisi eco-climatica e sociale in cui ci troviamo rende urgente introdurre grandi trasformazioni. Per far fronte alla complessità dei problemi legati alla transizione energetica e alle azioni di adattamento alla crisi climatica è necessario pianificare un nuovo disegno della città. E’ necessario pensare a nuovi modelli produttivi e sociali che guardino alla salute e al benessere collettivo, alla salvaguardia del territorio e alla riduzione del consumo di suolo, alla riduzione degli sprechi, alla tutela dei beni comuni, a nuovi modi di gestire la mobilità, gli spazi e il verde urbano, le politiche energetiche, il welfare e le politiche abitative.

In particolare chiediamo alle forze politiche e sociali, in un momento vicino alla prossima scadenza elettorale amministrativa, di partecipare e di intervenire nella discussione, misurandosi con le proposte che il Forum Ferrara Partecipata ha elaborato in questi ultimi mesi.

Allegato
Estratto del Documento Programmatico elaborato dal Forum

AL CENTRO DELLE SCELTE PER LA CITTA’ LA TRANSIZIONE E LA CONVERSIONE ECOLOGICA

E’ sotto gli occhi di tutti  che il nostro pianeta sia davanti a un collasso climatico ed ecologico che pone dei gravi rischi per la salute e la vita umana sulla Terra: lo dice a gran voce, ormai da anni, praticamente tutta la comunità scientifica. La crisi climatica è inequivocabilmente causata dalle attività umane e sta già colpendo ogni angolo del Pianeta, si sta aggravando più rapidamente di quanto previsto e il tempo per fermare la catastrofe sta finendo. In Emilia Romagna, area tra le più inquinate, cementificate e surriscaldate d’Europa, e anche a Ferrara, abbiamo visto direttamente lo sconquasso del caos climatico.
Dobbiamo partire da qui per pensare a un modello di città che guardi al futuro.  
L’IPCC è chiarissimo su quali siano le cause principali del cambiamento climatico: le emissioni di gas serra dovute all’uso dei combustibili fossili (petrolio, carbone, gas) in tutte le attività umane.
Sappiamo qual è la soluzione del problema: dobbiamo abbandonare rapidamente i combustibili fossili e accelerare sulla via della transizione energetica. Dobbiamo cambiare il nostro modo di vivere e di relazionarci con la natura e gli spazi in cui viviamo, dovremo cambiare modelli di economia, dovremo modificare profondamente stili di vita, di produzione e di consumo, individuare strade che portino a una radicale e rapida trasformazione della società. Dai combustibili fossili alle energie rinnovabili, dall’economia lineare all’economia circolare, dal consumismo alla sobrietà.  E sappiamo che dobbiamo farlo in un’ottica di giustizia climatica, senza far pagare il prezzo più alto alle classi più disagiate e ai Paesi più poveri.
Per far fronte alla complessità dei problemi legati alla transizione energetica e alle azioni di adattamento alla crisi climatica è necessario pensare a un nuovo modello produttivo e sociale che guardi alla salute e al benessere collettivo, alla salvaguardia del territorio e alla riduzione del consumo di suolo, alla tutela dei beni comuni, alla riduzione degli sprechi, alla ripubblicizzazione di servizi pubblici, a nuovi  modi di gestire le politiche del welfare, le politiche abitative, gli spazi e il verde urbano, la mobilità ed è necessario farlo coinvolgendo i cittadini in tutte le scelte importanti che riguardano il rinnovamento della città.
Proviamo ad indicare alcune scelte concrete su punti fondamentali, certamente non esaudtive, ma che indicano una chiara direzione di mrcia coerente con gli obiettivi sopra esposti.
  • Intanto, una questione centrale è quella della promozione di una mobilità “ad emissioni zero”, basata sul trasporto pubblico, tendenzialmente gratuito, e mettendo al centro pedoni e ciclisti.

AZIONI PER LA MOBILITÀ

  • Altro tema fondamentale è quello della transizione e la riqualificazione energetica, puntando con forza a sviluppare l’utilizzo delle energie rinnovabili e all’efficientamento energetico ( scheda 2.2 AZIONI PER LA TRANSIZIONE E LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA).
  • In questo quadro, occorre poi misurarsi con gli interventi di adattamento alla crisi climatica, fermando il consumo di suolo e pensando ad una vera e propria “trama verde” per Ferrara, facendo di ciò uno dei punti di forza del nuovo PUG ( assieme a quello della rigenerazione urbana). Sempre qui è possibile affrontare il tema del mantenimento della vocazione del Parco Urbano Bassani ( scheda 2.3 AZIONI PER L’ ADATTAMENTO ALLA CRISI CLIMATICA. UNA TRAMA VERDE PER FERRARA).
  • Si tratta anche di mettere in campo iniziative efficaci per la rigenerazione urbana, riaffermando la centralità dell’interesse pubblico nelle operazioni da avviare con un ruolo dell’amministrazione pubblica non di facilitatrice delle richieste dei privati ma di gestrice dei processi, favorendo anche l’acquisizione di terreni pubblici, e valorizzando la funzione dell’Università. ( scheda 2.4 PER LA RIGENERAZIONE URBANA).
L’idea di fondo è quella di andare verso la “mobilità ad emissioni zero”, ribaltando lo schema gerarchico da auto, bicicletta, pedone a pedone, bicicletta, auto, ridando centralità al trasporto pubblico.
  • Piano per la decarbonizzazione del trasporto urbano basato sul trasporto pubblico e che ponga pedoni e ciclisti al centro, un piano per  ridurre le emissioni e i gas serra dei veicoli pubblici e privati, per potenziare mezzi elettrificati, corse, orari del trasporto pubblico integrato, per estendere la mobilità condivisa, per far crescere la mobilità attiva a piedi (“ Pedibus” per i tragitti casa/scuola ) e in bicicletta  (messa in sicurezza e raccordi tra le piste ciclabili, creando circuiti di quartiere interconnessi tra di loro e con il trasporto pubblico), per la valorizzazione delle vie d’acqua, per una nuova logistica della distribuzione delle merci con interdizione dell’abitato ai mezzi pesanti (distribuzione con mezzi elettrici e a pedale di ridotte dimensioni, con  orari regolamentati).  Per incentivare l’uso dei mezzi pubblici, oltre che efficiente, il trasporto pubblico dovrebbe essere, oltre che potenziato, progressivamente reso gratuito. Già in diverse città ci sono infatti azioni, pur differenti, che però fanno leva sull’aspetto economico di risparmio delle famiglie, per promuovere il trasporto pubblico e disincentivare l’uso dell’auto provata, da Trento a Firenze, da Bologna a Bari ( abbonamento annuale a 20 € ). Siamo convinti che, anche nella nostra provincia, andare in questa direzione molti cittadini passerebbero al mezzo pubblico, liberando la città da traffico e polveri sottili.
  • Piano per una ridefinizione degli spazi urbani che estenda gli spazi pedonali e le ZTL e che ampli il più possibile l’estensione di “aree 30km/h” fino a diventare “città 30”. E’ ormai necessario ampliare la zona pedonale e estendere la ZTL a tutto il centro  entro le Mura ( così come già previsto dal PUMS ). Servono agevoli parcheggi scambiatori ai quattro assi cardinali con navette gratuite ogni 10  minuti e bike-sharing  Ed è necessario che ogni quartiere fuori le Mura abbia un centro con una ZTL e una zona pedonale per favorire aggregazione e vita sociale.
  • Costruzione di un tavolo di confronto con le città vicine e in particolare Bologna per avviare politiche comuni orientate verso la costruzione di una rete di trasporto metropolitano di superficie, per eliminare il pendolarismo automobilistico.

AZIONI PER LA TRANSIZIONE E LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA

Si tratta di sviluppare l’utilizzo delle energie rinnovabili fornite dal sole, dal vento e dall’acqua, energie che non producono CO2 né inquinamento e che forniscono direttamente energia elettrica, una forma di energia molto più efficiente del calore generato dai combustibili fossili, e attuare politiche urbanistiche volte alla riduzione del fabbisogno energetico degli edifici.
-Sostegno e sviluppo  delle  comunità energetiche con incentivi e campagne di informazione e promozione: l’energia deve diventare un bene comune, staccandosi dalla logica dei sistemi centralizzati in cui pochi producono/distribuiscono e tutti consumano la risorsa (se hanno la possibilità di acquistarla )
-Adozione di energie  rinnovabili e efficientamento  energetico in tutti gli edifici pubblici. Con le ristrutturazioni edilizie si possono tagliare del 44% i consumi termici del residenziale. -Ricorso al teleriscaldamento sganciandolo dall’utilizzo dell’inceneritore
-Rifiuto all’autorizzazione di nuove centrali a biogas e biometano nel territorio comunale (centrale di Villanova e altre ) Il biometano non è rinnovabile, non è verde, non è sano.

AZIONI PER L’ ADATTAMENTO ALLA CRISI CLIMATICA. UNA TRAMA VERDE PER FERRARA

Azioni di adattamento per ridurre i rischi già presenti e quelli futuri, che saranno maggiori e più frequenti, non sono più rimandabili. Va ripensata l’organizzazione delle città dopo che negli ultimi decenni la cementificazione selvaggia ha trasformato e spesso compromesso il territorio.
Abbiamo bisogno di una programmazione urbanistica in grado di ipotizzare un futuro possibile senza consumare suolo e anche di ipotizzare interventi di “decostruzione” per affrontare e mitigare gli effetti “isola di calore” tipica delle aree urbane.
  • Dall’addizione verde alla trama verde fondata su due punti di forza: il parco/addizioneverde e il corridoio verde delle mura. Si tratta di due punti di partenza per costruire una varietà di luoghi naturali e paesaggisti in gradi di connettere aree urbane e territorio agricolo con una sequenza di spazi che vanno dal bosco urbano, ai corridoi verdi, ai viali alberti, alle piazze della città murate rinverdite (es. Piazza Sacrati), ai sagrati liberati dai parcheggi). In questo contesto, si collocano il potenziamento Parco Urbano-Agricolo G. Bassani (addizione verde), il consolidamento del corridoio verde e patrimoniale delle mura, la creazione del parco urbano sud attorno e dentro via Bologna, la costruzione di una rete dei giardini universitari tra via Savonarola e Corso Giovecca, la valorizzazione dell’area agricola dentro le mura, la trasformazione verde di piazze urbane del centro storico (es. Cortevecchia, Sacrati) e dei sagrati. delle chiese, eliminando i parcheggi dove esistenti, il potenziamento dei viali alberati nelle aree urbanizzate, anche per contrastare il calore, la creazione di connessioni verdi urbani recuperando aree dismesse o sottoutilizzati da immettere nella trama verde urbana. In particolare, per quanto riguarda il Parco Urbano, occorre inserirlo come Stazione del territorio protetto dal Parco Regionale del Delta del Po; in ogni caso, va ribadita la valenza ecologica tra gli scopi principali del Parco. Questo aspetto va assunto nel nuovo PUG- Piano Urbanistico Generale- , cercando di normare con precisione le funzioni e le attività compatibili col Parco e quelle incompatibili da svolgere altrove. Vanno escluse, ad esempio, attività che richiamino forte affluenza di pubblico concentrata in poco tempo, attività con impatto acustico tale da recare danno o disturbo alla fauna, attività che richiedano la costruzione di strutture temporanee di grandi dimensioni,
  • Istituzione del garante del verde e gestione realmente pubblica del servizio del verde del
Comune, eliminando il ricorso agli appalti esterni da parte di Ferrara Tua, pensando all’internalizzazione del personale operativo.
-“Stop consumo suolo” applicato  realmente e depavimentazioni, dove possibile,  per ridurre le aree impermeabilizzate
  • Rivedere l’applicazione del PAIR ( Piano Aria Integrato Regionale) nel Comune, che notoriamente ogni anno ha un numero significativo di sforamenti dei valori ottimali di PM10
  • Elaborazione del PUG ( Piano Urbanistico Generale), in termini di coerenza e di assunzione dei punti sopra espressi e di quelli relativi alla rigenerazione urbana ( che seguono subito sotto). Inoltre il Pug dovrà valorizzare adeguatamente il ruolo delle frazioni e costruire un equilibrio importante tra centro e “periferie”, tra area urbana e contesto periurbano.
No alla  terza corsia dell’autostrada Bologna-Ferrara, no all’autostrada Cispadana, no alla autostrada “Nuova Romea Commerciale”

PER LA RIGENERAZIONE URBANA

E’ necessario ribadire la centralità dell’interesse pubblico nelle operazioni da avviare con un ruolo dell’amministrazione pubblica non di facilitatrice delle richieste dei privati ma di gestrice dei processi, favorendo anche l’acquisizione di terreni pubblici.
  • Elaborazione di un piano casa programmando risorse per i prossimi 10 anni per alloggi dedicati alle fasce più marginali, studenti e a chi cerca affitto a canone agevolato.
  • Riorganizzazione degli spazi pubblici dei quartieri della città per favorire sicurezza e mobilità attiva per anziani e bambini.
  • Pianificazione territoriale per la valorizzazione delle vie d’acqua e la sicurezza idraulica per limitare i danni conseguenti alle piogge intense, di cui faccia parte un ripensamento delle piazze e delle strade come aree di laminazione delle acque piovane intese, favorendo un disegno in grado di affiancare il sistema urbano di raccolta e smaltimento delle acque.
  • Ripensamento dell’organizzazione del commercio mettendolo in relazione con il tema della mobilità. Se si vuole realizzare una città della prossimità nel commercio e nei servizi bisogna probabilmente rivedere il modello incentrato sulla diffusione nella città extra-mura degli ipermercati e centri commerciali.
In questo contesto, l’Università è chiamata a svolgere un ruolo importante,  come vero e proprio soggetto-guida per l’implementazione delle necessarie trasformazioni urbane, in sinergia con l’Amministrazione pubblica e gli altri principali attori socio-economici locali. In particolare, l’idea di una potenziale “città-campus” diventa un riferimento fondamentale per disegnare l’idea futura di città,  pensando all’Università come soggetto in grado di distribuire su tutto il territorio comunale gli effetti culturali ed economici da essa generati.

 PRIORITA’ E SCELTE OPERATIVE

TRANSIZIONI ECOLOGICA E ENERGETICA

    a) Centralità tema mobilità

  • Trasporto pubblico. Sulla base di uno studio sui flussi di traffico, iniziando da quello prodotto dalla mobilità scolastica mattutina, prevedere un potenziamento forte del trasporto pubblico, renderlo tendenzialmente gratuito e ecologicamente sostenibile. Reale pubblicizzazione dell’azienda che gestisce tale servizio ( vedi anche beni comuni)
  • Isituzione parcheggi scambiatori ai quattro assi cardinali di accesso alla città
  • Navette elettriche gratuite ogni 10 minuti
  • Piste ciclabili connesse
  • Estensione area ZTL entro le Mura e aree 30 in tutta la città
  • Vie d’acqua

       b) Trama verde per la città

  • Aree dedicate al verde urbano e isole verdi
  • No allo snaturamento di aree a vocazione naturalistica- ecologica ( vedi Parco Urbano)
         Fermare completamente il consumo di suolo
         Mantenimento e valorizzazione paesaggio agricolo
         Utilizzo aree dismesse anche per attività considerate strategiche e/o di interesse pubblico

         c ) Transizione energetica

  • Promozione e diffusione comunità energetiche
  • Efficientamento energetico, a partire dagli edifici pubblici
  • Fermare tutte le autorizzazioni agli impianti di biogas/biometano
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FORUM FERRARA PARTECIPATA

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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