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da Movimento 5 stelle

Il gioco d’azzardo in Italia ha un fatturato di 95 miliardi all’anno.
I casinò sono in crisi, eppure siamo i primi in Europa per questo enorme business gestito da industrie che hanno concessioni da parte delle stato e coinvolgono, a livello di occupazione, 300 mila persone. Nel 2016 sono state incassate in tasse dallo 25 miliardi di euro sulle slot machine. Dal 2000 al 2016 si calcola che 100 miliardi di euro siano stati incassati in tasse dallo stato su gioco d’azzardo, sottraendoli alla malavita organizzata.
Dobbiamo gioire di questi dati?
Assolutamente no. Infatti si da il caso che tutto ciò abbia prodotto 750 mila giocatori d’azzardo problematici dei quali 250 mila patologici, che stanno rovinando famiglie, sperperando pensioni, ricorrendo al prestito ad usura e alla prostituzione (per le giocatrici compulsive in difficoltà é in grande aumento) grazie alla presenza di 400 mila slot machine dislocate in 96 mila punti gioco. Non ci deve stupire infatti che che dal 2016 la ludopatia derivante da gioco d’azzardo è inserita nei L.E.A. (Livelli essenziali di Assistenza), le prestazioni e i servizi che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione. Purtroppo il fenomeno è in notevole aumento presso i minori (il 36% dei 15enni e il 40% dei 16enni hanno utilizzato macchinette slot). Sappiamo inoltre che il coinvolgimento di associazioni mafiose e malavitose è ampiamente documentata nelle filiere afferenti a gioco d’azzardo “lecito”. La pubblicità del gioco d’azzardo, inoltre, si fa sempre più diffusa ed aggressiva, ahimé, ed è presente anche negli eventi pubblici sponsorizzati dalla nostra amministrazione comunale. Queste sono alcune delle motivazioni per le quali il M5S ferrarese torna all’attacco (dopo aver prodotto numerosi atti in merito ) e chiede all’attuale giunta di implementare rigorosamente, adattandoli alla situazione locale, i dettami della Regione Emilia Romagna che con delibera di giunta nr. 831 del 12/06/2017 ha approvato il documento “Modalità applicative del divieto alle Sale gioco e Sale scommesse e alla nuova installazione di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito”, ai sensi dell’art. 6 della L.R. 5/2013 ottobre 2016.
Un Ordine del giorno protocollato dal consigliere Claudio Fochi, infatti , sollecita sindaco e giunta ad affrettare le mappature di tutti i punti dove sono presenti macchine per gioco d’azzardo, punti gioco e scommesse, videolottery, ed essere scrupolosi nell’effettuarle, visto che esiste la possibilità a discrezione dell’amministrazione comunale di allargare l’elenco dei luoghi sensibili da dove tenere lontane le slot o le sale scommesse. Visto che per i Comuni c’è un tempo massimo di 6 mesi dalla pubblicazione della delibera sulla Gazzetta Ufficiale dell’Emilia Romagna, a cui se ne aggiungeranno altri 6 a disposizione dei gestori per adeguarsi, ci vorrà ancora del tempo per vedere concretamente i primi risultati. Per questo i pentastellati si appellano al sindaco perché acceleri i tempi a tutela della salute dei propri cittadini e delle fasce più deboli.
Sempre nel documento citato si chiede alla giunta di effettuare un immediato censimento dei luoghi sensibili e produrre mappatura dei suddetti , visto l’impatto dell’installazione degli apparecchi sul contesto e sulla sicurezza urbana e il disturbo della quiete pubblica e contestualmente si propone di considerare “zone sensibili” nella nostra città anche le zone GAD, incluso Piazza XXIV Maggio ( Acquedotto), Piazzale Giordano Bruno, stadio Mazza, Baluardi di via Belvedere, Rampari di San Paolo, stazione ferroviaria e delle corriere, Istituti bancari, sportelli Bancomat o postali, agenzie di prestiti, di pegno o attività in cui si eserciti l’acquisto di oro, argento o oggetti preziosi e ogni altro luogo a discrezione dell’ amministrazione comunale. Per poi comunicare i dati all’ all’osservatorio Regionale sul Gioco D’Azzardo . E questo perché finalmente diventa operativo il divieto di apertura e di esercizio delle sale gioco e delle sale scommesse, ma anche la nuova installazione di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito, entro una distanza di 500 metri da scuole, luoghi di aggregazione giovanili e di culto e, auspichiamo, anche tutti gli altri luoghi sensibili da noi proposti . Divieto che si applica sia alla nuova apertura di sale giochi e sale scommesse che a quelle già in esercizio, oltre che alla nuova installazione di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito presso esercizi commerciali, di somministrazione di alimenti e bevande, nelle aree aperte al pubblico, nei circoli privati ed associazioni. Speriamo anche che la Polizia Municipale sia attrezzata visto che le funzioni di vigilanza e di controllo sull’osservanza del divieto sono esercitate dal Comune attraverso la Polizia locale.
La richiesta del M5S termina con l’invito a predisporre l’obbligo di cartellonistica informativa adeguata e ben visibile da collocare all’interno dei locali in cui sono presenti Slot-machine, sui cui siano chiaramente esposti gli orari di funzionamento e cartelli informativi sul rischio della dipendenza da gioco.
Ci rendiamo conto che il gioco d’azzardo non è illegale e che quindi bisogna consentirne l’implementazione, tuttavia raccogliamo il grido d’allarme del sistema sanitario nazionale sui danni che sta facendo la ludopatia e anche gli appelli delle varie associazioni NO SLOT, da Slot Mob all’Associazione papa Giovanni XXIII , a “Fuori dal Gioco”, convinti che l’interesse primario non debba essere il rimpinguamento delle finanze statali ma la salute psicofisica e la tenuta sociale di una popolazione, ahimé, sempre più impoverita e disperata, come ci informa l’Istat che ci parla, al momento, di 4 milioni di poveri, con tendenza all’aumento.
Purtroppo, allo stato attuale, 8 bar su 10 hanno macchinette slot e le tabaccherie, beh …Matteo Renzi aveva annunciato che avrebbe ritirato le slot dalle tabaccherie….siamo così ottimisti da pensare che agli annunci seguano i fatti, almeno entro i 500 metri dai luoghi sensibili.
Claudio Fochi, M5S Ferrara

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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