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da: ufficio stampa Ferrara Fiere Congressi

Il Boccale di birra, Bruno il Clown, il cellulare Siemens di prima generazione e Cloudhopper, il “salta-nuvole”: Domenica 7 Settembre, al Parco urbano “G. Bassani” di Ferrara, saranno loro le special shapes protagoniste del Ferrara Balloons Festival, la più importante manifestazione sulle mongolfiere in Italia e tra le principali in Europa, che proseguirà senza interruzioni fino a Domenica 14, per riprendere nel weekend di Sabato 20 e di domenica 21.
Se il Bicchiere, straripante di birra schiumosa, è stato realizzato in Lituania, dalla Slovacchia proviene la mongolfiera Bruno, costruita nel novembre 2012 dalla società ceca Kubíček Balloons. Origini ovviamente tedesche per la forma speciale di Siemens, un enorme telefono portatile “vintage”, che compie quest’anno 14 anni e che sarà pilotato dall’equipaggio di Walter Hofmann. Made in Germany anche l’originalissima Cloudhopper, il balloon monoposto in cui il pilota, anziché accomodarsi dentro la classica cesta, è imbragato a un seggiolino e, durante il volo, può sfiorare la cima degli alberi con i propri piedi. Il progetto fu sviluppato nel 1979 alla Colt Balloons.
Queste mongolfiere, insieme alle altre più tradizionali a forma di lampadina, si alzeranno in volo alle 7.30 e alle 17, seguite da quelle in volo vincolato alle 10 e alle 17.30.
Per i più mattinieri e atletici, alle 7.30 è prevista la “Granfondo Bici Balloons – Il giro delle Valli”, prova del circuito provinciale UISP 2014.
Alle 9 prenderanno il via le esibizioni e gli spettacoli di agility dog dell’A.S.D. Simply Dog Agility Team (in replica alle 14.30), i laboratori didattici per bambini curati da Dopla-Wigo (fino alle 20) e le attività dell’Aeronautica Militare, che nel proprio stand interattivo mostrerà al pubblico il mock-up del Predator, l’aeromobile a pilotaggio remoto che supporta le operazioni a terra delle forze schierate. Alle 9.30, l’Aeronautica farà, inoltre, atterrare l’elicottero NH500, punta di diamante delle proprie dotazioni.
Ancora volo con i droni: dimostrazioni e prove gratuite di pilotaggio alle 10 e alle 15, sotto la guida attenta di Marco Robustini, tra i massimi esperti mondiali del settore.
Se dalle 9 alle 22 saranno aperti ristoranti, bar e gelateria, oltre a tutti gli stand dell’area shopping,
a partire dalle 10 i più piccoli potranno passeggiare sui pony di A.C.L.I. Coccinelle e assistere alle animazioni a cavallo “Bimbi in sella”, curate dalla Scuderia Il Tridente, che offrirà anche gite in carrozza (10-12.30 e 15-20).
Sempre alle 10 inizieranno i voli in elicottero su Ferrara (fino alle 19), mentre alla stessa ora e fino alle 22 la Città Magica aprirà le porte ai visitatori, che potranno girovagare nel mercato di questo villaggio rinascimentale dell’Ente Palio di Ferrara e del Rione Santo Spirito, assistere a spettacoli e gustare piatti tradizionali presso l’area gastronomica.
Tra gli appuntamenti delle 10, anche il curioso torneo di calcio in gabbia 3-contro-3 “Ri-giochiamoci i Mondiali”, a cura di UISP Ferrara. Si giocherà anche nell’area di Renault Franciosi, dove fino alle 20 ci si potrà cimentare in un percorso a bordo dell’ecologica Twizy e scoprire in anteprima la nuova Renault Twingo.
Il pomeriggio al Parco sarà all’insegna dello sport: alle 15, prove di duathlon (bicicletta e corsa), a cura del C.U.S. Ferrara Triathlon, e prove libere con l’arco con gli istruttori della Compagnia Arcieri e Balestrieri Filippo degli Ariosti; spettacolo dei paracadutisti dell’A.S.D. Scuola Paracadutismo Ferrara alle 16 e ju jitsu alle 16.30, a cura di G.A. Diurno A.S.D.; infine, esibizione di pattinaggio artistico dell’A.S.D. Quadrifoglio alle 17 e, alle mezz’ora dopo, performance di basket con Vis 2008.
Dopo i voli – liberi e vincolati – delle mongolfiere al tramonto, la serata si chiuderà con il dj set delle 22 al Camelot Cafè.

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FERRARA FIERE CONGRESSI


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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