Skip to main content

Da: Ufficio Stampa Gruppo Europa Verde

Europa Verde Emilia-Romagna: Nel 2019 il Governo italiano ha autorizzato l’esportazione di materiale bellico anche al di fuori della Nato per un valore di 5,17 miliardi di euro.

Silvia Zamboni, Consigliera regionale di Europa Verde e Vice Presidente dell’Assemblea legislativa: “Chiediamo alla Giunta Regionale di intervenire presso il Governo affinché sospenda immediatamente l’autorizzazione all’esportazione e al transito di armamenti verso i Paesi in stato di conflitto armato o i cui governi sono responsabili di violazioni dei diritti umani e affinché continui a premere sulle autorità egiziane per la liberazione dello studente Patrick Zaki”

17/07/2020 – Il Gruppo Europa Verde della Regione Emilia-Romagna ha depositato oggi una risoluzione alla Giunta regionale per evidenziare i preoccupanti dati emersi dalla Relazione governativa annuale sull’export di armamenti presentata al Parlamento. Nel 2019 il Governo italiano ha autorizzato l’esportazione di materiale bellico per un valore di 5,17 miliardi di euro; nel loro complesso, il 62,7% delle autorizzazioni ha avuto come destinazione Paesi fuori dall’Unione europea e dalla Nato. Spesso dunque si tratta di forniture non a supporto della nostra sicurezza e della difesa comune ma indirizzate a regimi autoritari che alimentano conflitti contribuendo all’instabilità di intere regioni.
L’Egitto è il principale acquirente dell’industria italiana con 871,7 milioni di euro di commesse (nel 2018 erano 69 milioni). Il Paese governato dal Presidente Al Sisi è seguito dal Turkmenistan, guidato da un regime autoritario, accusato di costanti violazioni dei diritti, destinatario di licenze per un valore di 446,1 milioni di euro.
Nonostante dal luglio 2019 sia attiva la sospensione delle vendite di bombe d’aereo e missili verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti – decisione assunta dal Governo dopo una mozione votata dalla Camera dei Deputati – lo scorso anno sono state rilasciate nuove autorizzazioni di vendita di armamenti verso i due paesi pari a quasi 200 milioni di euro.
Il Kuwait e il Bahrain, componenti la coalizione a guida saudita attiva militarmente in Yemen, hanno ricevuto, rispettivamente, armamenti per circa 82 milioni e 12,5 milioni.

“Con la risoluzione presentata oggi – afferma Silvia Zamboni Consigliera regionale di Europa Verde e Vice Presidente dell’Assemblea legislativa – chiediamo alla Giunta regionale di intervenire presso il Governo italiano affinché sospenda immediatamente l’autorizzazione all’esportazione e al transito di armamenti verso i Paesi in stato di conflitto armato, la cui politica contrasti con i principi dell’articolo 11 della nostra Costituzione, nei cui confronti sia stato dichiarato l’embargo totale o parziale delle forniture belliche da parte delle Nazioni Unite o dell’Unione europea o i cui governi siano responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani. Questa richiesta tiene conto anche del fatto che la pandemia da coronavirus ha aggravato la situazione nelle aree del mondo già devastate da guerra e violenze, dove ospedali e strutture sanitarie vengono spesso bombardati.
Come giustamente sottolineato dalle Organizzazioni non Governative Rete Italiana per il Disarmo e Rete della Pace, è grave e offensivo che sia stata autorizzata la vendita di un così ampio arsenale di sistemi militari all’Egitto a fronte delle pesanti violazioni dei diritti umani da parte del governo del Presidente Al Sisi e soprattutto a seguito della tragica uccisione di Giulio Regeni e della vicenda dello studente Patrick Zaki, la cui detenzione preventiva, senza processo, in corso da inizio febbraio il 13 luglio u.s. è stata prolungata di altri 45 giorni. A tal riguardo – conclude Zamboni – Europa Verde chiede alla Giunta regionale di sollecitare il Governo a proseguire, come richiesto anche da Amnesty International, le azioni di sensibilizzazione presso le Autorità egiziane per il rilascio immediato di Zaki e il suo rientro all’Università di Bologna”.

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it