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Da: Pamela Tavalazzi

Piccoli Concorsi crescono.
Al via la seconda edizione di “Strani Giorni” Concorso letterario per racconti brevi promosso dalla Associazione Primola di Alfonsine e Io Racconto, quest’anno ispirato agli Umarells.

L’Associazione Primola di Alfonsine promuove la seconda edizione per racconti brevi, quest’anno ispirato agli Umarells* soggetti maschi ultrasessantenni pensionati che in inverno indossano il cappello e hanno due grandi passioni: guardare le donne che parcheggiano l’auto e osservare con spirito critico i cantieri edili/stradali, ma attenzione, entrambe le cose con le mani rigorosamente dietro la schiena. Negli strani giorni che hanno caratterizzato tutto il 2020 queste figure bellissime, mitiche e allo stesso tempo fragili, hanno pagato un prezzo altissimo ma si sono rivelate, ancora una volta, le ancore di salvezza per molte famiglie messe in difficoltà dallo smart working, dalla chiusura delle scuole, dalla perdita del lavoro ecc. ecc.

“Noi con questo concorso patrocinato anche dal Comune di Alfonsine, vorremmo, a modo nostro, ringraziarli per i sacrifici da loro fatti, prima, durante, e che speriamo continuino a fare per le comunità, per i figli e nipoti e con l’augurio di rivederli quanto prima in società con le mani dietro la schiena” dicono dall’Associazione Primola di Alfonsine.

*Umarells è un termine da poche settimane entrato nel vocabolario Zingarelli e sdoganato definitivamente oltre i confini emiliano romagnoli e coniato dal genio di Danilo Masotti detto “Maso” un poliedrico artista bolognese che ha scritto tra gli altri “Umarells”, un libro a loro dedicato. “Danilo Masotti lo abbiamo informato di questo progetto, l’abbiamo invitato come ospite d’onore e ci ha garantito la sua presenza nella serata di premiazione che si terrà nel mese di giugno 2021 ad Alfonsine (RA)” concludono gli organizzatori.

Gli scritti vanno presentati a partire dal 1° febbraio al 30 aprile 2021. Possono partecipare tutti i residenti nella Regione Emilia-Romagna, Under 9 e Adulti. I ragazzi potranno partecipare singolarmente o come classe scolastica o gruppo. Le Opere devono essere inviate a questa mail: stranigiorni2020@gmail.com È possibile partecipare con un solo racconto di n. 1800 caratteri massimi in 30 righe, compreso il titolo. Il concorso è gratuito ma è gradita una donazione da fare direttamente a un Ospedale (o struttura in aiuto dell’Emergenza Covid-19) della provincia di residenza e farci avere in allegato copia della donazione fatta, di qualsiasi importo, da 5 euro in su che rimarrà completamente anonima.

Il regolamento completo e il modulo di partecipazione a questo link: http://www.primola.it/alfonsine.htm . Per informazioni scrivere a stranigiorni2020@gmail.com

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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