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Da: Comune di Ferrara

Appuntamento per famiglie e bambini, ma anche per gli appassionati di cavalli, con il ritorno, domenica 25 settembre prossimo, della manifestazione denominata “I Cavalli del Re”, organizzata all’ippodromo comunale di Ferrara da Uaipre, ovvero, l’Unificazione Associazioni italiane Pura Raza Española che ha ricevuto in uso, nel giugno scorso, dall’Amministrazione comunale parte delle strutture dell’ippodromo cittadino. Lo stesso verrà gestito in collaborazione e completa sinergia con l’associazione Anffas di Ferrara.
Riflettori puntati su tutta la giornata dedicata ai cavalli, ai pony, alle carrozze e allo spettacolo della doma vaquera e classica con esibizioni dei bimbi della scuola pony, doma classica e dressage.
Il ricco programma domenicale prevede l’apertura della manifestazione, alla presenza delle autorità, dalle 10.30 e a seguire, alle 11, “Carrozze in libertà” con all’interno della pista i famosi conducenti Stefano Roncarà, Nerio Monari, Massimo Boldrini, Michela Gazzola, Federico Bernardi, Rebecca Pizzulli e Francesco Coccetta che daranno la possibilità di effettuare un giro in carrozza al pubblico presente.
Alle 12 appuntamento con il “Carosello” dei bambini della scuola pony, mentre alle 15.30, dopo la pausa pranzo, la ripresa della manifestazione con lo spettacolo della “Doma Vaquera” con Daniele Fontirossi e Roberta Tozzi con una esibizione di alta scuola.
Alle 15.45 sarà la volta dell’esibizione in “Alta Scuola” di Angelo Beretta e alle 16 di nuovo in pista con la ripresa in “Doma Classica” di Wainer Muzzarini e Alessandra Turcu.
Alle 16.30 la manifestazione si avvierà alla conclusione con il “Carosello” finale di tutti i partecipanti.
“Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare a questo importante evento – sottolinea il presidente Uaipre Angelo Grasso – e il ritorno nell’ippodromo cittadino de “I cavalli del Re”, una
manifestazione unica in Italia nel suo genere del tutto dedicata ai cavalli spagnoli e lusitani. Punteremo di nuovo su questo evento che Uaipre ha portato avanti per 10 anni. Come ricordiamo, infatti, nell’edizione del 2005 era stato approntato un campo di equitazione in Piazza Castello con uno spettacolo di Geoge Alexis Girardon e una sfilata in costume medioevale che si snodava per il centro cittadino. Da sempre abbiamo cercato di ridare vita all’ippodromo di Ferrara cercando tra l’altro di riscoprirne le tradizioni anche perché la struttura comunale è stata, per anni, uno dei più importanti centri di riproduzione in Italia, soprattutto per i cavalli da tiro e lavoro. Avremo una scuola pony, una di equitazione per adulti e verranno organizzati stage di diverse specialità come il dressage, l’alta scuola e la doma vaquera”.
La manifestazione vede la collaborazione di Assicoop Unipol, Bocchimpani Srl e A. M. giardini di Augusto Mascellanni.

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COMUNE DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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