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da: ufficio stampa Ferrara Fiere Congressi

Teneri e affettuosi, eleganti, buffi, esotici. Cani per tutti i gusti, il 16 aprile, alla Fiera di Ferrara, dove torna per la 46esima edizione l’attesissimo appuntamento con l’Esposizione Internazionale Canina.
A conferma del grande prestigio che, in quasi mezzo secolo, la mostra promossa dal Gruppo Cinofilo Ferrarese si è guadagnata, basti pensare che gli animali iscritti alle competizioni sono oltre 860 e che molti di loro provengono dall’estero (alcuni persino dalla Russia e dagli Stati Uniti).
Il programma dell’Esposizione si aprirà alle 10.00 con la sfilata di bellezza, che proseguirà per tutta la mattinata. I ‘modelli’ a quattro zampe saranno valutati da una Giuria Internazionale, composta da esperti non solo italiani, ma anche croati, sloveni, spagnoli, tedeschi, austriaci e danesi. Le fasi finali del concorso si svolgeranno nel pomeriggio, quando i quadrupedi migliori si contenderanno l’ambito titolo di “Best in Show 2016”.
Oltre ai cani, le premiazioni coinvolgeranno i loro padroni, con un occhio di riguardo ai più giovani: gli Junior Handler Allievi (dai 6 agli 11 anni) e gli Junior Handler (dai 12 ai 17 anni). La ‘passerella’ degli Junior Handler Allievi, in particolare, ha sempre grande seguito e il motivo è presto detto: i bambini che sfilano col proprio amico a quattro zampe, rivolgendogli sguardi carichi d’amore, sono spesso più piccoli di lui, che d’altra parte ricambia l’affetto ricevuto obbedendo a tutto ciò che il bimbo comanda, senza strattonarlo.
Tra le razze presenti in Fiera, le più rappresentate saranno i bassotti, i golden retriever, i rottweiler, i cani corsi e i minuscoli chihuahua, mentre tra le meno conosciute si segnalano il giapponese kishu, il chinese crested dog senza pelo (meglio noto come “cane nudo”) e con pelo, il chin, il cao de agua, il broholmer, il bayerischer gebirsschweisshund e l’alpenlaendische dachsbracke (gli ultimi due appartenenti ai segugi).
L’Esposizione Internazionale Canina, che è patrocinata dal Comune di Ferrara, sarà aperta al pubblico dalle 9.30 alle 17.00.
Biglietto intero: 7,00 €; per i bambini dai 6 ai 12 anni, biglietto ridotto a 3,50 €; ingresso gratuito per gli under 5.
Per informazioni: Gruppo Cinofilo Ferrarese – tel. 0532 909543 – gcinofilo.ferrarese@tin.it.

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FERRARA FIERE CONGRESSI


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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