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da: ufficio stampa Ferrara Fiere Congressi

La seconda Domenica del Ferrara Balloons Festival, che ieri è stato visitato anche da una troupe di “Uno Mattina”, si annuncia densa di attrazioni, spettacoli, sport e soprattutto voli di mongolfiere.
La più importante manifestazione del settore in Italia, che animerà il Parco urbano “G. Bassani” di Ferrara fino al 21 Settembre, è organizzata dal Comune e dalla Provincia di Ferrara, con il supporto di A.T.I. Mongolfiera.
I primi a partire saranno come sempre loro, i giganteschi e coloratissimi palloni ad aria calda, di forma classica e speciale, che decolleranno in volo libero alle 7.30.
Spazio ai cani, alle 9, con l’A.S.D. Simply Dog Agility Team, che si produrrà in esibizioni di agility dog. Bis alle 14.30.
Alla stessa ora, i bambini più mattinieri potranno farsi coinvolgere dagli animatori di Dopla-Wigo in interessanti laboratori didattici, che proseguiranno fino a sera.
Tra esibizioni statiche e dinamiche, già alle 9 l’Aeronautica Militare – C.O.A. Poggio Renatico offrirà allo sguardo del pubblico alcuni dei propri “gioielli”: se nello stand interattivo dell’AM il pubblico del Festival potrà ammirare il mock-up del velivolo F104 “Cacciatore di stelle” e provare simulatori di volo e aeromobili da ricognizione, alle 9.30 sul Parco urbano atterrerà l’elicottero NH500, che resterà poi in esposizione fino a ripartire, al tramonto.
I voli terranno nuovamente banco alle 10: a quest’ora, infatti, prenderanno il via i voli vincolati delle mongolfiere e le dimostrazioni e le prove gratuite di pilotaggio dei droni (in replica alle 15), con il sistema del doppio comando allievo-maestro e sotto la guida attenta del ferrarese Marco Robustini, tra i massimi esperti mondiali del settore. Inoltre, voli in elicottero sulla città di Ferrara fino alle 19.
Alle 10, si segnalano diverse iniziative rivolte ai bambini: le passeggiate sui pony di A.C.L.I. Coccinelle (fino alle 12.30 e di nuovo dalle 15.30), le animazioni a cavallo “Bimbi in sella”, curate dalla Scuderia Il Tridente, che offre anche gite in carrozza (seconda sessione alle 15).
In contemporanea e fino alle 20, presso lo stand di Franciosi ci si potrà cimentare in un percorso sull’ecologica Twizy e scoprire in anteprima la nuova Renault Twingo.
Dalle 10.30 la Città Magica comincerà a brulicare di visitatori, attirati dal mercato di questo villaggio rinascimentale dell’Ente Palio di Ferrara e del Rione Santo Spirito, dagli originali spettacoli messi in scena e dai profumi provenienti dalla locanda “La Sganzega”.
Le 10.30 segneranno anche l’inizio delle attività sportive al Balloons, inaugurate dall’esibizione de “Le palestre danza”.
Ancora danza nel pomeriggio, alle 15, questa volta con l’A.S.D. Dinamika, cui seguiranno le prove di tiro con l’arco, con gli istruttori della Compagnia Arcieri e Balestrieri Filippo degli Ariosti, e quelle di duathlon (bicicletta e corsa), promosse dal C.U.S. Ferrara Triathlon.
Alle 16, tutti con gli occhi puntati al cielo: l’appuntamento è con l’“Osservazione del Sole” attraverso il telescopio e il Coronado dell’Associazione Astrofili Centesi.
Di nuovo sport, e di quello da podio, alle 16.30, con il Galà di ginnastica ritmica curato dall’Aeronautica Militare: performance individuali, di coppia e di squadra delle olimpioniche e pluricampionesse del mondo Elisa Santoni, Elisa Bianchi, Anzhelika Savrayuk e Marinella Falca.
Alle 17 riprenderanno i voli liberi delle mongolfiere, seguiti mezz’ora dopo da quelli vincolati e dalle spettacolari destrezze del Team Paramotoristi Audaci.
Le sessioni sportive riprenderanno con le dimostrazioni di hockey in linea dell’A.S.D. Ferrara Hockey, con il Gruppo Teatro Danza e Dance Nation e con l’A.S.D. Ju Jitsu Italia Sezione di Ferrara.
A chiudere la serata, il dj set delle 20 al Camelot Cafè e poi, immancabilmente, il cielo, a quell’ora stellato, che sarà possibile indagare e contemplare in compagnia degli Astrofili Centesi.

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FERRARA FIERE CONGRESSI


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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