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1 Febbraio 2019

Dc – Lega rottura

Tempo di lettura: 2 minuti


Da: Giuseppe Toscano Segretario Regionale DC Emilia Romagna

Nel luglio dell’anno scorso presentammo in una conferenza stampa la Democrazia Cristiana a Ferrara dopo anni di lavoro per farla rinascere in Italia. Perché? Non dimentichiamo il disagio che esiste ed è profondo in tutta la Nazione fra la gente; l’insoddisfazione dei giovani ed anziani; la protesta generalizzata; l’insofferenza verso le sfacciate ingiustizie; il contrasto tra paese reale e legale; la dimostrazione del diffuso scontento della società civile insieme con l’esigenza di trovare uno sbocco politico democratico per modificare a Ferrara (molto più che altrove) la crisi che è sotto il livello di guardia.
Credemmo che un accordo con la Lega (libera di trovarsi altre liste collegate) potesse creare un forte gruppo politico per dare la spallata alla gestione del Comune retto da 70 anni dal PCI (poi nascosto sotto mutevoli sigle con alleanze sempre peggiori). Il concorso comune era basato non solo su fatti settoriali, ma come parti che guardavano l’intera comunità ferrarese e la sua dinamica di sviluppo.
La DC si mise subito in moto rivisitando le sue storiche zone d’influenza incontrando consenso che poteva essere raccolto nella campagna elettorale del maggio 2019.
Inspiegabilmente in un recentissimo incontro politico (che potremmo chiamare quello di Sgarbi) e in un altro per la creazione del Comitato elettorale del centro destra la DC non è stata invitata. Sono seguite cortesi scuse della Lega che ha cercato di minimizzare l’accaduto.
Al di là del dovuto rispetto personale, mancato incredibilmente, noi abbiamo constatato che questo comportamento è politicamente inaccettabile rivolto ad un grande partito storico che voleva solamente contribuire a cercare di far politica a Ferrara.
Prendo atto che la rottura è avvenuta non certo per causa nostra, ma c’è! Questo è un brutto modo di affrontare la fase finale del confronto elettorale.
Come ho già detto la DC non sarà presente nella scheda elettorale, affatto in collegamento con la lega, con grande rammarico mio e disappunto degli iscritti e degli amici.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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