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Mese: Settembre 2019

Ultimi giorni per iscriversi al Percorso formativo completo dell’Università del Volontariato

Da: Organizzatori

Sono aperte fino al prossimo 30 settembre le iscrizioni al Percorso Completo Univol che si svolgerà a Ferrara nel 2020 nell’ambito dell’Università del Volontariato sede di Ferrara.

Il percorso formativo aperto a volontari già impegnati in associazioni non profit e in progetti di volontariato e ad aspiranti volontari prevede un colloquio motivazionale e di orientamento via skype o telefono previo appuntamento chiamando Agire Sociale al 0532.205688 – segreteria@agiresociale.it

Il percorso completo comporta la frequenza ai corsi “Motivarsi e motivare al volontariato” (8 ore); “Il linguaggio naturale degli esseri umani:  l’empatia secondo la Comunicazione Nonviolenta di Marshall Rosenberg” (16 ore); almeno due corsi specialistici a scelta dal Catalogo Univol 2019/2020 (www.univol.it/sedi/ferrara/) ; uno stage di almeno 20 ore in un’associazione o all’interno di un progetto di volontariato; presentazione e discussione di una tesina finale sull’esperienza svolta, al termine della quale verrà rilasciato l’attestato finale di frequenza. E’ previsto un contributo di iscrizione di 50 euro

Il Prefetto Campanaro ha ricevuto il nuovo Comandante del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza Ten. Col. Michele Sciarretta

Da: Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Ferrara

Il Prefetto Michele Campanaro ha ricevuto stamane a palazzo Giulio d’Este il nuovo Comandante del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, Ten. Col. Michele Sciarretta, accompagnato dal Comandante uscente, Col. Antonino Magro, e dal Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Col. Cosimo D’Elia.
Il Rappresentante del Governo ha rivolto al Col. Magro sincere parole di ringraziamento per l’impegno e l’alta professionalità dimostrati negli anni di servizio a Ferrara, insieme con i migliori auguri per il nuovo prestigioso incarico che andrà a ricoprire presso la sede di Gorizia.
L’incontro con il Ten. Col. Sciarretta, oltre alle tradizionali espressioni augurali, ha costituito l’occasione per un primo proficuo scambio di conoscenze, utile a gettare le basi per una rinnovata collaborazione istituzionale nell’azione di contrasto all’economia criminale ed alle forme di illegalità che compromettono il tessuto sociale ed economico del territorio.

“Una vergogna equiparare comunismo e nazi-fascismo” secondo il professor Gianni Fresu

La risoluzione votata dal Parlamento Europeo, la quale equipara il nazi-fascismo al comunismo, sta facendo parecchio discutere, soprattutto perché, tra i favorevoli, ci sono stati molti voti di europarlamentari afferenti al Partito Democratico. Abbiamo chiesto di fare chiarezza su questa diatriba al professor Gianni Fresu, profondo conoscitore del comunismo e della sua storia, professore di storia nell’Università federale di Uberlândia in Brasile e presidente dell’International Gramsci Society Brasil, il quale ha pubblicato un libro tal titolo “Antonio Gramsci. L’uomo filosofo” (Aipsa Edizioni) qualche settimana fa.

Cosa ne pensa di questa risoluzione del Parlamento Europeo?
Penso sia un vergognoso e irresponsabile atto di revisionismo, reso ancora più grave dall’essere il frutto di un mercanteggiamento con i Paesi del blocco orientale (Polonia e Ungheria), non certo distintisi in questi anni per il rispetto delle pratiche democratiche. Il fascismo nasce come negazione storica del comunismo, tra le trincee e le fortificazioni delle classi dirigenti europee, abbarbicate nella disperata difesa dei vecchi equilibri passivi tra le classi. Senza il contributo dei comunisti, il nazifascismo mai e poi mai sarebbe stato sconfitto. Presentare il fascismo e il comunismo come fratelli gemelli, nati dalla stessa degenerazione genetica, ha una sola finalità logica: assolvere il liberalismo e le classi dirigenti europee dalle loro storiche gravissime responsabilità rispetto alla nascita e all’avvento dei movimenti di Mussolini e Hitler.

Cosa hanno di diverso comunismo e nazifascismo?
Il fascismo rappresenta un grande buco nero per la civiltà europea, nel nostro caso, la contraddizione nazionale rispetto alla quale i liberali italiani non riescono a nascondere la propria lunghissima coda di paglia. Per questa ragione Croce definì il fascismo una crisi morale europea senza alcuna radice sociale (borghesia) o politica (liberalismo) riconducibile al suo album di famiglia e, oggi, i suoi discendenti, anziché studiare le responsabilità endogene del collasso liberale, preferiscono considerarlo una conseguenza del fanatismo totalitario bolscevico, non il prodotto storico del colonialismo e del suo portato ideologico autoritario e razzista di dominio assoluto di una civiltà sulle altre. Il movimento comunista nasce in contraddizione con i paradigmi della civilizzazione occidentale e le pretese dell’Imperialismo. Se il fascismo è una forma nuova ed esasperata di nazionalismo, sorto in un contesto segnato dalla crisi di egemonia delle vecchie classi dirigenti liberali e di radicalizzazione della lotta sociale per l’irrompere delle masse popolari mobilitate nella Prima guerra mondiale, il comunismo si costruisce attorno a un principio di universalità della dignità umana in contrapposizione a ogni ideologia nazionalista e razzista.

Quindi l’universalità come differenza principale?
Il principio “proletari di tutti i Paesi unitevi” è concettualmente e praticamente incompatibile con il fascismo. Il comunismo è un movimento che nasce attorno all’esigenza dell’emancipazione umana, ossia nasce dalla necessità di risolvere le contraddizioni economico-sociali che limitano l’effettivo esercizio delle libertà formali. Il fascismo, per essere compreso, non può essere espulso dal terreno reale della storia, non fu la “banalità del male” né una parentesi irrazionale, un metodo o il frutto di una psicosi collettiva che travolse le difese morali della civiltà europea sorto al di fuori della sua cultura. Il fascismo fu un movimento sociale ed un’ideologia storicamente determinata, il risultato di specifiche condizioni sociali e culturali funzionali a determinate esigenze di classe. Al di là delle situazioni eccezionali che determinarono la sua apparizione, nel contesto che accompagna e segue la Prima guerra mondiale, il fascismo rappresentò il tentativo di instaurare l’ideologia tradizionale del colonialismo e dell’imperialismo dentro gli stessi confini dell’Europa. Uno dei suoi concetti chiave è il diritto allo “spazio vitale”, ma tale principio non è una invenzione di Corradini, Mussolini e Hitler. Fa parte organicamente della cultura politica delle potenze occidentali durante l’epopea dell’Imperialismo. Più in generale, è parte integrante dell’ideologia coloniale, che considerava lecito dominare, sfruttare e anche eliminare le “civiltà inferiori” o “primitive” che si frapponevano al desiderio di trasformare tutto il mondo in funzione strumentale dello sviluppo europeo.

La questione sulle razze inferiori e superiori in pratica.
Il razzismo e la scientifica disumanizzazione degli “incivili” sono tipici del colonialismo, che si servì delle teorie sull’esistenza di una gerarchia tra le razze per legittimare il sistema criminale di dominio degli Occidentali sui popoli coloniali. Del resto, come Domenico Losurdo non mancò di sottolineare ripetutamente, Hitler utilizzò l’esempio della “Conquista del West” per legittimare la sua idea di “spazio vitale”, ispirandosi esattamente a quella concezione di “avanzata della civiltà”, quando immaginò di riservare ai popoli slavi la stessa sorte toccata ai popoli dei nativi americani sterminati dai coloni nordamericani. Dunque, se proprio vogliamo trovare un elemento di fratellanza ideologica del fascismo dobbiamo guardare alla storia dell’Occidente, non certo al comunismo. Il fascismo è il prodotto delle contraddizioni oggettive e soggettive delle società liberali in crisi, ma al tempo stesso è uno sviluppo politico e culturale della brutale civilizzazione che ha storicamente sottomesso e schiavizzato i popoli non europei. Non riconoscere questi legami organici rifiutandosi di storicizzare premesse e cause razionali di questo fenomeno, inevitabilmente porta all’utilizzo delle categorie antistoriche della ‘teratologia’, che pretendono di rappresentale la realtà come risultato inspiegabile della mostruosità o della deformità.

Due anni fa c’è stato il centenario della rivoluzione Russa. Quell’esperienza come dovrebbe essere letta storicamente? In maniera positiva o negativa?
Senza il contributo della Rivoluzione d’Ottobre non si spiegano nemmeno l’affermazione dei diritti sociali e l’estensione dei diritti di cittadinanza alle donne, fino al 1917 escluse dal concetto di universalità occidentale. Oltre a questo, la Rivoluzione d’Ottobre investì da subito e diede un vigoroso impulso alle lotte di liberazione nazionale dei popoli assoggettati al dominio occidentale, dando luogo alla decolonizzazione più diffusa e profonda nella storia dell’umanità.

Spesso i detrattori del comunismo citano i milioni di morti causati da Stalin nell’est Europa e da Mao in Cina, cosa puoi dire a tal proposito?
Oramai è diventato un luogo comune citare la discutibile contabilità dei lutti fatta (all’ingrosso) nel famigerato “Libro nero del comunismo”, nel quale vengono compresi anche i morti per guerre e carestie in gran parte dei casi indotte dall’esterno. Sarebbe ora, credo, di scrivere pure un “Libro nero del liberalismo”. Domenico Losurdo ha fatto nei decenni questo lavoro attraverso una puntuale critica storica e filosofica, manca però un banale libro in cifre, di semplice ragioneria politica del capitalismo. Se, infatti, usassimo gli stessi parametri adottati da Stéphane Courtois &Co., quante centinaia di milioni di morti dovremmo imputare all’espansione mondiale delle nostre relazioni sociali borghesi? Proviamo solo a pensare a questo: le conseguenze storiche dell’accumulazione originale del capitale sulle sterminate masse rurali cacciate dalle campagne trasformate in moltitudini mendicanti nelle grandi periferie urbane; lo sterminio dei popoli nativi nel Nord e Sud America, Asia e Oceania; i morti dovuti alla miseria e allo sfruttamento coloniale occidentale in Africa, schiavismo compreso; le infinite guerre imperialiste condotte negli ultimi due secoli in ogni angolo del pianeta per rapinare le risorse dei “popoli incivili”. Un’ecatombe, ben occultata nei libri o nelle trattazioni divulgative sulla storia dell’umanità. Anche questo conferma un punto già colto da Marx e Engels nella metà dell’800: è proprio nel terreno delle ideologie il vero successo della società borghese, così l’aver trasformato il mondo in un grande cimitero è presentato come affermazione dei principi di libertà e civiltà sulla barbarie. Il paradosso storico è che, pur essendo maestri di ideologia, i grandi e piccoli teorici del liberalismo fanno della critica alle ideologie la propria battaglia più caratterizzante. La conferma della loro capacità egemonica è che la maggioranza delle persone, dotata anche di una buona cultura, ci crede e la riproduce più o meno consapevolmente.

Nell’est Europa esiste “l’apologia di comunismo”. Come puoi spiegare questa scelta?
Si spiega con la logica della Restaurazione successiva a una guerra che il socialismo ha oggettivamente perso. Uso una citazione per spiegarmi meglio: “L’idra della rivoluzione è già stata annientata nei suoi fautori e in buona parte dei suoi prodotti; ma bisogna ancora soffocarne la semenza, nel timore che possa riprodursi sotto altre forme. I troni legittimi sono stati ristabiliti: ora mi dispongo a ricollocare sul trono anche la scienza legittima, quella che si pone al servizio del supremo Signore, la verità della quale è attestata da tutto l’universo” (C. L. Von Haller, La Restaurazione della scienza politica, (a cura di) M. Sancipriano Utet, Torino, 1963, pag. 75). In questo modo uno dei massimi teorici della Restaurazione, Karl Ludwig Von Haller, apriva nel 1816 la sua opera più celebre con un intento dichiarato: sconfiggere, anche sul piano teorico, le dottrine rivoluzionarie, già battute sul piano politico dalla riaffermazione dei principi dinastici in Europa. Sebbene travolte, egli intravvedeva il rischio di una loro possibile riemersione e il diffondersi di una nuova fiammata di sussulti insurrezionali. Dopo il 1815, la resistenza filosofica, tesa a comprendere razionalmente le ragioni e le eredità positive della Rivoluzione francese, svolse un ruolo che travalicava la lotta politica immediata. Lo stesso discorso vale oggi rispetto agli avvenimenti del 1917 presentati come l’origine di ogni male e disastro, generatori dei lutti di un secolo insanguinato, e responsabile di ogni fanatismo ideologico, fascismo compreso.

Lo stalinismo è diverso dal comunismo?
Lo “stalinismo”, ammesso che tale definizione sia corretta, fa parte della storia del comunismo e, come qualsiasi fenomeno, deve essere storicizzato attraverso categorie analitiche razionali e gli strumenti scientifici della scienza politica, dell’economia, della filosofia e, ovviamente, della storia. La tradizionale interpretazione che fa affidamento sulla teoria del “culto della personalità” difetta da tutti questi punti di vista.

Cosa direbbe Gramsci, padre del comunismo in Italia, di questa risoluzione, soprattutto guardando al fatto che è stata votata anche da europarlamentari del Pd, partito che dovrebbe essere un discendente del Pci?
Gramsci era un polemista fenomenale, credo che avrebbe stigmatizzato con veemenza, e insieme ironia, questo autentico cortocircuito teorico considerandolo assai rappresentativo della profonda involuzione culturale e politica caratteristica di questo periodo storico

Il comunismo, ai giorni nostri, ha ancora ragione di esistere?
“L’Internationale sera le genre humain”. In questo ritornello, che scandiva e concludeva il più bell’inno della storia, trovava sintesi l’aspirazione alla “futura umanità” (come diceva la versione italiana) contrapposta al pericolo incipiente della distruzione della civiltà umana. Un bivio storico testimoniato da secoli di colonialismo genocida dell’Occidente, drammaticamente oggettivatosi in una fase storica insanguinata dalle inutili stragi dei nazionalismi in guerra e dal baratro reazionario dell’ideologia fascista. Nonostante le stolte equiparazioni, oggi tanto di moda, sebbene tutto dica il contrario, personalmente credo ancora che l’alternativa sia tra “socialismo e barbarie”. Non è eccesso per idealismo, né il frutto di un ingenuo ottimismo, è l’esatto contrario.

È la festa della regina delle Valli, la 21° Sagra dell’Anguilla di Comacchio

Da: Organizzatori

Dal 28 settembre al 13 ottobre 2019 per 3 weekend la città sull’acqua celebra il suo prodotto più prelibato con tanti eventi e stand gastronomici, da vivere con Visit Ferrara e Visit Comacchio.

Alla brace o marinata, la regina delle Valli di Comacchio (Fe) è celebrata in tutte le salse nei weekend dal 28 settembre al 13 ottobre 2019 per la 21° Sagra dell’Anguilla, evento speciale che esprime l’identità della città marinara e del suo territorio e richiama tanti turisti e buongustai. Per 3 fine settimana la scenografica città sull’acqua spande i profumi delle tante varietà di ricette a base di anguilla tra i suoi ponti e canali, svelando la tradizione della manifattura in un mix di gastronomia, cultura popolare ed esperienze da vivere nel Parco del Delta del Po, con i vantaggi del Consorzio Visit Ferrara e Visit Comacchio.

Degustazioni a base di anguilla, di pesce di mare e di valle preparati dai marinai di Comacchio presso lo stand gastronomico di Via Fattibello (che quest’anno aderisce alla campagna plastic free) e dai cuochi dei ristoranti che rivisitano piatti antichi in chiave moderna, e il percorso espositivo con prodotti agricoli, tipicità locali, artigianato, manufatti artistici e dolciumi animeranno il centro storico. Inoltre si potrà partecipare alle escursioni in barca, a piedi, in bicicletta, in pulmino elettrico o in trenino nella cornice del Parco del Delta del Po, con il percorso museale tra gli antichi casoni delle valli e le batane, imbarcazioni tipiche, immersi in uno scrigno di biodiversità di 800 km2, un luogo unico in Europa per gli amanti della natura. Da non perdere, le visite alla Manifattura dei Marinati, che racconta la memoria della lavorazione dell’anguilla, oggi presidio Slow Food, ed un tempo cuore dell’economia e dell’artigianato della gente di Comacchio e al Museo del Delta Antico.
Lo stand gastronomico ubicato in Via Fattibello è aperto il sabato e la domenica dalle ore 11.30 alle 15.00 e dalle ore 18.00 alle 22.00.
Con Visit Ferrara, il pacchetto di 2 giorni comprende: una notte in hotel a Ferrara, con pranzo tipico e visita guidata nella città estense, una degustazione di vini e prodotti tipici in azienda agrituristica a Comacchio, un pranzo negli stand della Sagra dell’Anguilla e un Comacchio Museum Pass per entrare nei musei, inclusa un’escursione in motonave nelle Valli di Comacchio, con prezzo a partire da 135 euro a persona.
La proposta di 3 giorni, include una notte in più a Ferrara (2 notti), un pranzo tipico nella città estense e un’escursione in motonave nel Delta del Po in più, con prezzo a partire da 185 euro.
Un’altra offerta di Visit Comacchio include 2 notti in B&B nel centro storico di Comacchio con colazione, il Comacchio Museum Pass, una divertente visita guidata nel centro storico e un’escursione in minibus nelle Valli di Comacchio per raggiungere l’area di nidificazione dei fenicotteri. Il prezzo è a partire da 169 euro a persona.
La proposta di 3 notti di Visit Comacchio prevede il soggiorno in un nuovissimo hotel al Lido degli Estensi o al Lido di Spina, il Comacchio Museum Pass, un’escursione in canoa nelle Valli di Comacchio, un’escursione in bicicletta alla vecchia salina di Comacchio con noleggio bici incluso. Il prezzo è a partire da 189 euro a persona.
Per scaricare immagini in alta risoluzione:
http://ellastudio.it/comunicato-stampa/e-la-festa-della-regina-delle-valli-la-21-sagra-dellanguilla-di-comacchio/
Password: ellastudio

Link DropBox cartella immagini: http://bit.ly/Anguillacomacchio
 
Per informazioni e prenotazioni: Consorzio Visit Ferrara
Via Borgo dei Leoni 11, Ferrara (Fe)
Tel. 0532 783944, 340 7423984
E – mail: assistenza@visitferrara.eu
Sito web: www.visitferrara.eu
Ufficio stampa http://www.elladigital.it

Sanità. Tumori, presentato a Roma il rapporto nazionale: in Emilia-Romagna i tassi di sopravvivenza più elevati d’Italia

Da: Agenzia Stampa Giunta Regionale Emilia-Romagna

Incidenza delle patologie in calo, con -2,3% l’anno tra gli uomini e -0,9% tra le donne. Bonaccini-Venturi: “Fondamentale non abbassare la guardia, ma qui risultati eccellenti grazie alle politiche di prevenzione e a cure all’avanguardia”

Il dossier sui dati 2018 di Aiom-Aiurtum. Diminuito significativamente anche il tasso di mortalità per tutti i tumori in entrambi i sessi: -2,4% l’anno negli uomini e -1,3% nelle donne. E grazie all’adesione allo screening del colon-retto oggi la regione è al terz’ultimo posto per incidenza della neoplasia tra gli uomini, al quart’ultimo per le donne. “Ancora una volta il nostro sistema sanitario regionale pubblico dimostra la sua forza, dalla cura alla prevenzione, fino alla ricerca, grazie a tutti coloro che vi lavorano facendone o gni giorno una eccellenza”

Bologna – Tumori in calo in Emilia-Romagna, grazie soprattutto all’attività di prevenzione, con diminuzioni significative dell’incidenza soprattutto negli uomini, dal 2006, per tutte le tipologie (-2,3% l’anno), in particolare per il tumore del colon (-8,8% l’anno) e della prostata (-3,6%). Non solo: a livello nazionale, l’Emilia-Romagna è la regione con i tassi di sopravvivenza più elevati, a cinque anni dalla diagnosi, sia per tutti i tumori (62,4%) che per le singole patologie, con un 89% del tumore alla mammella.

Sono alcuni dei dati che emergono dalla nona edizione del rapporto “I numeri del cancro in Italia”, frutto della collaborazione già consolidata tra AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e AIRTUM (Associazione Italiana dei Registri Tumori), presentato oggi a Roma.

Oltre ai dati nazionali, il dossier contiene anche quelli per le singole regioni: con una stima di 29.500 nuove diagnosi nel 2019, di cui 15.000 uomini e 14.500 donne, l’Emilia-Romagna rispetto alle altre regioni italiane si colloca al 13^ posto per incidenza di tumori negli uomini, e al 4^ posto per le donne (dopo Friuli, Lombardia e Veneto).

“Siamo di fronte a risultati eccellenti- commentano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi- resi possibili dalle politiche di prevenzione, primaria e secondaria, portate avanti in Emilia-Romagna. Non solo: qui siamo in grado di garantire cure all’avanguardia e ad altissima complessità. Dal tumore dunque si può guarire, oggi molto di più rispetto a un passato anche recente, e lo dimostrano questi dati; fondamentale, però, è non abbassare la guardia. Ricordiamo- aggiungono- che l’Emilia-Romagna è interamente ‘coperta’ dai Registri Tumori: Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara e la Romagna hanno una lunga e consolidata esperienza di registrazione di queste patologie, a cui si è aggiunta, in tempi più recenti, anche Bologna. Parliamo- concludono Bonaccini e Venturi- di strumenti fondamentali per ‘sorvegliare’ l’andamento dei tumori nella popolazione residente in un determinato territorio. Ancora una volta il nostro sistema sanitario regionale pubblico dimostra la sua forza, dalla cura alla prevenzione, fino alla ricerca, grazie a tutti coloro che vi lavorano facendone ogni giorno una eccellenza”.

Determinante, per la redazione del rapporto, il contributo della Regione Emilia-Romagna che negli anni ha “espresso” tre presidenti nazionali dell’AIRTUM: Maurizio Ponz de Leon, già preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Modena-Reggio Emilia, Stefano Ferretti, dell’Università di Ferrara, e Lucia Mangone, dell’Azienda Usl-Irccs di Reggio Emilia (attualmente membro del Gruppo di coordinamento tecnico-scientifico del Registro Tumori della Regione Emilia-Romagna). Fondamentale anche il contributo di Fabio Falcini (Irccs-Irst di Meldola), nuovo direttore del Registro Tumori della Regione Emilia-Romagna.

La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi: qui i tassi più elevati d’Italia
Estremamente interessante il dato relativo alla sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi. L’Emilia-Romagna presenta infatti i tassi di sopravvivenza più elevati in Italia, sia per tutti i tumori (62,4%) che per le singole patologie: più del 68% per il colon-retto (uomini e donne) e dell’89% per la mammella. Risultati, questi, resi particolarmente positivi laddove è stata più forte l’adesione agli screening oncologici, e dunque è aumentata la possibilità di cura in termini di farmaci e presa in carico del paziente.

L’importanza di aderire allo screening
Negli uomini l’adesione allo screening del colon-retto ha fatto sì che oggi l’Emilia-Romagna sia al terz’ultimo posto in termini di incidenza di questa neoplasia. Anche per il polmone le campagne di sensibilizzazione per la dismissione del fumo di tabacco hanno dato risultati importanti: l’Emilia-Romagna è nella parte medio bassa della classifica. Discorso analogo per la prostata, dove le campagne di sensibilizzazione con medici di medicina generale e urologi hanno portato a un uso più appropriato nella prescrizione del dosaggio dell’antigene prostatico specifico (Psa), indicatore di possibili malattie dell’apparato genitale maschile, con una notevole riduzione dell’incidenza del cancro prostatico.

Anche per quanto riguarda le donne, l’adesione allo screening del colon-retto ha dato ottimi risultati, collocando l’Emilia-Romagna al quart’ultimo posto nella scala nazionale in termini di incidenza della neoplasia. Meno positivi i risultati per quanto riguarda il polmone, che vede la regione al secondo posto per incidenza, per quanto sia migliorata rispetto allo scorso anno (era al primo). Per quanto riguarda il tumore alla mammella, l’elevata adesione allo screening mammografico colloca l’Emilia-Romagna al quarto posto per incidenza tra le regioni italiane; lo scorso anno era al secondo.

L’incidenza: in calo costante dal 2006
In Emilia-Romagna l’incidenza tumorale cala, negli uomini, in maniera significativa dal 2006, per tutte le tipologie (-2,3% l’anno). Diminuisce, in particolare, quella del tumore del colon (-8,8% l’anno, dal 2006), del polmone (-1,5% l’anno dal 2003 fino al 2008 e -2,9% nel periodo successivo) e della prostata (-3,6% dal 2007). Nelle donne cala l’incidenza per tutte le tipologie a partire dal 2008 (0,9% l’anno): diminuisce, nello specifico, per il tumore del colon dal 2006 (-4,0% l’anno). In controtendenza, invece, il dato relativo al tumore del polmone (+3,4% annuo); in lieve aumento il tumore della mammella (+0,6% annuo).

Dal rapporto presentato emerge come, nel periodo 2003-2014, il tasso di mortalità per tutti i tumori sia sceso significativamente in entrambi i sessi (-2,4% l’anno negli uomini e -1,3% l’anno nelle donne). Negli uomini, in particolare, cala la mortalità per tumore del colon e del polmone e, dal 2003, anche per il tumore della prostata. Anche nelle donne si registra una riduzione della mortalità per il tumore del colon e della mammella, mentre continua ad aumentare quella per tumore del polmone (+1,2% annuo).

Screening in Emilia-Romagna: le percentuali di adesione
Per quanto riguarda lo screening dei tumori della mammella, il programma regionale prevede l’invito ad eseguire la mammografia ogni due anni per tutte le donne dai 50 ai 74 anni, e ogni anno per quelle tra i 45 e i 49 anni. Al 1° gennaio 2019, circa il 70% delle donne di tutte le fasce di età risulta aver eseguito la mammografia nel programma, secondo l’intervallo annuale o biennale.

Lo screening regionale dei tumori del colon retto è rivolto a uomini e donne di 50-69 anni, invitati ogni due anni a eseguire il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci. Al 1° gennaio 2019 il 54% risulta aver eseguito regolarmente il test o una colonscopia nel programma. Dall’anno di avvio del progetto, nel 2005, i nuovi casi di questa patologia sono diminuiti del 30%. Non solo: uno studio condotto sulla popolazione che ha effettuato lo screening permette di stimare una riduzione del 30% anche della mortalità.

Appello per il Clima agli Enti ferraresi di terzo settore

Da: Organizzatori

Agire Sociale Odv, Associazione Servizi Volontariato Modena odv e il Forum del Terzo Settore della provincia di Ferrara e di Modena invitano gli Enti di Terzo Settore (associazioni non profit, cooperative sociali, ..) del territorio ferrarese ad aderire all’appello per il clima (di cui riportiamo il testo sottostante), inviando un’email a segreteria@agiresociale.it e a partecipare alla Marcia per il Clima di Fridays For Future venerdì 27 settembre (a Ferrara partenza ore 9.00 dal Parco Massari)

Dal 20 al 27 settembre, milioni di persone in tutto il mondo si mobiliteranno per il clima nel terzo Global Climate Strike.

Ondate di caldo, alluvioni e uragani stanno provocando centinaia di vittime e devastando diverse comunità in tutto il mondo. Secondo la comunità scientifica entro pochi decenni circa il 75% delle specie viventi scomparirà dalla Terra. Cos’altro dobbiamo aspettare? Nella nostra provincia questa estate abbiamo assistito e subito danni in seguito a grandinate abnormi, trombe d’aria e bombe d’acqua.
Il cambiamento climatico è già una realtà letale e sta procedendo ad una velocità enorme.
I governi si stanno incontrando ma ancora non ci sono azioni sufficientemente incisive, nonostante l’ultimo avvertimento molto severo da parte dei climatologi a livello internazionale sul fatto che ci restano solo 11 anni per invertire questo processo.

Cinema Boldini, “Human Flow” – mercoledì 25 settembre – Festival dei Diritti

Da: Ufficio Stampa Arci Ferrara

Mercoledì 25 settembre – ore 21.00 v.o. sott. ita
Human Flow, regia di Ai Weiwei
(Usa/Germania, 2017 – 140′)
Nell’ambito della 17esima edizione del Festival dei Diritti di Ferrara
Ingresso libero

Mercoledì 25 settembre, alle ore 21.00, verrà proiettato al Cinema Boldini il documentario dell’artista cinese Ai Weiwei, intitolato Human Flow. La proiezione è ad ingresso libero e rientra nel programma della 17esima edizione del Festival dei Diritti di Ferrara. Nel corso della serata, sarà presentata al pubblico la mostra fumetti realizzata nell’ambito del progetto “Voci Migranti”.

Oltre 65 milioni di persone nel mondo sono state costrette a lasciare le proprie case per sfuggire alla carestia, ai cambiamenti climatici e alle guerre. È il più grande esodo umano dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Il documentario racconta con grande espressività visiva, l’epica migrazione di moltitudini umane, mettendo in scena la sconcertante crisi dei profughi e il suo impatto profondamente umano. Girato nel corso di un anno carico di eventi drammatici, seguendo la straziante catena di vicissitudini umane, il film spazia in 23 Paesi tra cui Afghanistan, Bangladesh, Francia, Grecia, Germania, Iraq, Israele, Italia, Kenya, Messico e Turchia ed è la testimonianza della disperata ricerca, da parte di queste persone, di un porto sicuro, di un riparo, di una giustizia. Dal sovraffollamento dei campi profughi ai pericoli delle traversate oceaniche fino alle barriere di filo spinato che proteggono le frontiere, i profughi reagiscono al doloroso distacco con coraggio, resistenza e capacità di adattamento, lasciandosi alle spalle un passato inquietante per esplorare le potenzialità di un futuro ignoto.

Un film puntuale, presentato proprio nel momento in cui la tolleranza, la compassione e la fiducia sono più necessarie che mai. Questa intensa opera cinematografica esprime l’incontrovertibile forza dello spirito umano e pone una delle domande che caratterizzeranno questo secolo: riuscirà la nostra società globale a superare la paura, l’isolamento, gli interessi personali e ad accogliere l’apertura, la libertà e il rispetto dell’umanità? Weiwei chiede di non abbandonare l’empatia che ci rende (ancora) umani, ricordando che i principi enunciati dalle Nazioni Unite, all’inizio di questo secolo, erano “dignità, libertà, eguaglianza e solidarietà”.

Il documentario testimonia il senso di smarrimento che accomuna la moltitudine di quelli che definisce i “dislocati” piuttosto che i migranti, mettendo poi l’accento sulla mancanza di (umana) accoglienza loro riservata da un mondo che, invece di creare più corridoi umanitari, alza steccati ed erige sempre nuove barriere, creando confini moltiplicatisi esponenzialmente rispetto all’epoca della caduta del muro di Berlino. Il regista sceglie di non mostrare l’impatto di questi esodi collettivi sui Paesi di arrivo per ribadire la migrazione come diritto umano ricordando, come fa una profuga nel documentario, che “nessuno affronterebbe la fatica e il trauma della fuga dalla propria terra se non nella speranza di raggiungere una qualche forma di salvezza”.

Terzo sciopero mondiale per il clima – Fridays for Future Ferrara

Da: Organizzatori

Terzo sciopero mondiale per il clima, di nuovo in piazza anche a Ferrara!

Fridays for Future, il 27 Settembre, in tutto il mondo, migliaia di persone manifesteranno per chiedere ai governi azioni concrete conto i cambiamenti climatici.

Gli scienziati ci dicono da anni, inascoltati, che se non si agisce subito dimezzando entro il 2030 le emissioni globali di gas climalteranti e azzerandole entro il 2050, i cambiamenti climatici potrebbero diventare irreversibili, mettendo ancor più seriamente a rischio il nostro pianeta.

Per questo, il movimento di Fridays For Future Ferrara ha organizzato una manifestazione il 27 settembre anche a Ferrara, giorno scelto in tutta Europa per lo sciopero globale, che partirà alle 9:45 da parco Massari e terminerà in Piazzale delle Medaglie d’Oro.

Noi ragazze e ragazzi di Fridays For Future lanciamo un appello a tutta la provincia, a scendere in piazza venerdì 27 settembre per metterci insieme dalla parte giusta della storia.

Gli eventi e le comunicazioni sono pubblicizzati sul canale social del movimento Fridays for Future Ferrara
Instagram: fridaysforfutureferrara
Facebook: Fridays For Future Ferrara

Visita dell’amministrazione ai carabinieri forestali di Bondeno

Da: Ufficio del sindaco Comune di Bondeno

Fabio Bergamini e Francesca Piacentini: «Gli agenti forestali operano sul territorio per evitare il degrado e perseguendo i reati ambientali. Rappresentano anche un presidio di sicurezza per la zona di viale marconi e viale matteotti»

Bondeno (Ferrara), 24-09-2019.
«I Carabinieri Forestali rappresentano un presidio importante per il nostro territorio, perseguendo reati di carattere ambientale e le cattive pratiche, come l’abbandono dei rifiuti. Per questo, il loro contributo alla nostra comunità è di assoluta importanza e valore». Il sindaco Fabio Bergamini ed il neo-assessore alla Protezione civile, Francesca Piacentini, hanno voluto toccare con mano, nei giorni scorsi, questa realtà presente da alcuni anni in viale Marconi. Dove si trova il distaccamento matildeo dei militari, guidati dal loro comandante, il maresciallo Barbara Di Salvo. «Il nostro compito è quello di controllare un territorio che non riguarda soltanto Bondeno, ma anche Cento, Poggio Renatico, Vigarano e Terre del Reno», ammette il comandante Di Salvo. Gli interventi più importanti dell’ultimo periodo, per quel che riguarda l’attività dei Forestali, che sono agli ordini del colonnello Naccarato, hanno permesso di procedere alla notizia di reato e alla successiva sanzione nei confronti degli autori dello sversamento di gasolio verificatosi qualche tempo fa nel Quartiere del Sole; contrastando anche fenomeni quali l’abbandono dei rifiuti o sostanze organiche a piè di campo sul territorio. Tuttavia, i compiti che rientrano fra le mansioni previste per i Carabinieri Forestali sono anche i controlli sulla pesca, la caccia, il controllo del settore agroalimentare, sull’attività di cava per l’estrazione dell’argilla. Dopodiché, vi sono controlli anche sulle condizioni agricole o degli allevamenti animali (bovini e suini). Bondeno presenta, quindi, alcune aree protette, come la zona del Cavo Napoleonico, dal Po fino a Sant’Agostino. Sull’asse del fiume si sono instaurate in passato varie collaborazioni con Aipo e, nel caso del presidio dell’area circostante alla “Destra Po”, con l’Ufficio Ambiente del Comune. Un esempio di collaborazione a 360° è stato quello relativo al recupero del capriolo (un esemplare maschio di circa 40 chilogrammi) che si era spostato dalla golena del Po verso il Canale Cittadino di Salvatonica per abbeverarsi, salvo finire nelle acque del canale. In questo caso, la sinergia con i Vigili del fuoco volontari di Bondeno e la Polizia Municipale dell’Alto Ferrarese ha permesso di salvare l’animale, affidandolo alle cure del Servizio Veterinario e ad un centro specializzato situato a Lugo di Romagna. «I cittadini di Bondeno – ricorda l’assessore Piacentini – si recano sempre con maggiore frequenza negli uffici dei Carabinieri Forestali, durante l’apertura settimanale del martedì. La presenza dei militari nella zona – assicura – ha aumentato la stessa percezione di sicurezza dei residenti». Per chi volesse contattare il servizio dei “Forestali”, potrà farlo contattando il numero: 0532-894621. Oppure, per le emergenze, il “1515”.

Laboratori aperti al Tecnopolo

Da: Tecnopolo di Ferrara

Vorresti capire come funziona la potabilizzazione delle acque?
Ti piacerebbe entrare in una Camera Anecoica o in una Camera di Compatibilità Elettromagnetica?
Hai mai visto le attrezzature di microscopia di un Laboratorio di Medicina?
Conosci le tecnologie più innovative per il restauro?
Il 27 Settembre vieni a visitare i Laboratori di ricerca industriale del nostro Tecnopolo, nell’ambito di #EmiliaRomagnaOpen, un calendario di appuntamenti e visite alle eccellenze industriali e di ricerca del nostro territorio, per far conoscere le trasformazioni dei processi produttivi, le nuove tecnologie e i progetti di ricerca attraverso percorsi divulgativi dedicati al grande pubblico.

Questo il programma:
Laboratorio Ltta – ore 10 -12.30 presso CUBO (Aula A3 )– via Fossato di Mortara, 70. Sarà possibile partecipare ad una visita guidata ai laboratori dei Servizi di Microarray, di Microscopia e di Citofluorimetria.
Laboratorio TekneHub – ore 14.00 presso Portale del Tecnopolo – via Saragat 13. È prevista la visita ai Laboratori di ricerca industriale per lo sviluppo di tecnologie integrate per l’intervento sul patrimonio costruito esistente.
Laboratorio Terra&AcquaTech – ore 15.00 presso i Nuovi Istituti Biologici (Mammut), Aula Natta – via L. Borsari, 46. Si terrà la visita guidata ai laboratori di sintesi e caratterizzazione chimica di materiali per la rimediazione ambientale e la potabilizzazione acque.
Laboratorio MechLav – ore 16 presso il Dipartimento di Ingegneria, Blocco A, Polo Scientifico-Tecnologico di Unife, via Saragat, 1. Si potranno visitare il Laboratorio di Meccanica, la Camera Anecoica di Acustica e il Laboratorio Luce di compatibilità elettromagnetica.
Per iscriversi e partecipare alla manifestazione fare riferimento al sito https://emiliaromagnaopen.it/ o contattare il Tecnopolo alla mail tecnopolo@unife.it.

Emilia-Romagna Open è un’iniziativa dedicata ai cittadini di tutte le età, alle studentesse e agli studenti, alla scoperta del patrimonio industriale e di ricerca della regione Emilia-Romagna.
Una settimana di appuntamenti per visitare e conoscere le produzioni d’eccellenza, i processi di lavorazione, i musei aziendali e i centri di ricerca della tua regione.
Un’occasione unica per entrare nelle imprese e nei laboratori e per toccare con mano le trasformazioni del mondo industriale emiliano-romagnolo, capace di tenere insieme tradizione e innovazione tecnologica, passato e futuro, pensiero e azione.

Libro bianco sulle droghe, giovedì 26 presso la libreria Libraccio di Ferrara

Da: Organizzatori

Giovedì 26 settembre
Ore 18
Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino
Libreria Libraccio di Ferrara

“Libro bianco sulle droghe”
(Youcanprint)

Saranno presenti
Franco Corleone, curatore del libro bianco e garante dei detenuti della Toscana
Ilaria Baraldi, la Società della Ragione
Leonardo Fiorentini, Direttore di Fuoriluogo e curatore del libro bianco

Il Libro Bianco sulle droghe, giunto alla decima edizione, è un rapporto indipendente sui danni collaterali del Testo Unico sulle droghe promosso da La Società della Ragione insieme a Forum Droghe, Antigone, CGIL, CNCA e Associazione Luca Coscioni e con l’adesione di A Buon Diritto, Arci, Comunità di San Benedetto al Porto, Funzione Pubblica Cgil, Gruppo Abele, Itardd, LegaCoopSociali, Lila. Il rapporto oltre a contenere i dati (2018) relativi agli effetti della war on drugs sul sistema penale e penitenziario italiano ed il commento alla giurisprudenza presenta le riflessioni sulla ricerca, sul sistema dei servizi e sulle politiche di riduzione del danno sulle droghe oltre ad un focus sulla cannabis a seguito della raccomandazione di riclassificazione da parte dell’Oms.

Canoa Slalom, selezioni Olimpiadi 2020

Da: Ufficio Stampa Canoa Club Ferrara

Elena Borghi e Marta Bertoncelli sperano nelle olimpiadi

Siamo arrivati alla resa dei conti per le ragazze del Canoa Club Ferrara e quindi all’ epilogo della stagione 2019, una stagione intensissima iniziata a con le prima gare di ranking per passare dalle gare di selezione per entrare nella squadra nazionale senior e poi quella junior. Quindi campionati europei senior, campionati europei junior e subito dopo i campionati mondiali junior, le coppe  del mondo senior per arrivare alla fine all’ultimo appuntamento in programma questa settimana ovvero i Campionati mondiali Assoluti.

Una stagione ricca di impegni ma anche di medaglie, tra tutte spiccano il titolo di campionesse europee e mondiali nella gara a squadre nella canadese per Elena Borghi e Marta Bertoncelli, l’argento individuale agli europei per la Borghi, il bronzo individuale ai mondiali per la Bertoncelli è il bronzo europeo per Francesca Malaguti. Risultati che assieme a quelli conquistati gli scorsi anni hanno fatto del progetto “Un biglietto per Tokyo: diventare grandi attraverso lo sport” di cui fanno parte le ragazze assieme ai compagni Marcello Semenza e Nicholas Bini, sostenuto dal main sponsor Occhio per Occhio Menicon. Un fiore all occhiello per il Canoa Club Ferrara che ha ideato con questo progetto una rete di supporto agli atleti  composto da allenatori, fisioterapista, medico, psicologo e per finire i genitori, e portando l’intero gruppo a raggiungere l’obiettivo prefissato ben quattro anni fa ovvero le selezioni per i mondiali assoluti in programma a La Seu D’Urgell in Spagna.

Un campionato del mondo, quello che inizierà mercoledì con una valenza molto importante ovvero la qualifica delle imbarcazioni per le Olimpiadi di Tokyo 2020. Le tre ragazze ferraresi si sono conquistate il pass per i mondiali ma solo due Bertoncelli e Borghi vi parteciperanno in quanto un infortunio relegherà Malaguti a spettatrice in tribuna. A partire da mercoledì prima giornata di gare, scenderanno quindi in acqua sia Marta che Elena con la gara a squadre della canadese assieme alla compagna Elena Micozzi del Canoa Club Subiaco e con la quale hanno già conquistato i titoli europei e mondiali nella categoria delle più giovani junior due mesi fa. A partire da giovedì inizieranno quindi le qualifiche individuali per la canadese.

Una settimana intensa di gare che decreterà o meno l’accesso per la barca italiana nella specialità esordiente della canadese alle prossime olimpiadi. Da parte di tutto il Canoa Club un grandissimo in bocca al lupo a queste ragazze eccezionali.

Emilia-Romagna Open, a Ferrara 6 imprese e laboratori dal 26 al 29 settembre aprono le porte ai visitatori: ecco nel dettaglio i luoghi da visitare

Da: Agenzia Stampa Giunta Regionale

In vetrina il cuore produttivo della ricerca e dell’innovazione. È la prima edizione della manifestazione promossa da Regione e Art-Er collegata a la ‘Notte europea dei ricercatori’ che vede impegnate da, Piacenza a Rimini, 168 realtà produttive e di ricerca

Ferrara – Emilia-Romagna Open, sono 6 a Ferrara le imprese e i laboratori di ricerca che, dal 26 al 29 settembre, aprono le porte ai cittadini, in particolare ai giovani e alle loro famiglie, per mostrare come sia cambiato il mondo del lavoro e della produzione e per supportare le scelte dei ragazzi per il futuro. Complessivamente in regione sono 168 le imprese e laboratori che, da Rimini a Piacenza, aderiscono all’iniziativa promossa dalla Regione (in collaborazione con Art-Er) per far conoscere al grande pubblico il cuore produttivo della regione, mettendo in vetrina le produzioni di eccellenza e aprendo le porte dei musei aziendali e dei centri di ricerca.

Oltre Bologna, aperture a Ferrara 6 (2 imprese e 4 laboratori), Forlì-Cesena 18 (16 imprese e 2 laboratori), Modena 34 (25 imprese e 9 laboratori), Parma 20 (11 imprese e 9 laboratori), Piacenza 9 (6 imprese e 3 laboratori), Ravenna 16 (11 imprese e 5 laboratori) Reggio Emilia 23 (17 imprese e 6 laboratori) e Rimini (6 imprese).

La manifestazione è collegata al progetto Society, la Notte Europea dei Ricercatori che si terrà a Bologna, Cesena, Forlì e Predappio, Ravenna, Rimini il 27 settembre, in contemporanea con oltre 340 città in Europa, di cui circa 50 città italiane.

In mostra, quindi, la ricchezza e la competitività di un sistema produttivo all’avanguardia fatto di piccole e medie imprese, grandi marchi e imprese meno conosciute di tutti i settori, dalla meccanica e meccatronica, alla chimica, all’agrifood alle nuove frontiere dell’automotive e dalla realtà aumentata al design del tessile con i sui centri del fashion.

“I cittadini – dice l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi – potranno vedere e toccare con mano il grande patrimonio industriale dell’Emilia-Romagna, scoprendo la bellezza delle nostre imprese, quanta tecnologia, creatività e passione ci siano dentro alla creazione di prodotti apprezzati all’estero. Le imprese, i lavoratori e le lavoratrici, possono raccontare in prima persona il proprio lavoro quotidiano, far conoscere le produzioni, le tecnologie e le innovazioni che stanno dietro ai prodotti. Un’occasione unica anche per l’orientamento dei nostri giovani che potranno veder da vicino i luoghi di lavoro e avere uno strumento diretto di conoscenza che li aiuterà nelle loro future scelte di vita”.

Emilia-Romagna Open è organizzata in partnership con la Rete dei Tecnopoli dell’Emilia-Romagna, le Università, i Clust-Er regionali, Unioncamere Emilia-Romagna, le associazioni di categoria, gli enti di ricerca del territorio, le istituzioni locali. L’iniziativa è finanziata con risorse del fondo europeo Por Fesr nel quadro della politica di coesione, per la crescita economica e l’attrattività del territorio.

Il calendario completo delle iniziative di Emilia-Romagna Open è disponibile sulla piattaforma www.emiliaromagnaopen.it dove è anche possibile prenotare le visite.

EmiliaRomagnaOpen per Provincia, l’elenco completo, per provincia, delle imprese e dei laboratori che aderiscono all’iniziativa

Congresso Nazionale “I Disturbi dell’Apprendimento”

Da: Organizzatori

Il 26-27-28 Settembre, Ferrara ospiterà il Congresso di rilevanza Nazionale dal titolo “I Disturbi dell’Apprendimento”, organizzato dalla Associazione Italiana per la Ricerca e l’Intervento nella Psicopatologia dell’Apprendimento (Airipa), presieduta dal prof. Cesare Cornoldi, in collaborazione con il Centro Territoriale di Supporto (Cts) di Ferrara, che ha sede presso l’Istituto Comprensivo Dante Alighieri, con la Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e Adolescenza dell’Ausl di Ferrara Uonpia, l’Università degli Studi e il Comune di Ferrara.

Giungeranno in città da ogni parte d’Italia, numerosi studiosi, professionisti ed insegnanti interessati ad approfondire le loro conoscenze sul tema del Disturbi di apprendimento e sulle patologie del neurosviluppo.

Il programma, ricchissimo di interventi di elevata attualità, si svolgerà fra gli spazi del Centro Storico che farà da cornice prestigiosa all’evento.

Per informazioni e iscrizioni visitare il sito www.airipa.it/congresso

Richiesta di convocazione osservatorio rifiuti del consigliere Pd Davide Bertolasi all’Assessore Alessandro Balboni

Da: Gruppo Partito Democratico Comune di Ferrara

Gentile Assessore,
apprendo con non poco rammarico che, in queste settimane, lei ha incontrato diverse associazioni di categoria per discutere su tematiche riguardanti la gestione dei rifiuti nonché della tariffazione.
Non ci sarebbe nulla di male se, forse non ricorda, è esistito ed esiste un Osservatorio sui rifiuti che, le ricordo, fu fortemente voluto, nella passata legislatura, dall’opposizione di cui lei faceva parte nonché dalle associazioni di categoria stesse. L’Osservatorio si dovrebbe occupare di diversi temi, tra cui proprio la destinazione dei 150mila euro stanziati dalla giunta precedente per le imprese, di cui oggi si vanta sui giornali, senza averne nessun merito.
Riteniamo non giustificabile in alcun modo la mancanza di concertazione con cui lei, in questo primo periodo di insediamento, si approccia ad una tematica estremamente sensibile e delicata, sui cui negli anni passati fin troppa querelle politica è stata fatta.
Per questi motivi, a nome del gruppo del Partito Democratico, le chiedo di aggiornare e convocare al più presto l’Osservatorio Rifiuti, nel quale come dovrebbe sapere siedono anche 4 consiglieri comunali, così come voluto.
In fede

Cons. Davide Bertolasi

Calvano (Pd): “La Lega sui campi nomadi si metta d’accordo con sé stessa”

Da: Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico

Paolo Calvano, Consigliere e Segretario regionale del Pd dell’Emilia-Romagna, commenta la notizia dell’assegnazione di tre alloggi popolari ad altrettante famiglie ferraresi sgomberate dal campo nomadi e le dichiarazioni, rilasciate dal consigliere regionale della Lega Daniele Marchetti nel corso della IV Commissione regionale riunitasi lo scorso lunedì, 16 settembre.

“È davvero singolare l’atteggiamento della Lega. L’altro giorno in Commissione regionale li abbiamo sentiti contestare con veemenza la possibilità di assegnare in situazioni di emergenza case popolari a rom e sinti e oggi abbiamo ascoltato i leghisti Naomo Lodi e Cristina Coletti – assessori di Ferrara – annunciare che, a seguito dello sgombero del campo nomadi di Pontelagoscuro, tre nuclei famigliari troveranno accoglienza in case Acer di proprietà del Comune di Ferrara. Nessuna obiezione al fatto che in presenza di situazioni di emergenza e di fragilità economica e sociale si possa procedere anche ad assegnazioni straordinarie a prescindere dall’etnia, ma qui l’emergenza è stata creata dal comune stesso e da un’amministrazione che fa della demagogia il proprio tratto distintivo. All’opposizione (in Regione) predicano una cosa, al governo della Città fanno l’esatto opposto”.

Cia Ferrara: non si tutela l’ambiente togliendo il gasolio agricolo agevolato

Da: Ufficio stampa e comunicazione Cia – Agricoltori Italiani Ferrara

L’associazione chiede maggior rispetto per il lavoro delle aziende, già in crisi per la difficoltà di
fare reddito e certamente non in grado di sopportare un aumento dei costi.

Ferrara, 23 settembre 2019 – “Togliere le agevolazioni e aumentare le accise per l’acquisto del gasolio a uso agricolo vorrebbe dire un ulteriore aumento dei costi di produzione per le aziende. E il settore non se lo può davvero permettere, visto che già così i prezzi pagati all’origine non coprono le spese sostenute per produrre e le aziende hanno i redditi sostanzialmente azzerati.” – spiega Stefano Calderoni, presidente provinciale di Cia – Agricoltori Italiani Ferrara.
L’associazione esprime una ferma opposizione all’ipotesi contenuta nel Decreto Legge sul clima, ventilata nei giorni scorsi dal ministro dell’Ambiente Costa, d’imporre una tassazione sui carburanti agricoli per disincentivarne l’uso. Solo una proposta, al momento, ma che mette in allarme il mondo agricolo, già fortemente in crisi per problemi fitosanitari e di mercato.
“Aumentare le tasse sui carburanti agricoli sarebbe un vero paradosso – continua Calderoni – per due motivi che chi conosce il settore agricolo dovrebbe sapere alla perfezione. Innanzitutto i prezzi di mercato pagati per i prodotti consentono a malapena, quando va bene, di ottenere un reddito e quindi mi chiedo come potrebbero le aziende rinnovare, in massa, il parco macchine aziendale, sostituendo i mezzi datati con quelli a minori emissioni. Inoltre non ci sono in commercio molti mezzi ecologici per le lavorazioni agricole più comuni o sono ancora dei prototipi, come i trattori a biometano. Dunque più che di un paradosso si tratta di un’utopia. Il paradosso numero due è quello di chiedere alle aziende di immettere sul mercato prodotti a residuo zero, coltivando praticamente senza l’utilizzo della chimica – peraltro vietando l’uso di molecole efficaci contro patologie fitosanitarie aggressive – e di salvaguardare, al contempo, l’ambiente. Tutto molto bello. Ma coltivare grandi estensioni in questo modo vuol dire un utilizzo maggiore dei mezzi meccanici e dunque di gasolio, perché se non si utilizza la chimica qualcosa le aziende devono pur fare, ad esempio, per diserbare. Quindi, in sostanza, si chiedono prodotti sostenibili o biologici per il bene dei consumatori, ma per produrli si utilizza più gasolio a discapito degli operatori e dell’ambiente. È sostenibilità, questa?”.
L’associazione auspica che ci sarà un passo indietro sul provvedimento e si cercheranno soluzioni condivise con i produttori agricoli e con le filiere, per consentire al settore di non essere schiacciato da ulteriori accise, anche se progressive.
“Voglio precisare – conclude Calderoni – che noi siamo i primi a voler salvaguardare il territorio, l’aria che respiriamo, la nostra salute e quella dei nostri figli. Ma non è aumentando le tasse sui carburanti che si disincentiverà l’uso dei mezzi agricoli e tantomeno si risolveranno i problemi delle emissioni. La tutela ambientale va fatta bene seguendo un piano organico, nel quale le aziende agricole possono svolgere un ruolo essenziale di salvaguardia, magari sostenute da forti incentivi per l’acquisto di mezzi più ecologici. Ma è chiaro che gli agricoltori devono poter continuare a lavorare e produrre, non possono diventare il capro espiatorio e pagare, letteralmente, per tutti”.

Ferrara in Jazz 21° edizione, presentata la prima parte di stagione con Enrico Rava, Bill Frisell, Fabrizio Bosso, Chris Potter, Uri Caine e moltissimi altri…

Da: Ufficio Stampa Jazz Club Ferrara

Si dice spesso che la vita inizia a quarant’anni. Di certo il Jazz Club Ferrara – sulla scena dal 1977 senza alcuna interruzione – pare non sentirli, anzi, la maturità gli ha giovato conducendolo ad imporsi tra i più importanti jazz club europei, conseguendo prestigiosi riconoscimenti: dall’inclusione nella guida alle migliori jazz venues del globo stilata dall’internazionale DownBeat Magazine, al podio del Jazzit Awards nella categoria “Jazz club Italia” da sette anni a questa parte. Quella che presentiamo oggi è la ventunesima edizione di Ferrara In Jazz, affermata rassegna concertistica realizzata con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Ferrara, Endas Emilia-Romagna ed il prezioso sostegno di numerosi partners privati, che – dal 1999 – si svolge nella suggestiva sede del Torrione San Giovanni, bastione rinascimentale iscritto nella lunga lista dei beni UNESCO e location per il cinema di Emilia-Romagna Film Commission.
Ad inaugurare il cartellone, venerdì 04 ottobre 2019, è il trio del chitarrista e compositore danese Jakob Bro, completato da Joey Baron alla batteria e Thomas Morgan al contrabbasso. Già con Paul Motian e Tomasz Stanko, Bro ha fatto incetta di ben cinque Danish Music Awards che lo hanno incluso nella Jazz Denmark’s Hall of Fame. Questa formazione ha più di un lustro di attività alle spalle. Il tutto si traduce in un affiatamento fuori dal comune, capace di produrre visionari dipinti sonori, attingendo da una ricchissima tavolozza timbrica.
Ferrara In Jazz si prolungherà fino a maggio, dopo aver dispensato, ad un pubblico sempre più vasto, otto mesi densi di concerti animati da protagonisti assoluti del panorama internazionale, serate dedicate a talenti emergenti e novità discografiche, nuovi itinerari musicali ed esposizioni, per un totale di circa 80 appuntamenti che abbracciano il linguaggio jazzistico a 360° gradi, valicando confini geografici e di genere.
In questa prima parte di stagione si esibiranno icone della musica afroamericana quali Bill Frisell, The Bad Plus, Mary Halvorson, Dave Douglas, Joy F. Brown, Uri Caine, Chris Potter, Dena DeRose, Ralph Alessi, Miguel Zenón, Aaron Parks, David Torn e Paul McCandless. Tra gli italiani menzioniamo Enrico Rava, Fabrizio Bosso, Giovanni Guidi, Massimo Faraò e molti altri ancora.
Procede di gran carriera l’avventura della Tower Jazz Composers Orchestra, l’apprezzata resident band del Torrione composta dagli oltre venti elementi diretti da Alfonso Santimone e Piero Bittolo Bon, che tra il 2019 ed il 2020 ha in cantiere, oltre alle consuete residenze mensili al Jazz Club, un tour nazionale ed europeo, nonché la registrazione dell’album d’esordio. Tornano, articolati e pirotecnici più che mai, i lunedì del Jazz Club, che esordiscono con un goloso aperitivo a buffet accompagnato da dj set. Momento clou sono i live set dedicati alla presentazione di nuovi progetti discografici a cui seguono infuocate jam sessions. In ambito didattico segnaliamo il seminario d’improvvisazione musicale tenuto dalla contrabbassista francese Joëlle Léandre. Spazio infine all’arte contemporanea con Segnosonico, collettiva che ha visto fondersi gli universi espressivi della musica e del disegno, realizzata in collaborazione con BilBOLBul, Bologna Jazz Festival e Endas Emilia-Romagna, e la sgargiante personale di Gianni Tarroni.
Il prestigio di questa ventunesima edizione firmata Ferrara In Jazz è impreziosito dalle co-produzioni con Bologna Jazz Festival, Mauro Rolfini, Seven Virtual Jazz Club, Teatro De Micheli di Copparo, Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara, Ferrara Musica, Crossroads Jazz e altro in Emilia-Romagna e Cinema Boldini.

Il programma della seconda parte della stagione (gennaio-maggio) sarà presentato in altra sede.

Il Palinsesto non abbandona la consolidata formula che pone in equilibrio avanguardia e tradizione, attingendo a piene mani dal miglior jazz della scena internazionale con particolare riferimento all’area newyorchese, per poi spaziare con leggiadria tra europa e sud america.

Tra i concerti della prima parte di stagione, gli Appassionati della Sei Corde avranno l’imbarazzo della scelta per varietà espressiva e di linguaggio sin dal concerto di apertura con il succitato jakob bro trio (venerdì 4 ottobre), seguito a ruota dalla fertilità febbrile di mary halvorson – già con anthony braxton, marc ribot e tim berne – che al torrione si presenta con code girl, primo gruppo per il quale ha scritto sia le musiche sia le parole e forse anche quello più riuscito in termini di originalità e di sintesi tra composizione e tensione continua all’improvvisazione (sabato 12 ottobre). Code Girl cede poi il passo ad un artista che non necessita di presentazioni: Bill Frisell. Con Harmony, nuovo progetto edito da Blue Note Records, il chitarrista di Baltimora – coadiuvato da Petra Haden alla voce, Hank Roberts al violoncello e voce e Luke Bergman alla chitarra baritono e voce – ci restituisce nella sua totalità la tradizione musicale americana (martedì 22 ottobre). Ideale preludio a questa performance è il tributo alla produzione ‘friselliana’ degli Unscientific Italians: undici tra le menti più creative del jazz nostrano – dirette da Alfonso Santimone, Francesco Bigoni e Zeno De Rossi – portano sul palco del Torrione (lunedì 21 ottobre) arrangiamenti originali firmati dallo stesso Santimone che mutuano elementi tematici e idiosincrasie chitarristiche dal corposo songbook di Bill Frisell, ponendosi scrupolosamente al riparo dagli stilemi della scrittura per big band. Novembre, invece, vede il ritorno di uno dei più rivoluzionari chitarristi della storia del jazz degli ultimi trent’anni, David Torn, che con il suo Sun Of Goldfinger, torna a calcare il palco del Jazz Club affiancato da due compagni di viaggio altrettanto visionari: Tim Berne e Ches Smith (sabato 23 novembre, in collaborazione con Bologna Jazz Festival).

Sul versante più Mainstream il jazz club dà spazio alla vocalità femminile ma non solo: sabato 19 ottobre è la volta del quintetto di joy f. Brown, cantante capace di regalare emozioni come solo le grandi cantanti della tradizione afro-americana riuscivano a trasmettere. Con lei Massimo Faraò al pianoforte, Nicola Barbon al contrabbasso, Byron Landham alla batteria e una ciliegina sulla torta: l’apporto di un astro nascente del jazz, la giovane cantante e trombonista catalana Rita Payès. Il sabato seguente, 26 ottobre, il pubblico del Torrione potrà assaporare, in prima assoluta, l’omaggio a Shirley Horn della stimatissima performer e didatta statunitense Dena DeRose, i cui arrangiamenti saranno eseguiti dalla neonata Emilia-Romagna Jazz Orchestra, co-diretta da Piero Odorici e Roberto Rossi (in collaborazione con Bologna Jazz Festival).

Sempre sul solco della tradizione, ma rivisitato all’insegna dell’innovazione e della Commistione di Linguaggi, è il duo formato dal trombettista dave douglas ed il pianista uri caine, la cui musica – qui prevalentemente incentrata su ballads e inni sacri – è densa di sostanza e tende a distillare ogni episodio in una stretta relazione tra i due strumenti (sabato 2 novembre, in collaborazione con bologna jazz festival). E ancora il quintetto del trombettista Ralph Alessi, esponente di punta della comunità jazz di New York, che torna al Torrione per presentare la sua ultima fatica discografica, Imaginary Fields, edita da ECM (sabato 9 novembre, in collaborazione con Bologna Jazz Festival). Lo segue a ruota Little Big, nuovo progetto del pianista e compositore Aaron Parks, in cui seducenti melodie, soluzioni timbriche e ritmiche eccentriche fluttuano tra elettronica, afrobeat, impressionismo e rock psichedelico (sabato 16 novembre, in collaborazione con Bologna Jazz Festival). Nuova produzione, con cambio di guardia, anche per The Bad Plus, che si presentano al Torrione con Never Stop II, costituita interamente da brani originali, ed un nuovo componente: il pianista statunitense Orrin Evans, già con la Mingus Dinasty (sabato 30 novembre, in collaborazione con Bologna Jazz Festival). Un lavoro che si muove con disinvoltura tra jazz, R&B ed elettronica è invece Circuits del sassofonista Chris Potter (sabato 7 dicembre), la cui propensione al virtuosismo e la sua proverbiale maestria strumentale si sposano con il groove di una ritmica stratosferica (Eric Harland alla batteria e James Francies al pianoforte e tastiere) che paga un forte tributo all’Africa. Sabato 14 dicembre è infine di scena Paul McCandless – polistrumentista co-fondatore del leggendario gruppo Oregon – che ripercorre il repertorio originale dei suoi storici dischi solisti avvalendosi dei Charged Particles, una delle band più apprezzate della San Francisco Bay Area.

Ad inizio stagione, lunedì 7 ottobre, con Sonero: The Music Of Ismael Rivera – progetto dedicato al leggendario cantante portoricano – il conterraneo e pluripremiato sassofonista Miguel Zenón imbastisce TRAME LATINEGGIANTI che vanno intensificandosi già dal lunedì successivo, 14 ottobre, con A Flor Da Pele, tributo al mestre Chico Buarque di una eccellente interprete vocale qual è Daniella Firpo, qui accompagnata dall’attrice Gaia Benassi nel dar vita ad un’emozionante performance che fonde musica e lettura.

Il Jazz italiano, in tutte le sue sfumature, è ben rappresentato non solo da protagonisti assoluti quali Fabrizio Bosso (Bosso – Guidi & The Revolutionary Brotherhood, mercoledì 6 novembre in collaborazione con BJF) ed Enrico Rava (doppio appuntamento con l’ Enrico Rava Special Edition 80th Anniversary, 20 e 21 dicembre), ma anche dalle numerose formazioni che animano I LUNEDÌ del Jazz Club. Oltre a quelli già menzionati, segnaliamo qui di seguito: Simone Graziano Frontal feat. Reinier Bass (4/11), Barbara Raimondi Singin’ Ornette (18/11), Matteo Bortone ClarOscuro feat. Adrien Sanchez (25/11), Istantanea Ensemble (9/12), Stefano De Bonis Slow Gold (23/12), David Helbock Solo (28/10, in esclusiva nazionale e in collaborazione con Seven Virtual Jazz Club), il Joëlle Léandre – Giancarlo Schiaffini Duo (2/12, in occasione del seminario di improvvisazione musicale tenuto dalla stessa Léandre) e Ingrid Jensen & Barga Jazz Band (16/12).

La stagione 2019/20 di Ferrara In Jazz vede altresì l’intensificarsi dell’attività della Tower Jazz Composer Orchestra, l’apprezzata resident band del Torrione coordinata da Alfonso Santimone e Piero Bittolo Bon, inclusa tra i dieci migliori gruppi dell’anno al Top Jazz 2018 di Musica Jazz.
Quest’anno, i ventitré elementi che la compongono, oltre ad arricchire il cartellone con un’esibizione mensile, come previsto dalle residenze in programma, intraprenderanno un tour nazionale ed europeo, nonché la registrazione dell’album d’esordio, la cui scaletta potrà essere ascoltata dal vivo, in anteprima assoluta, venerdì 27 settembre al Teatro De Micheli di Copparo (Fe). La realizzazione del cd è resa possibile grazie alla produzione dello studio di registrazione Over Studio di Cento (Fe) e di Jazzos, in qualità di distributore. L’attività della Tower Jazz Composers Orchestra è sostenuta dal contributo della Regione Emilia-Romagna “Legge Musica L.R 2/18, art. 8” a cui si aggiunge, per la realizzazione del disco, quella della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.

In ambito didattico, da un’idea di Mauro Rolfini, il Jazz Club Ferrara è lieto di ospitare – dall’ 01 al 05 dicembre – il seminario di improvvisazione musicale tenuto da Joēlle Léandre. La contrabbassista, improvvisatrice e compositrice francese è tra le figure di spicco della scena creativa internazionale. L’originale attitudine performativa che la contraddistingue l’ha condotta ad esibirsi sui palcoscenici più prestigiosi del mondo con artisti del calibro di Morton Feldman, John Cage, Giacinto Scelsi, Steve Lacy, Anthony Braxton, Fred Frith e John Zorn solo per citarne alcuni. Le iscrizioni sono già aperte, per informazioni: solejazzclubferrara@gmail.com

Spazio infine all’Arte Contemporanea. Dal 7 ottobre al 23 novembre con Segnosonico, collettiva realizzata in collaborazione con BilBOlBul, Bologna Jazz Festival e Endas Emilia-Romagna, inscritta nel progetto “Intrecciare Cultura” patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna. Segnosonico è il risultato di due percorsi didattici residenziali svolti a Bologna nel 2018 e nel 2019. Il progetto ha visto fondersi gli universi espressivi della musica e del disegno, attraverso workshop diretti dall’illustratore Stefano Ricci e dal musicista Pasquale Mirra. I due docenti hanno lavorato con gli allievi del Liceo Musicale “L. Dalla”, del Conservatorio “G.B Martini”, del Liceo Artistico “F. Arcangeli” e dell’Accademia di Belle Arti di Bologna. Il vernissage, in programma per lunedì 7 ottobre, anticiperà il concerto del Miguel Zenón Quartet. Dal 25 novembre al 23 dicembre sarà la volta della personale dai colori sgargianti di Gianni Tarroni. Le esposizioni saranno fruibili nelle serate di programmazione.

L’Associazione Culturale Jazz Club Ferrara consente di ampliare la propria base sociale attraverso il TESSERAMENTO a Endas, che riserva ai propri soci numerose agevolazioni su scala nazionale, insieme alla possibilità di fruire di un sempre crescente numero di appuntamenti di indiscusso valore culturale. Il Jazz Club Ferrara è inoltre parte integrante del circuito MyFe, la carta turistica della città estense.

Informazioni
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com
Infoline e prenotazione cena 331 4323840 (tutti i giorni dalle 12.00 alle 22.00)

Dove
Salvo ove diversamente indicato, tutti i concerti si svolgono al Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara.

Orari
Apertura biglietteria 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Inizio concerto 21.30
Secondo set 23.00

È previsto un solo set per i concerti firmati Monday Night Raw.
Le esposizioni sono fruibili nelle serate di programmazione (venerdì, sabato e lunedì).
Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DIARIO IN PUBBLICO
Sogni ebraici tra ricordi e musiche

Antefatto: la Sinagoga italiana di via Mazzini, luogo mitico, devastato durante la guerra dall’odio razzista e chiuso al pubblico per decenni è stata teatro della prima riunione tenuta in preparazione della ventesima edizione della Giornata europea della Cultura Ebraica il cui tema era: Sogni. Una scala verso il cielo. Si entra nella spaziosa sala dove ancora alcuni armadi e lapidi ricordano la sua funzione e nello splendore della mattinata settembrina la vista è immediatamente attratta dai grandi finestroni che danno sui tetti dove due colombe tubano. Imperioso riaffiora il ricordo del celebre passo de Il giardino dei Finzi-Contini di Giorgio Bassani tra i momenti più alti dello scrittore:

“Quando ci incontravamo sulla soglia del portone del Tempio, [….] finiva quasi sempre che salissimo in gruppo anche le ripide scale che portavano  al secondo piano, dove ampia, gremita di popolo misto echeggiante di suoni d’organo e di canti come una chiesa- e così alta , sui tetti[…], coi finestroni laterali spalancati […] c’era la sinagoga italiana”.

E nella solennità, ribadita anche dalle parole di Bassani, che gli ebrei conoscevano così bene della esclusività di appartenere alla sinagoga italiana non a caso devastata dalla furia fascista, in quella sala si è svolto il gruppo di conferenze sul sogno indette dalla Comunità e dal Meis.

Inizia il Rav Luciano Caro  capo della Comunità ebraica ferrarese su un’affascinane tema: “Sogni nella Torah” in cui,  con lo spirito arguto che lo distingue, racconta la funzione, il senso, la necessità dei sogni specie nella prima parte della Bibbia, ovvero il Pentateuco.

A seguire Simonetta della Seta direttore del Meis affronta un importantissimo argomento legato a una figura fondamentale per la nascita e sviluppo del Sionismo: “Il sogno sionista di Theodor Herzl a Ferrara”. La studiosa racconta come uno dei maggiori studiosi e propagatori del Sionismo, lo Herzl, contatta un importante personaggio ebreo ferrarese, Felice di  Leone Ravenna, che fu tra i fondatori, insieme a Carlo Conigliani, della Federazione sionistica italiana (FSI) di cui tenne la presidenza fino al 1920. Il Ravenna riesce ad ottenere per lo Herzl un appuntamento e con il re Vittorio Emanuele III e con il nuovo papa Pio X avvenuti nel 1904.I due rimasero uniti epistolarmente  e preziosa risulta una cartolina esibita dalla relatrice inviata da Vienna a Ravenna da Herzl, scritta in italiano “ Saluti e bacci” con due ‘c’.  Infinitamente meglio dei contemporanei ‘bacioni’!  Un sogno, dunque, politico che tangenzialmente coinvolge Ferrara e la Comunità ebraica.

Massimo Acanfora Torrefranca, vice presidente della Comunità ferrarese e musicologo di fama ha parlato di un oratorio poco conosciuto di Schönberg, “La scala di Giacobbe”. Lo sviluppo dell’opera, la sua parziale composizione s’intrecciano nelle parole del Torrefranca con la faticosa vita privata del compositore sempre alle prese con malattie, con il servizio militare, con il suo innegabile negativismo personale. Si svolge il percorso della composizione con la stesura del testo, l’impossibile idea di farlo eseguire con effetto stereofonico da un organico colossale : un coro a 12 voci formato da 720 coristi; in più altri due cori invisibili e a 13 cantanti soliti. Ne “La scala di Giacobbe”  (traggo le notizie dalla guida all’ascolto dell’Oratorio, eseguito dall’Orchestra Virtuale del Flaminio, di Sergio Sablich) il protagonista non è  Giacobbe ma colui che sta in cima alla scala elevata al cielo: l’arcangelo Gabriele  “ che –scrive Sablich- sta presso il trono divino e passa in rassegna le anime  che sfilano davanti a lui [..] Dalla massa anonima emergono alcune voci: Gabriele le interroga sui loro destini individuali e ne mostra a ciascuno la limitatezza. Solo l’espiazione e la preghiera possono avvicinare l’uomo a Dio innalzandolo fino all’apice della scala:”

Alla fine del racconto si innalzano le note sublimi che invadono la sala e rendono l’atmosfera magica.

L’ultimo intervento della mattinata  è quello del professor Gavriel Levi insigne biblista: “ La Torah sogna?/ sognare la Torah” uno splendido intervento che ruota  attorno ad alcuni sogni del Genesi : quelli di Giuseppe, quelli del Faraone ed altri sogni interconnessi per convalidare la tesi straordinaria enunciata nel titolo.

 SOGNI CON ANIMA E CORPO

 Per i cento anni di Primo Levi, le sue poesie in musica

“Sognavamo nelle notti feroci,

Sogni densi e violenti

Sognati con anima e corpo:

Tornare; mangiare; raccontare”.

(Primo Levi, versi tratti dalla poesia “Alzarsi”, 11 gennaio 1946)

Il 15 settembre, poi, in occasione della ventesima edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica dedicata a “Sogni. Una scala verso il cielo”, il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, in collaborazione con il Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Centenario della nascita di Primo Levi e la Comunità ebraica di Ferrara, organizza un concerto dedicato alle poesie di Primo Levi incentrato sui sogni di libertà e liberazione dopo il trauma della Shoah.

Shai Bachar, Shulamit Ottolenghi,Simonetta della Seta,Frank London (Foto di Marco Caselli Nirmal)

Lo splendido concerto tra i più importanti eseguiti a Ferrara negli ultimi anni e che ha visto la presenza del prefetto di Ferrara e di molti rappresentanti dell’associazionismo ferrarese ma non i rappresentanti dell’amministrazione nasce dalla meditazione di Shulamit Ottolenghi -cantante di World Music , emigrata in Israele nel 1973. Nel 2013 ha cominciato la sua collaborazione con i due altri musicisti da cui è nata la registrazione del CD “For you the sun will shine- Songs of women in the Shoah”- di mettere in musica le poesie di Primo Levi che nella bibliografia del grande scrittore rappresenta un episodio non molto conosciuto. Le poesie di Primo Levi  pubblicate dall’editore Garzanti nel centenario della nascita dello scrittore sono state meditate ed elaborate dalla Ottolenghi con l’aiuto di due musicisti di fama internazionale, Frank London, vincitore di un Grammy per la Contemporary World Music  e Shai Bachar compositore, pianista e produttore.

Così il programma di sala espone i motivi del Concerto “Sogni con anima e corpo”:

“Esattamente come la sua prosa, la poesia di Levi, scritta sporadicamente nel corso di alcuni decenni, è precisa, descrittiva, fatta per comunicare i moti dell’animo, sensazioni ed emozioni: a volte forse anche quelle sensazioni ed emozioni che sembra egli abbia avuto pudore di portare allo scoperto nei suoi testi in prosa.  “Le melodie che accompagnano questi testi – penetranti, incalzanti e a volte terribili nella loro immediatezza – ne sottolineano e intensificano il significato, senza mai sopraffarlo o contraddirlo con un’eco impropria. È una musica dell’anima che all’anima parla”Il connubio profondo di parole e musica risulta estremamente attuale e nel contempo a-temporale e si pone per chi ascolta, non solo come un’esperienza estetica, ma anche come una riflessione etica. “..

Dopo l’esecuzione de “Il canto del corvo” mi sono ritrovato con il viso bagnato di lacrime: Non lacrime di commozione , ma di sdegno.

E nell’immenso “Shemà” alla ripresa di

“Considerate se questo è un uomo,

Che lavora nel fango

Che non conosce pace

Che lotta per mezzo pane

Che muore per un sì o per un no.

Considerate se questa è una donna,

senza capelli e senza nome

Senza più forza di ricordare

Vuoti gli occhi e freddo il grembo

Come una rana d’inverno”

mi si è parata davanti la figura di Liliana Segre e quella lì presente, in teatro,  di Marcella Ravenna.

Alla fine tutti gli spettatori nel teatro strapieno sono usciti commossi e giustamente sconvolti mentre lo scalone del Municipio, deserto, rappresentava plasticamente l’assenza.

Hera: manutenzione programmata alla rete idrica di S.Nicolò (Argenta)

Da: Gruppo Hera

L’intervento comporta l’interruzione della fornitura d’acqua dalle 8 alle 19 del giorno 26 settembre. Previste quattro autobotti a servizio degli utenti nelle frazioni interessate

Giovedì 26 settembre Hera effettuerà un intervento programmato sulla rete acquedottistica del Comune di Argenta, e più precisamente in località S. Nicolò.

Per poter completare le operazioni, dalle 8 alle 19 di quel giorno sarà necessario interrompere la fornitura dell’acqua nell’area di S.Nicolò, Ospital Monacale, Santa Maria Codifiume e Traghetto.

Al fine di ridurre il più possibile il disagio per gli utenti delle frazioni interessate Hera ha già predisposto un servizio di approvvigionamento alternativo, pertanto nelle quattro località saranno disponibili altrettante autobotti. Sarà possibile trovarle:

S. Nicolò – in Piazza dell’Abbazia
S. M. Codifiume – in Piazza Luigi Gualandi  
Ospital Monacale – in Piazza Gustavo Bianchi
Traghetto – in Strada Valletta, all’altezza del civ. 27

Sono previste anche alcune modifiche alla viabilità, dato che la Strada del Ponte, nel tratto compreso tra Strada del Po di Primaro e SP65, sarà chiusa al traffico, pur rimanendo percorribile dai residenti e dai mezzi di soccorso.

Manovra: Coldiretti, più frutta in bibite per vera svolta green

Da: Coldiretti Emilia-Romagna

Mettere più frutta italiana nelle bibite per far tornare conveniente piantare alberi nel nostro paese sarebbe la vera svolta green che aiuta l’ambiente, la salute e l’economia e l’occupazione made in italy. È quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini che rigetta l’ipotesi di tassare il gasolio agricolo perché è l’unico carburante utilizzabile al momento per i trattori e colpirlo non porterebbe alcun beneficio immediato in termini di utilizzo di energie alternative ma determinerebbe solo  aumento dei costi e perdita di competitività al sistema italiano rispetto ai concorrenti degli altri Paesi Europei che non hanno lo stesso inutile balzello.

Si continua a tollerare – sottolinea Prandini – la presenza nelle bevande analcoliche di appena il 12% di frutta senza neanche l’obbligo di indicarne la provenienza, con un inganno per i consumatori e un danno per i produttori. Sono anche queste le ragioni – spiega il Presidente della Coldiretti – della progressiva scomparsa dei frutteti in Italia dove svolgono un ruolo determinante nella mitigazione del clima e nell’assorbimento di polveri e gas a effetto serra mentre sull’ambiente pesa l’impatto negativo di succhi che arrivano dall’estero da spacciare come Made in Italy, dopo lunghi trasporti con mezzi inquinanti.

Occorre dire basta alle aranciate senza arance e impegnarsi concretamente – conclude la Coldiretti – nell’educazione alimentare a partire dalle scuole anche con l’aiuto dei nuovi distributori automatici snack che si stanno diffondendo dove acquistare frutta fresca, disidratata o spremute al 100% italiane.

Cna in Festa venerdì 27 settembre

Da: Cna Ferrara

Venerdì 27 settembre, presso la Factory Grisù si svolgerà “Cna in festa”. Seminari rivolti alle scuole, spettacoli, momenti di riflessione: “un’occasione per metterci a disposizione della città e del territorio”.

“Un’intera giornata in cui il mondo della piccola e media impresa fa festa e si mette a disposizione della città e del territorio, con le proprie eccellenze, il proprio orgoglio e il proprio saper fare.”

Il direttore di Cna Ferrara Diego Benatti spiega così il significato di “Cna in festa”, l’evento organizzato per il prossimo 27 settembre presso la Factory Grisù di via Poledrelli: “Non è un caso – prosegue Benatti – che abbiamo scelto proprio questa location. La Factory Grisù ospita un consorzio di imprese, è un hub culturale e dell’innovazione, e ha scelto di insediarsi nel quartiere Giardino, bellissimo e bisognoso di valorizzazione. Tutto ciò è coerente con gli obiettivi che Cna si è data: contribuire alla creazione, sul territorio, di un ambiente favorevole alla nascita e alla crescita di nuove imprese”.

Sarà una giornata ricca di iniziative: alla mattina, negli spazi della Factory si svolgeranno dei seminari organizzati per le scuole, che prevedono la partecipazione di numerose classi delle superiori. Si parlerà di acconciatura, fotografia, elettronica, legatoria, e di tanti altri mestieri artigiani, Due workshop saranno inoltre dedicati alla creazione d’impresa e alla ricerca attiva del lavoro.

Nel pomeriggio spazio alla musica e allo spettacolo, con il cantautore SimoDrive, la Banda Ariosto, il pianista e cantautore Thomas Cheval e il popolarissimo comico ferrarese Gianni Fantoni, che per l’occasione si definisce “Artigiano della comicità”. Non mancheranno animazione musicale e DJ Set a cura della web Radio Giardino.

Alla giornata presenzieranno, Il Presidente Provinciale Davide Bellotti ed i vertici di Cna, il Sindaco di Ferrara Alan Fabbri, l’assessore all’Istruzione e pari opportunità Dorota Kusiak e il Presidente della Camera di Commercio Paolo Govoni.

“Sarà una festa – conclude Benatti – ma anche un’occasione in cui Cna riflette su se stessa e sul futuro: nei prossimi mesi saremo chiamati a decisioni difficili, e Cna con la propria autorevolezza e la propria leadership intende essere determinante per le scelte economiche del territorio”.

Si è chiusa Venerdì a Ferrara Fiere Congressi la XIII edizione di RemTech Expo

Da: RemTech Expo

Si è chiusa Venerdì a Ferrara Fiere Congressi la XIII edizione di RemTech Expo (18-20 Settembre www.remtechexpo.com). Trecento aziende partecipanti, duecento appuntamenti e incontri, centoventi delegati internazionali, Live Demonstrations, Laboratori, Awards, collegamenti, interviste, tre Ministeri presenti, cinque Continenti rappresentati, sono questi i numeri che hanno caratterizzato l’edizione 2019 di RemTech Expo, annunciati dagli organizzatori alla cerimonia di apertura svoltasi presso gli spazi del Ministero dell’Ambiente. Grazie a tutti per essere stati parte di questo incredibile Appuntamento!

Isi asd risultati 15° Campionato del Mondo Wska 2019

Da: Ufficio Stampa Isi asd

E’ stata la città di Odivelas, distretto di Lisbona, in Portogallo, ad ospitare l’edizione numero 15 dei Campionati Mondiali della WSKA (World Shotokan Karate Association) che si sono svolti lo scorso weekend.
La nazionale italiana dell’Istituto Shotokan Italia asd, nata da una costola dell’Ente Morale per la parte sportiva, rientra dalla trasferta continentale con 7 medaglie (4 d’argento e 3 di bronzo) e il 9° posto nella classifica per nazioni, in un mondiale vinto dalla Russia, che chiude con 24 medaglie di cui 9 d’oro, seguita da Usa e Inghilterra. “Abbiamo centrato il nostro obiettivo – ha ribadito il presidente nazionale dell’Isi asd il ferrarese Rino Campini – ovvero quello di fare bene. Siamo partiti con una nazionale forte, con 18 componenti, gareggiato con un gruppo relativamente giovane nelle specialità di kata e di kumite. Non posso che essere soddisfatto di questa nazionale che ha confermato la validità tecnica della scuola del karate tradizionale del maestro Hiroshi Shirai portando a casa dei risultati tutt’altro che scontati visto l’alto livello tecnico delle altre nazioni”.
Quattro, dicevamo, le medaglie d’argento che gli azzurri mettono al collo: secondo posto per la giovane squadra di kata maschile juniors, allenata dal coach e maestro Pasquale Acri, composta da Alessandro Bindi, Alberto Rocchetti e Vittorio Prin Clari, per la squadra di kata seniores femminile con Annalisi Casini, Giulia Gabrieli e Francesca Re, per la squadra di kata seniores maschile con Nicola Bianchi, Francesco Federico e Francesco Rocchetti e per Francesco Federico nel kata individuale maschile seniores.
Le medaglie di bronzo arrivano da Annalisa Casini nel kata individuale femminile seniores, dal giovanissimo Alessandro Bindi nel kata maschile cadetti e dalla squadra di kumite maschile juniores, allenata dal maestro e coach Silvio Campari, composta da Sergio Pretta, Kevin Ghiozzi, Marco Babbini, Aboubacar Pornon Kone ed Elio Mastrofrancesco terza a pari merito.
Della delegazione italiana in Portogallo al mondiale Wska facevano parte anche i coach Pasquale Acri (kata), Silvio Campari (kumite) il medico dottor Giuseppe Chiametti e gli arbitri internazionali i maestri Marco Cialli, Roberto Mazzarda e Carlo Rocco.

Enrico Franceschini 25 Settembre ore 18, presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino libreria Libraccio di Ferrara

Da: Organizzatori

Enrico Franceschini
Presenta
“Bassa marea”
(Rizzoli)

Dialogano con l’autore Federico Varese e Marcello Simoni


Un Grande Lebowski in Romagna.

Il lato oscuro della California italiana.

Il mare prende, il mare dà. E un mattino di primavera la bassa marea consegna alla spiaggia di Borgomarina un corpo di donna. La ritrova, più morta che viva, Andrea Muratori detto Mura, giornalista in pensione, tornato nel paesino di villeggiatura dell’infanzia dopo una lunga carriera da inviato giramondo, con pochi soldi in tasca, un capanno di pescatori come casa e in pace con se stesso. Siamo in Romagna, la riviera delle vacanze di massa e del divertimentificio, cento chilometri di litorale che con il solleone diventano metropoli diffusa spalmata tra Marina di Ravenna e Gabicce, per metà West Coast all’italiana e per metà irredimibile provincia di vitelloni, malelingue e brava gente. Ma fuori stagione gli abitanti verniciano e riparano, sperperando i guadagni estivi e portando a galla vizi nascosti. Fra un clan di calabresi che traffica schiave del sesso e immigrati cinesi che spacciano erba, toccherebbe a Mura risolvere il mistero dietro il passato di Sasha, l’enigmatica russa restituita dal mare. Un’impresa troppo grande per lui, se ad aiutarlo non ci fossero altri tre sessantenni irresistibili. «Uno per tutti, tutti per uno» ripetono i vecchi amici, citando i tre moschettieri. Che poi, com’è noto, erano quattro. Enrico Franceschini ha scritto una commedia gialla, caustica e brillante, che illumina le ombre della terra raccontata da Fellini e Tondelli, su cui – tre mesi l’anno – si rinnova la furibonda battaglia del desiderio nazionalpopolare.

Enrico Franceschini (Bologna 1956) ha girato il mondo come corrispondente estero di un grande quotidiano, pur mantenendo sempre uno stretto legame con una località balneare della riviera romagnola. È autore di saggi e romanzi tra cui L’uomo della Città Vecchia, Vinca il peggiore e Vivere per scrivere.

Fiab Ferrara – Bimbimbici un progetto per un laboratorio di educazione stradale per le scuole

Da: Fiab Ferrara

La pioggia e la temperatura rigida non hanno scoraggiato le bambine e i bambini che ieri mattina (domenica 22 settembre) hanno partecipato a Bimbimbici. Tanti i gadget offerti dai volontari di Fiab Ferrara ai piccoli ciclisti, tanta la gioia nel pedalare insieme, anche sotto una leggera pioggerellina che ha divertito i giovani pedalatori (e un po’ meno i genitori). Scortati dalla Polizia Locale, rigorosamente in bici, un breve giro per le vie cittadine e sosta finale al Parco Massari, con le fantastiche favole di Teresa Fregola, le animazioni dei claun di Vola nel Cuore e le merendine naturali del ristorante MoMama. Alla partenza era presente il vicesindaco Nicola Lodi per i saluti istituzionali. Il presidente di Fiab Ferrara Stefano Diegoli e il consigliere nazionale Fiab Onlus Giuliano Giubelli hanno parlato con il vicesindaco Nicola Lodi per un progetto di laboratorio di educazione stradale per le scuole da realizzare con la Polizia Locale.

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Nelle foto Stefano Diegoli, Nicola Lodi e Giuliano Giubelli alla partenza di Bimbimbici da piazza XXIV Maggio e un momento della pedalata

Bullismo: Bondeno aderisce al protocollo d’intesa per contrastarlo

Da: Ufficio del Sindaco Comune di Bondeno

Francesca Piacentini  e Francesca Aria Poltronieri: «Fenomeno da constrare attraverso la sensibilizzazione e l’impegno di tutti»
 
Bondeno (Ferrara), 23-09-’19.
C’è chi lo chiama bullismo, chi semplicemente una forma “prevaricazione in età giovanile”. Quello che è certo è il fatto che si tratta di un fenomeno in forte crescita, balzato al centro delle cronache degli ultimi anni, per via del fatto che non fa spesso distinzione tra ceti sociali, interessando trasversalmente tutti. «Bondeno ha deciso per questo di aderire al protocollo d’intesa anti-bullismo della Prefettura – dice l’assessore alle Politiche sociali, Francesca Piacentini – consapevole del fatto che soltanto con un intervento corale di tutte le istituzioni, del mondo della scuola e con un approccio multidisciplinare si può cercare di contrastare il problema». In questo modo, il municipio collaborerà con tutti i partner coinvolti, ed anche con le forze dell’ordine, all’interno del “gruppo di lavoro” che dovrà mettere in campo una serie di strategie per offrire «un efficace ausilio – recita il documento – agli istituti scolastici, per contrastare e prevenire situazioni di rischio, nonché per tutelare il benessere degli alunni, all’interno (e fuori) dagli edifici scolastici». Il protocollo d’intesa è frutto del lavoro congiunto svolto da Prefettura, Procura della Repubblica, Tribunale dei minorenni, Questura, dei Comandi provinciali dei Carabinieri e della Guardia di finanza, dell’Ausl, dell’Università, dell’Ordine degli avvocati di Ferrara e di una serie di enti locali. Il Comune di Bondeno è sceso in campo per contrastare i fenomeni di “bullismo” giovanile e di cyber-bullismo (ovvero, quelle forme di prevaricazione che si svolgono in rete, spesso lontano dagli sguardi di genitori e insegnanti) già diverso tempo fa. Persino nel recentissimo regolamento di polizia urbana, che è stato riaggiornato per fronteggiare i nuovi fenomeni che si registrano nella società, è stata inserita la possibilità per gli agenti di entrare all’interno delle scuole. Per fare politiche di informazione ed educazione, certo, ma anche – in accordo con la dirigenza scolastica – per raccogliere testimonianze laddove ci sia più di un ragionevole sospetto che si sia in presenza di fenomeni di bullismo. «Sarà indispensabile, all’inizio di quest’anno scolastico – continuano Francesca Piacentini e l’assessore alla scuola matildeo, Francesca Aria Poltronieri – continuare lungo la strada di attività formative e di informazione, rivolte agli studenti, che perseguano la cultura della legalità. Allo scopo di prevenire comportamenti di bullismo e anche l’uso di sostanze tra i giovani». Attività già susseguitesi nel corso degli anni, che ora andranno moltiplicandosi. Non più tardi di un anno fa, infatti, l’amministrazione, assieme a Spazio 29, al mondo della scuola ed all’Ausl organizzò un confronto alla sala 2000, in cui fu presentato un video realizzato dal Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze, per promuovere il benessere tra i giovani, con preciso riferimento proprio alla questione del bullismo informatico.
 

Al Cinema Boldini il documentario italiano “Dicktatorship – Fallo e basta!” martedì 24 settembre

Da: Ufficio Stampa Arci Ferrara

Martedì 24 settembre alle ore 21.00 verrà proiettato al Cinema Boldini il documentario italiano Dicktatorship – Fallo e basta!, per la regia di Luca Ragazzi e Gustav Hofer.
Al termine della proiezione incontro con il regista Luca Ragazzi e la giornalista Camilla Ghedini
Ingresso 5 euro

La proiezione fa parte della rassegna organizzata e promossa da Fice Emilia Romagna – “Riuscianno i nostri eroi”.

Gustav e Luca sono due ragazzi che vivono insieme da tanti anni. Un giorno, a colazione, una battuta infelice rischia di mettere in crisi il loro rapporto di coppia: possibile che Gustav non si sia mai reso conto che Luca è un maschilista? E come mai anche un uomo progressista come Luca è capace di atteggiamenti sessisti senza neanche accorgersene?

La discussione è il pretesto per iniziare un’analisi puntuale del loro – e nostro – Paese. Un viaggio alla scoperta delle storie di ordinario sessismo dell’Italia di oggi, tra integralisti cattolici, improbabili raduni per “uomini veri”, esperimenti scientifici rivelatori. Incontrando diversi esperti nel campo della sociologia, della scienza, delle arti e persino del porno, provando ad orientarsi nell’intricato mondo dei rapporti di potere tra uomo e donna, Gustav e Luca guidano lo spettatore in un viaggio caleidoscopico e a tratti esilarante che li porterà a una conclusione inevitabile: sono gli uomini a dover cambiare, perché le donne, a quanto pare, lo hanno fatto già da tempo.

Nel loro quarto documentario Luca Ragazzi e Gustav Hofer tornano a esplorare con la consueta e graffiante (auto) ironia i temi culturali e sociali più scottanti per una grossa parte della popolazione del nostro Paese. Dicktatorship è un intelligente e godibile punto di partenza per una riflessione urgente e necessaria sui ruoli e sui generi nella nostra società e insieme un invito a cambiare una mentalità non immutabile: un’impresa che, da esseri capaci di pensiero e non motivati esclusivamente dalla biologia, siamo sicuramente capaci di compiere.

“Nella cultura mediterranea l’uomo sembra dover necessariamente rispondere a un’ideale di virilità: ma cosa si intende davvero per virile? L’uomo virile è “solo” un seduttore impenitente e un amante instancabile, o deve essere prepotente, violento, oppressore? Qual è la differenza tra l’essere uomo e l’essere “maschio”? La cosiddetta “crisi del maschio contemporaneo” altro non è che la sua perdita di potere? Con DICKTATORSHIP abbiamo voluto raccontare come una società fallocentrica e patriarcale non possa produrre che atteggiamenti maschilisti e sessisti. E come questi siano trasversali e indipendenti dal ceto sociale, dalla provenienza geografica, dall’orientamento politico. […]abbiamo deciso di prendere il Belpaese come case-study perché senz’altro l’Italia è un paese dove il maschilismo – e ahinoi la violenza di genere – hanno ancora un ruolo predominante. I dati ci parlano di trattamenti salariali e possibilità lavorative tutt’altro che egualitari, e le cronache riportano quasi quotidianamente notizie allarmanti di femminicidi.”