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Da: Agenzia Stampa Giunta Regionale

In vetrina il cuore produttivo della ricerca e dell’innovazione. È la prima edizione della manifestazione promossa da Regione e Art-Er collegata a la ‘Notte europea dei ricercatori’ che vede impegnate da, Piacenza a Rimini, 168 realtà produttive e di ricerca

Ferrara – Emilia-Romagna Open, sono 6 a Ferrara le imprese e i laboratori di ricerca che, dal 26 al 29 settembre, aprono le porte ai cittadini, in particolare ai giovani e alle loro famiglie, per mostrare come sia cambiato il mondo del lavoro e della produzione e per supportare le scelte dei ragazzi per il futuro. Complessivamente in regione sono 168 le imprese e laboratori che, da Rimini a Piacenza, aderiscono all’iniziativa promossa dalla Regione (in collaborazione con Art-Er) per far conoscere al grande pubblico il cuore produttivo della regione, mettendo in vetrina le produzioni di eccellenza e aprendo le porte dei musei aziendali e dei centri di ricerca.

Oltre Bologna, aperture a Ferrara 6 (2 imprese e 4 laboratori), Forlì-Cesena 18 (16 imprese e 2 laboratori), Modena 34 (25 imprese e 9 laboratori), Parma 20 (11 imprese e 9 laboratori), Piacenza 9 (6 imprese e 3 laboratori), Ravenna 16 (11 imprese e 5 laboratori) Reggio Emilia 23 (17 imprese e 6 laboratori) e Rimini (6 imprese).

La manifestazione è collegata al progetto Society, la Notte Europea dei Ricercatori che si terrà a Bologna, Cesena, Forlì e Predappio, Ravenna, Rimini il 27 settembre, in contemporanea con oltre 340 città in Europa, di cui circa 50 città italiane.

In mostra, quindi, la ricchezza e la competitività di un sistema produttivo all’avanguardia fatto di piccole e medie imprese, grandi marchi e imprese meno conosciute di tutti i settori, dalla meccanica e meccatronica, alla chimica, all’agrifood alle nuove frontiere dell’automotive e dalla realtà aumentata al design del tessile con i sui centri del fashion.

“I cittadini – dice l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi – potranno vedere e toccare con mano il grande patrimonio industriale dell’Emilia-Romagna, scoprendo la bellezza delle nostre imprese, quanta tecnologia, creatività e passione ci siano dentro alla creazione di prodotti apprezzati all’estero. Le imprese, i lavoratori e le lavoratrici, possono raccontare in prima persona il proprio lavoro quotidiano, far conoscere le produzioni, le tecnologie e le innovazioni che stanno dietro ai prodotti. Un’occasione unica anche per l’orientamento dei nostri giovani che potranno veder da vicino i luoghi di lavoro e avere uno strumento diretto di conoscenza che li aiuterà nelle loro future scelte di vita”.

Emilia-Romagna Open è organizzata in partnership con la Rete dei Tecnopoli dell’Emilia-Romagna, le Università, i Clust-Er regionali, Unioncamere Emilia-Romagna, le associazioni di categoria, gli enti di ricerca del territorio, le istituzioni locali. L’iniziativa è finanziata con risorse del fondo europeo Por Fesr nel quadro della politica di coesione, per la crescita economica e l’attrattività del territorio.

Il calendario completo delle iniziative di Emilia-Romagna Open è disponibile sulla piattaforma www.emiliaromagnaopen.it dove è anche possibile prenotare le visite.

EmiliaRomagnaOpen per Provincia, l’elenco completo, per provincia, delle imprese e dei laboratori che aderiscono all’iniziativa

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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