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Mese: Maggio 2017

Arriva nelle sale dell’Emilia Romagna il docufilm “IL GIARDINO DEGLI ARTISTI. L’IMPRESSIONISMO AMERICANO” I Al cinema solo il 9 e 10 maggio

Da Organizzatori

Dopo i successi dei precedenti appuntamenti la Grande Arte al Cinema torna con un nuovo docu-film
tra pittura, giardini e rivoluzioni.
Il 9 e 10 maggio arriva nelle sale “IL GIARDINO DEGLI ARTISTI. L’IMPRESSIONISMO AMERICANO”.
Una festa per gli occhi dedicata agli artisti americani che sono stati folgorati dal giardino di Monet a Giverny e sono divenuti a loro volta dei giganti. Con opere di Mary Cassatt, John Singer Sargent, Childe Hassam,Philip Leslie Hale…

Quella tra arte e giardini è una storia d’amore straordinaria.
In epoca moderna tutto inizia in un paesino francese, in quella Giverny che aveva ammaliato Claude Monet trasformandosi in fonte di ispirazione per decine e decine di pittori del tempo. Non è però solo l’Europa a rimanere stregata dalle ninfee. Quando nel 1886 il mercante d’arte francese Paul Durand-Ruel porta trecento dipinti impressionisti a New York, infatti, non può probabilmente immaginare quanto accadrà di lì a breve, quando moltissimi artisti americani faranno i bagagli e partiranno per un pellegrinaggio verso lo stagno più famoso di tutto il movimento impressionista.

È da qui che prende il via IL GIARDINO DEGLI ARTISTI. L’IMPRESSIONISMO AMERICANO di Phil Grabsky che sarà nei cinema solo il 9 e 10 maggio come nuovo appuntamento della stagione della Grande Arte al Cinema (elenco sale su www.nexodigital.it). Il documentario racconta infatti le vicende dell’Impressionismo americano e del suo rapporto con il Garden Movement, fiorito tra 1887-1920. Entrambi i movimenti hanno risposto al rapido cambiamento sociale causato dall’industrializzazione americana. La crescente urbanizzazione stava infatti spingendo l’emergente classe media a cercare rifugio in periferia, dove nel tempo libero era possibile coltivare piccoli e grandi giardini privati.

IL GIARDINO DEGLI ARTISTI. L’IMPRESSIONISMO AMERICANO si apre con la mostra The Artist’s Garden: American Impressionism and the Garden Movement, 1887-1920 della Pennsylvania Academy of the Fine Arts di Philadelphia. Ci accompagna quindi nel Connecticut, ad Old Lyme, città natale dell’impressionismo USA grazie alla mecenate Miss Florence Griswold, che mise la sua dimora neoclassica a disposizione di artisti come Henry Ward Ranger (1858-1916) e Willard Metcalf (1858-1925), affascinati da spiagge, luci e paludi di questo angolo di paradiso. Si passa quindi a visitare Appledore Island, dove la poetessa Celia Thaxter, accolse artisti come Emerson, Nathaniel Hawthorne, Henry Wadsworth Longfellow, John Whittier e Sarah Orne Jewe trasformando l’isola in un luogo di incontro straordinario che avrebbe ispirato, tra l’altro, 300 opere dell’incisore, disegnatore, illustratore e pittore tra i più famosi nell’ambito dell’impressionismo americano: Childe Hassam (1859-1935). Del resto Celia, come moltissime altre donne americane del tempo, intese il giardino non solo come un’oasi di pace ritrovata ma anche come uno spazio politico: mentre la popolarità di giardinaggio cresceva, infatti, le donne cominciavano ad accedere a nuove professioni, a leggere gli scritti di orticoltori inglesi come Gertrude Jekyll e William Robinson, ad attivarsi per i diritti civili per diventare sempre più indipendenti. Così, se fino a pochi anni prima la Hudson River School aveva narrato i paesaggi epici di un America sconfinata e gloriosa, ora gli impressionisti offrivano una lettura più intima e riservata della natura, curando la poetica del singolo istante, gli effetti atmosferici e tonali, le sfumature delle siepi e dei gazebi ricoperti di fiori.

I protagonisti del film sono quindi artisti come: Mary Cassatt (1844-1926), la pittrice amica di Degas, Monet e Berthe Morisot che fece delle donne e della maternità uno dei temi chiave delle sue tele; Philip Leslie Hale (1865-1931) che fu anche scrittore e insegnante e dipinse The Crimson Rambler, l’olio su tela protagonista del poster del documentario; John Singer Sargent (1856-1925) nato a Firenze durante un soggiorno dei genitori in Italia e divenuto pittore cosmopolita oltre che ritrattista tra i più importanti dell’Ottocento americano. Accanto ad essi trovano spazio anche i Ten American Painters, l’associazione formata da 10 pittori che nel 1897 diedero le dimissioni dalla “Società degli artisti americani” per dedicarsi a una nuova forma artistica in cui i parchi e le strade di New York, Chicago e Boston venivano ritratte come Monet e gli altri avevano fatto con il Bois de Boulogne e il bosco di Fontainebleau. I nomi di questi 10 artisti, meno noti di quelli degli impressionisti francesi ma assolutamente cruciali per la storia dell’arte americana, sono il già citato Childe Hassam, Julian Alden Weir, John Henry Twachtman, Robert Lewis Reid, Willard Leroy Metcalf, Frank Weston Benson, Edmund Charles Tarbell, Thomas Wilmer Dewing, Joseph DeCamp ed Edward Emerson Simmons.

IL GIARDINO DEGLI ARTISTI. L’IMPRESSIONISMO AMERICANO fa parte della stagione della Grande Arte al Cinema, distribuita in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital con i media partner Sky Arte HD e MYmovies.it.

D’Altro Canto | Domani 4 maggio al via la II edizione di Un fiume di musica al Wunderkammer

Da Organizzatori

Scuola di Musica Moderna-Associazione Musicisti di Ferrara e Consorzio Wunderkammer presentano: Un fiume di musica, edizione 2017. Inizia domani, giovedì 4 maggio in via Darsena 57 (Ferrara) la seconda edizione della rassegna che lo scorso anno ha avuto un enorme successo, contribuendo al piano di riqualificazione urbano della zona che costeggia la Darsena di Ferrara.

Dalle 19 sarà D’ALTRO CANTO a inaugurare i tre mesi di musica al Wunderkammer. Francesca Marchi voce e Corrado Calessi pianoforte, sono due musicisti con formazioni differenti e si incontrano sulla strada della musica jazz, blues e del cantautorato italiano. Il passo è deciso, alla ricerca di un connubio fra le varie influenze stilistiche e di genere che hanno accompagnato l’evoluzione artistica di ognuno di loro. Un percorso in costante divenire all’insegna di una lettura personale della musica tradizionale statunitense (che si è poi tramutata in standard del repertorio jazzistico) che accoglie anche la canzone italiana d’autore fotografata tra gli anni ‘40 e ’60, con l’esplicito intento di ricercarne e valorizzarne le opportunità musicali, a volte nascoste, in un esplicito connubio con le sonorità jazz.
L’elaborazione e la rilettura degli originali conducono a nuove soluzioni volte ad esaltare le caratteristiche tecniche, dinamiche ed espressive; il risultato è un raffinato dialogo con la voce accompagnata da un pianoforte che ha il sapore di una elegante musica da film.
Il duo si arricchisce della collaborazione di stimati musicisti con i quali affronta percorsi in cui si intersecano le diverse timbriche strumentali lasciando ampio spazio all’improvvisazione. Per l’occasione di Un Fiume di Musica, la formazione vede Lele Barbieri alla batteria, Ludovico Bignardi alla fisarmonica e Riccardo Baldrati alla tromba.

Che cos’è “Un fiume di musica”? Per i mesi di maggio, giugno e luglio ogni giovedì sera, a partire dalle 19, il tratto di Darsena di fronte Palazzo Savonuzzi (via Darsena 57, Ferrara) si trasformerà in una piazza sul fiume grazie agli aperitivi musicali organizzati dalla Scuola di Musica Moderna-Associazione Musicisti di Ferrara. Tutte le serate saranno ad ingresso libero.
Ogni giovedì quindi si potrà ascoltare la musica suonata dal vivo dagli insegnanti della Scuola di Musica Moderna che per le varie occasioni hanno preparato appositi repertori e si potranno degustare le offerte enogastronomiche proposte dalle eccellenze del territorio: ristorante Max, La Romantica, Pronto Pesce e Golosità Ferraresi da Maria, che si turneranno rendendo ogni serata speciale e particolare.
Non solo! Dalle 21,30 alle 23,30 poi, ci sarà Nena b-side, con le sue navigazioni notturne. Una grande novità per questa seconda edizione della rassegna, tutta da gustare. Un Fiume di Musica 2017 è organizzato in collaborazione con il Consorzio Wunderkammer (di cui l’Associazione Musicisti di Ferrara fa parte) ed è all’interno del progetto Smart Dock nell’ambito di “Giardino Creativo” finanziato dall’Anci.

“REVOLVER” Mostra personale di Alessio Bolognesi a cura di Massimiliano Sabbion

Da Organizzatori

a mostra inaugurerà Venerdì 5 Maggio 2017 a partire dalle ore 17:00 presso la Galleria PORTANOVA12 di Bologna.
Sarà visitabile fino al 16 GIUGNO 2017 nei giorni feriali, dalle ore 16:30 alle 19:30.

E se la natura, dopo millenni di maltrattamenti perpetrati dall’uomo, decidesse di ribellarsi? Cosa accadrebbe se fauna e flora si coalizzassero per proteggere ciò che stiamo devastando e riprendersi i propri spazi? Cosa accadrebbe se, d’un tratto, l’intero ecosistema si rivoltasse e l’uomo si trovasse costretto a pagare i suoi secolari errori?

Sono queste le domande che si è posto Alessio Bolognesi, lo street artist autore della mostra.
Gufi samurai armati della loro katana, calamari-aereoplano, rinoceronti dalla corazza rinforzata da fucili mitragliatori. E ancora rane in versione “rambo”, ermellini guardiani, cervi con corna adamantine stile Wolverine decisi a riprendersi ciò che gli appartiene. Partendo da atomi di carbonio e forme primordiali, l’evoluzione diventa rivoluzione

Alessio Bolognesi, nato a Ferrara, dove vive e lavora, nel 1978, è il creatore di Sfiggy, personaggio alter-ego protagonista principale della sua ricerca artistica a partire dal 2010 e fino al 2014. Sfiggy ha incarnato le paure, le incertezze e le difficoltà proprie dell’essere umano, analizzate partendo sempre dalle esperienze dirette del suo ideatore. Alessio si alterna oggi tra Street Art, Illustrazione e Pittura, muri e mostre in galleria e dal 2015 la sua ricerca ha preso nuove strade, lasciando così maggiore spazio a tematiche diverse e stili differenti nei quali indaga il senso di perdita di identità all’interno della società contemporanea.

L’ufficio postale di Portomaggiore tra i migliori del Centro Nord

Da Ufficio Stampa Servizio Comunicazione Territoriale Centro Nord Emilia Romagna e Marche

Bologna, 3 maggio 2017 – Qualità del servizio, attenzione al cliente e affidabilità dei prodotti. Sono le parole–chiave che hanno permesso all’ufficio postale di Via Cavour a Portomaggiore di raggiungere risultati di eccellenza mettendo a segno le migliori performance durante lo scorso anno.
Il riconoscimento è stato attribuito in occasione dell’incontro dell’Area Centro Nord di Poste Italiane, che si è svolto a Rimini, alla presenza di oltre 370 Operatori di Sportello, dirigenti e personale di staff per un totale di circa 450 persone provenienti dall’Emilia Romagna e dalle Marche.
Nella classifica assoluta l’ufficio postale di Portomaggiore si è distinto nell’offerta della vasta gamma di servizi e prodotti Postali, Finanziari (Pagamenti e Risparmio) e di Comunicazione, nella relativa categoria individuata sulla base del traffico di clientela.
Durante la giornata, la Responsabile di Area, Rita Veroni, ha sottolineato le sfide e le opportunità che Poste Italiane deve raccogliere: innovazione, semplificazione, accompagnare le famiglie e la Pubblica Amministrazione verso la nuova economia digitale. “I risultati conseguiti non solo dagli uffici postali premiati ma da tutta la rete attiva nell’area Centro Nord dimostra che Poste Italiane anche grazie alla sua capillarità resta la cassaforte sicura dei risparmi degli italiani. Risultati ottenuti – ha spiegato la responsabile territoriale – grazie alla grande qualità del lavoro di squadra svolto e alla capacità di porre sempre il cliente al centro dei nostri interessi per rispondere al meglio ad ogni sua esigenza. Il successo nella raccolta risparmio conferma il ruolo fondamentale che Poste Italiane gioca sul territorio e nelle scelte dei risparmiatori”.

Ambiente. 2.500 euro di eco-bonus per sostituire i veicoli commerciali inquinanti, un altro mese alle imprese per richiederli. Dalla Regione 2 milioni di euro

Da Regione Emilia Romagna

59 le aziende già ammesse a finanziamento, con un contributo totale di quasi 150 mila euro. Riaperti i termini: le domande entro il prossimo 30 maggio

Bologna – C’è ancora un mese di tempo per richiedere gli eco-bonus regionali destinati alle imprese dell’Emilia-Romagna per la sostituzione di veicoli commerciali inquinanti con nuovi mezzi per il trasporto merci.

Finora sono 59 le domande che saranno finanziate con quasi 150 mila euro di contributi grazie al bando appena chiuso che la Regione ha però già deciso di riaprire, con l’obiettivo di raggiungere altre aziende e sostenere il più ampio rinnovo del parco veicolare per il miglioramento della qualità dell’aria.

I fondi a disposizione, previsti dal Piano regionale per la qualità dell’aria Pair 2020, ammontano complessivamente a 2 milioni di euro.

I nuovi termini per le domande scadranno il prossimo 30 maggio. Intanto, i 59 interventi ammissibili (sulle prime 68 domande totali arrivate) riguardano 15 imprese a Modena (con 37,5 mila euro di finanziamento complessivi), 14 a Bologna (35 mila), 8 a Parma (20 mila), 7 a Forlì-Cesena (17,5 mila), 4 sia a Reggio Emilia sia a Ravenna (10 mila euro in ciascuna provincia), 3 a Ferrara (7.500) e 2 a Piacenza e Rimini (5.000 ciascuna).

In particolare, i fondi della Regione sono destinati all’acquisto di nuovi veicoli commerciali leggeri per il trasporto merci fino a 3,5 tonnellate da parte di micro, piccole e medie imprese dell’Emilia-Romagna imprese con sede legale o operativa in uno dei 30 Comuni regionali soggetti alle limitazioni della circolazione previste dal Pair 2020 o, in alternativa, con sede in Emilia-Romagna e pass di accesso alla zona a traffico limitato in uno dei 30 Comuni citati.

Gli incentivi, con obbligo di rottamazione, possono riguardare la sostituzione di veicoli commerciali inquinanti “di categoria N1” ad alimentazione diesel fino all’euro 3 con mezzi a minore impatto ambientale euro 6 ad alimentazione mista benzina-gpl, benzina-metano, benzina-elettrico ed elettrici.

Ciascuna azienda potrà ricevere un singolo contributo, in conto capitale, pari a 2.500 euro per la sostituzione di un solo veicolo acquistato nel corso 2017. L’aiuto è concesso ai sensi del regime de minimis previsto dalle norme Ue sugli aiuti pubblici alle imprese (regolamento 1407/2013), cioè può essere dato ad una stessa azienda entro un tetto di 200 mila euro nel triennio.

Le domande dovranno essere presentate online sulla pagina web http://ambiente.regione.emilia-romagna.it entro le ore 12.00 del 30 maggio 2017. Per accedere alla piattaforma informatica occorre disporre di un account “Federa” che può essere richiesto collegandosi all’indirizzo https://federa.lepida.it.

La graduatoria delle richieste sarà redatta sulla base dell’ordine cronologico di arrivo delle domande con priorità per le micro o piccole imprese, comprese quelle artigiane. Le aziende in posizione utile avranno tempo fino al 20 giugno 2017 per comunicare l’ordine di acquisto del nuovo veicolo. /BG

Elenco dei 30 comuni soggetti alla limitazione della circolazione previste dal Pair 2020:

-i Comuni capoluogo di provincia: Bologna, Ferrara, Forlì, Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini;
-i Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti: Carpi, Imola e Faenza;
-i Comuni con popolazione compresa fra i 30.000 e i 50.000 abitanti: Castelfranco Emilia, Formigine, Sassuolo, Casalecchio di Reno, San Lazzaro di Savena, Cento, Lugo e Riccione;
-i Comuni appartenenti all’agglomerato di Bologna: Argelato, Calderara di Reno, Castel Maggiore, Castenaso, Granarolo dell´Emilia, Ozzano, Pianoro, Sasso Marconi e Zola Predosa.

Giovedì 4 maggio ore 18:00 Federico Guiglia presenta il libro “Garibaldi el Libertador” (Parco Esposizioni Novegro)

Da Ibs Ferrara

Questo libro è dedicato a quelli che sognano di cambiare il mondo, a quelli che l’hanno cambiato, a quelli che ci hanno provato. Non “anime belle”, ma belle persone in cammino, e sempre a testa alta. Persone libere, anche d’amare la vita degli altri più della propria.Come un italiano, che in Sudamerica combatteva contro un tiranno d’Argentina. E in Brasile liberava gli schiavi dei nemici catturati in battaglia. E in Uruguay restituiva alle autorità i campi e i beni a lui offerti in dono per le sue gesta. “Mi basta l’onore di condividere il pane e i pericoli coi figli di questa terra”, diceva l’uomo venuto da lontano. Abitava con la moglie e i quattro figli in una casa modesta e senza lumi, pur essendo il comandante delle Forze Navali di Montevideo. Quest’uomo si chiamava Giuseppe “José” Garibaldi. Ma la gente non lo chiamava per nome. Per tutti era, semplicemente, “el libertador.

Unife promossa a pieni voti

Da Unife

Accreditamento: Anvur promuove l’ateneo di Ferrara

L’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR), responsabile per conto del MIUR del processo di accreditamento dei Corsi di Studio e delle Sedi universitarie, ha promosso a pieni voti l’Ateneo di Ferrara, riconoscendone “la qualità della didattica, della ricerca scientifica e dei servizi offerti agli studenti”. Al momento, dei sedici atenei già esaminati dall’ANVUR, solo sei hanno superato l’esame a pieni voti.
Non uno dei 185 indicatori utilizzati per fotografare la situazione di UNIFE ha ricevuto una “condizione” (ossia una valutazione negativa) da parte della Commissione di Esperti Valutatori, in visita presso l’Ateneo dal 7 all’11 novembre 2016 (è bene rammentare che votazioni insufficienti da parte dell’ANVUR possono tradursi, nei casi più gravi, nella soppressione di un Corso di Studio –come successo in altre Università– o persino nella stessa chiusura dell’Ateneo).
Nella valutazione della “macchina” e della governance di UNIFE, per il 92,7% degli indicatori il giudizio è stato soddisfacente, con l’indicazione di una best-practice a livello nazionale, e per il restante 7,2% sono state formulate solo “raccomandazioni” che non inficiano la solidità complessiva del sistema interno di Assicurazione della Qualità. Sono inoltre stati accreditati tutti i Corsi di Studio ferraresi selezionati per l’esame a campione: Architettura, Economia, Farmacia, Informatica, Ingegneria elettronica e informatica, Lingue e letterature straniere, Medicina e chirurgia, Scienze biologiche e Scienze e tecnologie della comunicazione.
La valutazione non si è limitata all’Assicurazione della Qualità della didattica e ai Corsi di Studio, ma ha riguardato anche la ricerca. I due Dipartimenti sotto la lente dell’ANVUR hanno fornito una prova lusinghiera: per Ingegneria è stata confermata “la buona impostazione gestionale in tema di Assicurazione della Qualità della ricerca, come già attestato dagli esiti disponibili dell’ultima VQR [ndr: Valutazione Qualità della Ricerca anni 2004-2010] che hanno messo in evidenza ottimi risultati a livello regionale e nazionale”, mentre per Studi Umanistici è stato sottolineato il valore di una ricerca caratterizzata da “innovatività e internazionalizzazione, ma anche da un produttivo legame con il territorio e le realtà locali”.
In definitiva, sono molteplici i punti di forza di UNIFE che emergono dalla relazione finale dell’ANVUR: dalle chiare linee strategiche definite dagli organi di governo nell’ambito del Piano Strategico 2016-2017/2019 all’eccellente attività che hanno svolto i principali organismi incaricati di gestire l’Assicurazione della Qualità, e cioè il Presidio della Qualità, il Nucleo di Valutazione e il Consiglio della Ricerca. Sul fronte della didattica è stata poi elogiata la buona capacità di attrarre studenti da altre provincie e regioni, oltre alla presenza di una rete coordinata di Manager Didattici, operante sui Corsi di Studio, “in grado di controllare in maniera eccellente i processi di Assicurazione della Qualità e disseminare la cultura per la qualità tra i vari soggetti coinvolti”. Infine, ed è questo forse l’elemento più gratificante, è stato lodato il “forte senso di appartenenza di tutte le componenti incontrate sia a livello centrale che di singoli CdS”. A dimostrazione del fatto che questo successo appartiene all’intera comunità di UNIFE: corpo docente, personale tecnico-amministrativo e componente studentesca.

Venerdì 5 maggio ore 17:00 Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara Per il ciclo Futuro Anteriore. Sguardi sull’Italia di ieri e di domani

Da Ibs Ferrara

Claudio Giunta presenta il libro “Una sterminata domenica. Saggi sul paese che amo” (Il Mulino)
Dialogano con l’Autore Matteo Galli (storico) e Andrea Pugiotto (costituzionalista)
Incontro promosso dal Dipartimento di Giurisprudenza, Università di Ferrara
In collaborazione con IUSS – Ferrara 1391 e Scuola Forense di Ferrara

C’era una volta il viaggio in Italia. Ma oggi che i luoghi geografici (città/campagna, nord/sud, montagna/pianura) sono diventati molto più omogenei di quanto fossero un tempo, i luoghi davvero significativi, perché davvero diversi gli uni dagli altri, sono gli ambiti, le sfere, i microcosmi, o comunque si vogliano chiamare quei piccoli pezzi di realtà che formano il mosaico della grande realtà nazionale. “Una sterminata domenica” racconta alcuni di questi luoghi reali o metaforici: un posto di vacanza che assomiglia a un caso di studio per sociologi, la retorica dell’infotainment, la retorica della politica, il calcio, la radio, il pop, un festival per scrittori, le biblioteche, la religione. Alla fine, tutti luoghi anche divertenti: basta non rimanerci troppo.

Claudio Giunta (Torino, 1971) insegna Letteratura italiana all’Università di Trento, ed è uno specialista di letteratura medievale (La poesia italiana nell’età di Dante, Il Mulino 1998; Due saggi sulla tenzone, Antenore 2002; Versi a un destinatario, Il Mulino 2002; Codici. Saggi sulla poesia del Medioevo, Il Mulino 2005). Nel corso dell’ultimo decennio è stato visiting professor, tra l’altro, nelle università di Chicago, Tokyo (Todai), Sydney, Rabat, e ha insegnato come volontario alla Asian University for Women di Chittagong, nel sud del Bangladesh. È stato fellow dell’American Academy di Roma, dello Harvard Center for Renaissance Studies di Firenze e del Warburg Institute di Londra. Ha insegnato Didattica della letteratura nei corsi del TFA e del PAS organizzati all’Università di Trento; e insieme ad altri insegnanti del Trentino ha curato un seminario dal titolo Cosa insegnare a scuola

Glifosate: Agrinsieme scrive ai Ministri

Da Servizio Organizzazione Interna e Comunicazione Confagricoltura

Il Coordinamento Nazionale di Agrinsieme, unitamente a Compag (la Federazione Nazionale Commercianti Prodotti per l’Agricoltura), ha inviato una lettera al Ministro delle Politiche Agricole Martina, al Ministro della Salute Lorenzin, dell’Ambiente Galletti e dello Sviluppo Economico Calenda, al fine di sottolineare l’importanza del glifosate per il settore agricolo e chiedere che l’Italia tenga conto del recente parere dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA), la quale ha affermato che non esistono prove scientifiche per classificare il glifosate come cancerogeno – lo ricorda il Coordinatore di Agrinsieme Ferrara Pier Carlo Scaramagli, che aggiunge – Sono stati pertanto confermati gli indirizzi già espressi dall’EFSA (l’autorità europea per la sicurezza alimentare) dalla FAO, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e da altri organismi scientifici internazionali, che ritengono non sussista un reale rischio per la salute umana; analogamente le valutazioni d’impatto ambientale all’interno degli utilizzi nelle dosi e modalità autorizzate, indicano la non sussistenza di reali pericoli, dato il minimo impatto ecotossicologico della sostanza. Agrinsieme ha pertanto chiesto ai Ministri che venga espresso parere positivo al rinnovo dell’autorizzazione del principio attivo, considerato che l’estensione provvisoria dell’autorizzazione all’uso del glifosate scade il prossimo 31 dicembre. Occorre ricordare inoltre che lo scorso agosto, con due decreti emanati dal Ministero della Salute, vennero stabiliti in via cautelativa criteri stringenti per l’utilizzo di prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva glifosate, al fine di garantirne il corretto uso agronomico, prescrivendo divieti in relazione ad usi non agricoli. Se non dovesse essere confermata l’autorizzazione al glifosate – conclude il coordinatore di Agrinsieme Ferrara – le aziende verrebbero private di un importante strumento per il loro lavoro, rendendole meno competitive rispetto alle aziende di Paesi Extra UE, dove la sostanza resterebbe comunque ammessa.

Internazionalizzazione. Dal Centro meteo europeo a Muner, l’Emilia-Romagna torna a New York per presentare il pacchetto alta formazione su automotive e Big data

Da Regione Emila Romagna

Missione istituzionale dell’assessore Patrizio Bianchi dedicata al sistema regionale su ricerca, innovazione e sviluppo tecnologico e per instaurare attività bilaterali stabili. Alla Cornell University per il PhD in inglese su Data Science and Computation attivato dall’Università di Bologna e dalla Fondazione Golinelli e i tre master della Business School dell’ateneo felsineo in Data Science, Mechanics & Automation e Digital Business (Industria 4.0) realizzati in collaborazione con Yoox, Google, Ibm e Cineca. Allo Smart Cities 2017, il forum mondiale sul recupero degli spazi nelle città, con i ‘Laboratori urbani’, gli incubatori finanziati dalla Regione. E giovedì 4 maggio la presentazione della Motorvehicle University of Emilia-Romagna al C onsolato italiano, per portare i migliori studenti americani nella Motor Valley

Bologna – L’Emilia-Romagna continua a guardare agli Stati Uniti, per non perdere il contatto con le realtà più avanzate nel mondo. Fino a sabato 6 maggio l’assessore regionale al Lavoro, Università e Ricerca, Patrizio Bianchi, è in missione istituzionale a New York, in stretto contatto con il Consolato italiano, per consolidare le relazioni avviate nel corso della missione di febbraio guidata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e per instaurare attività bilaterali stabili.
Oggi la delegazione ha partecipato ad un incontro alla Cornell University, dove la Regione ha presentato il ‘sistema Emilia-Romagna’, punta avanzata dell’Italia nei settori dell’automotive, con la Motor Valley che vede concentrate nel territorio alcune delle più grandi case di auto e moto del mondo, e dei Big data, ambito in cui operano in regione società, istituti e centri universitari che insieme sviluppano il 70% dell’intera capacità di calcolo italiana.
Una realtà che ha portato Bologna ad essere scelta per ospitare il Data center del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine e a diventare l’Europe Big Data Bologna Technopole. E sempre l’Emilia-Romagna può contare su una Rete di Alta Tecnologia, coordinata dall’Agenzia regionale Aster, composta da 7 Atenei, 80 centri di ricerca, 11 Tecnopoli, e sulla Rete delle start up, una infrastruttura di ricerca e di computing unica a livello europeo che potrebbe portare a sinergie di ricerca con aziende come Ibm.
Alla Cornell University – dove era presente anche il prorettore dell’Ateneo di Bologna, Antonino Rotolo – è stato presentato un pacchetto di opportunità di alta formazione, con cui sarà possibile avviare importanti collaborazioni. In particolare, durante l’incontro si è parlato della prima edizione 2017-18 del PhD in inglese su Data Science and Computation, attivato dall’Università di Bologna e dalla Fondazione Golinelli, e dei tre master della Business School dell’ateneo di Bologna in Data Science, Mechanics & Automation e Digital Business (Industria 4.0), realizzati in collaborazione con aziende come Yoox, Google, Ibm e Cineca.
Presentata anche Muner, la Motorvehicle University of Emilia-Romagna, voluta dalla Regione e nata grazie all’accordo sinergico tra i quattro atenei regionali – Università di Bologna, Università di Ferrara, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Parma – e le case motoristiche che rappresentano l’eccellenza del Made in Italy nel mondo e che affondano le radici storiche nel territorio emiliano-romagnolo: Automobili Lamborghini, Dallara, Ducati, Ferrari, Haas, Magneti Marelli, Maserati e Toro Rosso. Grazie a Muner saranno due le lauree inter-ateneo e internazionali disponibili, con corsi completamente in inglese che prenderanno il via dal prossimo anno accademico 2017/2018: Advanced Automotive Engineering e Advanced Automotive Electronic Engineering.
Alla Motorvehicle University of Emilia-Romagna è dedicata una conferenza stampa domani, giovedì 4 maggio, al Consolato italiano a New York, con l’obiettivo di far conoscere questa opportunità ai giovani ingegneri americani e portarli a studiare nella Motor Valley.
La missione sarà anche alla Fiera Smart Cities 2017, che si svolge dal 3 al 6 maggio a Brooklyn, dove Aster sarà presente con uno spazio e dove si terranno decine di workshop su tutti i temi smart. La Fiera Smart Cities è un forum mondiale dedicato alle soluzioni che possano rivitalizzare e orientare gli spazi urbani alla persona, anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie. Una manifestazione – fortemente voluta dalla municipalità di New York – in cui l’Emilia-Romagna potrebbe risultare fra le aree geografiche più innovative, per esempio con il progetto dei Laboratori urbani, incubatori finanziati dalla Regione e presto attivi nelle città capoluogo, ma anche con la capacità di condivisione delle politiche attuate per crescita e occupazione e dello sforzo di ricucitura del tessuto sociale operato attraverso il Patto per il Lavoro, rete che tiene insieme imprese, sindacati, università, associazioni, enti locali.

Export dell’Emilia-Romagna negli Usa
Oltre 4.800 aziende emiliano-romagnole (dati 2015) hanno venduto i loro prodotti negli Stati Uniti (+1,4% rispetto all’anno precedente) per un valore complessivo dell’export pari a 6 miliardi di euro (+20%, il 10% dell’export regionale). Sono numeri che fanno degli Stati Uniti il secondo partner commerciale dell’Emilia-Romagna, dopo la Germania.
Nel 2016, l’export emiliano-romagnolo ha superato i 56 miliardi di euro. La Regione ha investito 10 milioni di euro sull’internazionalizzazione delle imprese e sono oltre 26mila le aziende che esportano. /BM

Caso migranti, il nuovo vescovo Perego: “Fuoco politico ipocrita e vergognoso contro le Ong”

“Sempre e in ogni occasione è giusto che la procura e la magistratura siano vigili e assumano conoscenze sulla situazione attuale nel Mediterraneo perché i migranti non siano doppiamente vittime. Però il fuoco politico indistinto sulle nove Ong (dieci in realtà, ndr) che operano nel Mediterraneo per salvare vite umane, con risorse di fondazioni bancarie, di privati e della società civile – di fronte alle morti che sono passate a oltre cinquemila nel 2016 rispetto alle tremila del 2015 – è stato un atto ipocrita e vergognoso“. Ad affermarlo – intervenendo in mattinata su La 7 al programma “CoffeeBreak – è monsignor Giancarlo Perego, direttore di Migrantes (fondazione Cei) e vescovo eletto di Ferrara, che sabato si insedierà nella sua nuova Diocesi. Che anche in questo frangente marca una distanza siderale dal suo predecessore (che sabato in Consiglio comunale durante la consegna del premio stampa se la rideva allegramente alle battutacce di Vittorio Sgarbi sui bunga bunga di Berlusconi e sugli omosessuali).

Il direttore di Migrantes non considera gli immigrati un pericolo ma un’opportunità: “Sono troppi coloro che stiamo accogliendo? – si chiede Perego – 175.000 persone se accolte in maniera diffusa negli ottomila comuni italiani, valorizzando percorsi personali di accompagnamento e di integrazione, utilizzando le risorse disponibili per un servizio nuovo e per figure – educatori, mediatori etc. – che possono essere utili per creare e favorire dialogo e inserimento sociale sul territorio credo sia un atto intelligente e di responsabilità. Tanto più in un Paese che sta morendo – nel 2016, 150.000 morti in più rispetto alle nascite – e che può trovare un suo futuro in percorsi di ‘meticciato’ – come più volte ha detto il cardinale Angelo Scola – come è sempre avvenuto nella storia italiana, questa volta in maniera pacifica. E’ chiaro – conclude – che anche nell’accoglienza diffusa dei migranti l’Europa deve finalmente svegliarsi dal sonno e promuoverla in tutti i e 27 paesi europei”.

I dati ufficiali del rapporto della Guardia Costiera evidenziano come nel 2016 ci siano state 1.424 operazioni di soccorso, il 52% in più rispetto all’anno precedente. I migranti salvati sono stati 178.415, dei quali quasi un quarto (46.796) dalle dieci Ong che operano in questo ambito (Moas, Seawatch, Sos Mediterranee, Sea Eye, Msf, Proactiva Open Arms, Life Boat, Jugend Retted, Boat Refugee, Save The Children), più del doppio dei 20.063 soccorsi l’anno precedente. “Nel 2016 – si legge nel rapporto – si è assistito, nel Mediterraneo centrale, a un consistente aumento della presenza di unità Ong, con l’obiettivo di concorrere alle operazioni Sar (soccorso in mare, ndr)”.

Fra le cause che negli ultimi tempi hanno portato a un “netto peggioramento delle condizioni di sicurezza” per i migranti che partono dalla Libia, secondo il documento della Guardia Costiera, vanno considerate la drastica riduzione della presenza a bordo di telefoni satellitari, che comporta una maggiore difficoltà per rintracciare i migranti e maggiori rischi per chi è a bordo degli scafi. Inoltre concorrono l’aumento delle partenze notturne o in condizioni di mare molto mosso, il maggior numero di migranti sui gommoni nonché l’aumento del numero dei gommoni utilizzati rispetto ai barconi (da 674 a 1.094).

E proprio a proposito della Libia, “questa drammatica situazione l’ha creata l’Europa e le incaute scelte europee non possono essere pagate solo da coloro che oggi sono costretti a mettersi in mare e arrivano da noi, cioè i migranti” ha affermato il vescovo in pectore di Ferrara”.

Negli ultimi giorni Giancarlo Perego è stato spesso presente sui media. “La politica tutta dovrebbe dare una risposta secondo coscienza. Enrico Letta lo aveva fatto con l’operazione Mare Nostrum. Dopo di questo purtroppo c’è stato solo l’impegno delle Ong accanto a Frontex”. Così monsignor Giancarlo Perego, direttore della fondazione Migrantes, si era espresso già in precedenza, in una recente intervista rilasciata al quotidiano ‘L’Unità, sollecitando un maggiore impegno da parte delle istituzioni: “Bisogna affiancare all’operazione Frontex i cosiddetti corridoi umanitari. Per far viaggiare in primis le persone più deboli. La Comunità di Sant’Egidio, la Chiesa Valdese, la Caritas Migrantes ed altri lo stanno già facendo. Ma non basta. Persino in Belgio stanno ragionando su questo percorso. Ma serve anche un impegno serio sull’accoglienza. Quella diffusa è la più intelligente”.

E a proposito delle polemiche politica ha affermato: “La Chiesa e il mondo cattolico puntano sulla salvaguardia del diritto di migrare. Liberi di partire e liberi di restare, guidando il tutto con percorsi di integrazione. La volontà della Chiesa è quella di confrontarsi con le diverse realtà politiche. La Chiesa non è un partito e non ha un partito”.

Infine, nel numero di Famiglia Cristiana del 28 aprile, monsignor Perego è stato interpellato in merito ai dubbi relativi ai finanziamenti dello Stato alla Chiesa: «Avremmo ricevuto un miliardo di euro? Mi sembra un po’ tanto. Non mi risulta affatto – ha commentato – Posso dire che la Chiesa italiana sta dando, per l’accoglienza, 50 milioni di euro l’anno cui si aggiungono circa 150 milioni di risorse diocesane, che vanno anche agli operatori delle strutture». Poi precisa: “Delle 23 mila persone accolte, 18 mila, secondo i dati Caritas, sono in Centri di accoglienza straordinaria in convenzione con le prefetture, tremila in collaborazione con il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. In entrambi i casi le strutture partecipano ai regoli bandi di appalto. Per le altre duemila persone l’accoglienza è in famiglie, istituti religiosi, parrocchie. «Stiamo lavorando in sussidiarietà avendo indicato anche ai Comuni una via nuova da seguire sulla logica dei servizi alla persona. Al momento stiamo dando noi risorse alle comunità occupandoci di quelle persone che sono in difficoltà ivi compresi i migranti. Aspettando però che lo Stato faccia nascere i servizi all’interno di ogni Comune attraverso una accoglienza diffusa, di piccoli numeri, che facilita l’integrazione e non crea allarmi nella popolazione. Servizi sul modello di quelli per gli anziani, per i portatori di handicap, per i senza dimora. Non capiamo questa polemica contro i migranti. Non siamo certo noi a speculare su questo fronte».

Concorso Fotografico Confagricoltura Ferrara

Confagricoltura Ferrara

Aperte le iscrizioni al Concorso Fotografico indetto da Confagricoltura Ferrara nell’ambito della Settimana Estense 2017. “La magia dell’acqua nella pianura ferrarese”, questo è il tema scelto per gli scatti d’autore della 18esima edizione. Il concorso è aperto a tutti gli appassionati di fotografia naturalistica, professionisti e non. Ogni autore potrà partecipare con un numero massimo di cinque opere a colori e cinque in bianco e nero. Le stampe dovranno essere di formato massimo 20×30 e inserite in un supporto rigido (cartoncino) con formato 30×40. Sul retro dovrà essere indicato, o comunque allegato: nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico, e-mail dell’autore e titolo dell’opera. L’iscrizione è gratuita. Le opere andranno spedite a Confagricoltura Ferrara – Concorso Fotografico – via Bologna 637/b – 44124 Chiesuol del Fosso (FE) o consegnate a mano al suddetto indirizzo negli orari 8.00 – 13.00 dal lunedì al venerdì e dovranno pervenire entro e non oltre lunedì 11 settembre. L’ammissione delle opere e l’assegnazione dei premi avverrà a giudizio insindacabile della giuria. 1° premio € 300,00 + coppa, 2° premio € 200,00 + targa; 3° premio €150,00 + targa. Le premiazioni saranno effettuate nel corso dell’Assemblea dei Delegati di Confagricoltura Ferrara che si terrà entro dicembre 2017. Le fotografie saranno esposte, fino a fine gennaio 2018, presso l’Agriturismo “Ai due Laghi del Verginese” a Gambulaga.

Ferrara sbanca l’edizione record per il Torneo al Rione Rosso di Faenza con I migliori sbandieratori e musici al Torneo del Pellegrino

Da Organizzatori

Vincono gli sbandieratori di Ferrara, ottimi piazzamenti per i gruppi Toscani, buone prestazione dei gruppi Veneti anche Faenza sugli scudi con una vittoria e piazzamenti prestigiosi.

Ferrara San Giacomo vince singolo e coppia e combinata, metre è secondo in Piccola
Ferrara San Luca ottiene il terzo posto in coppia e quinto nel singolo
Ferrara San Paolo è decimo in Piccola

Su alcune esibizioni dei singoli è stata effettuata una prova per la diretta via Facebook (Baraldi – Ferrara, Rampino – Faenza, Ciampelli – Volterra, Pilati – Ferrara) con connessioni sul Social Network Californiano con oltre 2.000 visualizzazioni all’evento con utenti anche dal Brasile e Porto Rico e per l’anno prossimo è già allo studio una diretta totale dell’evento.

Gran successo di pubblico oltre un migliaio di spettatori nella giornata, per l’undicesima edizione del Torneo del Pellegino in piazza Rampi, la grande corte dell’ex caserma Pasi nel centro storico di Faenza, cuore del Rione Rosso che ha organizzato l’evento sotto l’egida della F.I.SB. (Federazione Italiana Sbandieratori).

A valorizzare il Torneo è stata la partecipazione di ben venti gruppi di alfieri bandieranti e musici con la loro qualità certificata dai successi raccolti in tutta Italia.

E’ significativa la presenza di quattro gruppi di Ferrara e altrettanti di Faenza, che non hanno voluto rinunciare a un’occasione per misurarsi in una gara ad alto livello con concorrenti in arrivo da Emilia-Romagna, Toscana (sei gruppi) e Veneto (due gruppi) che hanno partecipato alle competizioni di Coppia, Singolo e Piccola Squadra.

In una splendida giornata di sole nella cittadina romagnola la Coppia è stata vinta dalla Contrada San Giacomo di Ferrara con Andrea Baraldi e Giacomo Malagoli (già 7 volte campioni italiani) con punti 27,69 davanti ai faentini del Rosso Edoardo Caselli e Raffaele Rampino con 26,33 invece terzo posto ai Ferraresi del Borgo San Luca Lorenzo Pelati e Fabio Zonari con 23,97 quarto posto per il gruppo di Reggio Emilia di Quattro Castella Maestà della Battaglia Lorenzo Leone Marcello Prandi 23,21.

Per la categoria del Singolo Tradizionale ci sono stati tre grandi prestazioni in 44 centesimi di punto; risultato vincitore Andrea Baraldi di Ferrara Contrada San Giacomo – già 7 volte Campione d’Italia – con punti 28,11 con una prestazione superba davanti al campione italiano in carica (vittorioso a Bra nel 2016) del gruppo di Volterra Fabio Ciampelli con 27,72 che con un ottima performance il ragazzino terribile di Massa Marattima ha preceduto il faentino del Rione Rosso Raffaele Rampino di 5 centesimi mentre quarto l’altro faentino Riccardo Lotti del Verde con 26,37.

Per la Piccola Squadra vincitore il gruppo di Faenza del Rione Verde con 27,62 davanti ai Ferraresi della Contrada di San Giacomo 27,12 mentre terzi il Rione Giallo di Faenza con 26,36 e quarti i padroni di casa del Rione Rosso con 23,82 con una buona prestazione in vista delle gare interne di giuno.

Ovviamente la Combinata è stata vinta dalla Contrada San Giacomo di Ferrara davanti Rione Rosso di Faenza mentre terzo il Rione Verde.

Dai partecipanti stessi “è stata considerata una delle maggiori competizioni italiane per sbandieratori e musici se si escludono i campionati nazionali: con gran ospiti di valore nelle competizioni e soprattutto alla sera gran divertimento Infatti nella corte del Rione Rosso si è effettuata il “Cajun Beer Festival” dalle ore 19.30 fino alle 23.30 con musica dal vivo e assaggi di birra; stand gastronomico con hot-dog, hamburger, patatine fritte e ancora… birra.

C.S. Lotta all’abusivismo commerciale, intensificato il presidio della Polizia Municipale in occasione dei ponti di primavera

Da Comune di Comacchio

La Polizia Municipale di Comacchio, in occasione del ponte del 25 aprile e del weekend del 1° maggio, ha intensificato la propria presenza nei punti critici del territorio per la prevenzione e la repressione del fenomeno dell’abusivismo commerciale. Diverse pattuglie della Municipale hanno, quindi, costantemente presidiato Porto Garibaldi, mentre altrettanti agenti a piedi hanno sorvegliato tutte le aree di mercato più sensibili al fenomeno, tra le quali quelle di Lido delle Nazioni, Lido degli Estensi, Porto Garibaldi e Comacchio, nonché le stesse spiagge di Porto Garibaldi.
L’intensificazione dei servizi, che continuerà costantemente su tutto il territorio anche nei prossimi mesi, ha permesso di sequestrare una notevole quantità di accessori contraffatti per l’abbigliamento e di sottoporre ad identificazione, grazie alla collaborazione della Compagnia dei Carabinieri di Comacchio, un cittadino extracomunitario privo di documenti che stava vendendo occhiali senza alcuna certificazione CEE sulla loro provenienza e quindi potenzialmente pericolosi per gli acquirenti.

Prolungamento stagione termica fino al 12 maggio

Da Comune di Comacchio

Perdurando le avverse condizioni meteo-climatiche, il Sindaco Marco Fabbri ha adottato l’ordinanza 18/2017, disponendo il prolungamento della stagione termica sino al 12 maggio prossimo. Gli impianti di riscaldamento potranno, dunque, rimanere accesi con la sola limitazione della durata, per non più di sette ore giornaliere, nell’arco temporale compreso tra le 5 del mattino e le 23. L’ordinanza è consultabile integralmente all’Albo pretorio online e sul sito comunale all’indirizzo www.comune.comacchio.fe.it.

Fotoblò, la scatola fotografica | 6 e 7 maggio laboratorio di fotografia stenopeica al Wunderkammer di Ferrara

Da Consorzio “Wunderkammer”

Un ritorno alle origini della fotografia, attraverso la realizzazione di immagini uniche grazie a una semplice scatola con un piccolo foro. Sarà finalmente possibile con Fotoblò, il workshop di fotografia stenopeica racchiuso in due giorni, il 6 e 7 maggio dalle 10 alle 18. Si tratta del terzo dei cinque laboratori pensati dall’Aps Basso Profilo a Wunderkammer (via Darsena 57, Ferrara) per rendere frizzante e curiosa la Primavera a Ferrara.

Il workshop Fotoblò, giunto alla seconda edizione a Wunderkammer, è rivolto a chi vuole avvicinarsi alla fotografia in modo diverso, allontanandosi dalla tecnologia di oggi per tornare all’essenza stessa della fotografia. Durante i due giorni di laboratorio, a cura di Nicoletta Ciunci, si imparerà a costruire una macchina fotografica, ad usarla facendo degli scatti e si svilupperanno le immagini in camera oscura, tornando a scoprire la bellezza e la poesia che c’è dietro un’immagine fotografica. “L’obiettivo non è la perfezione tecnica – spiega Nicoletta Ciunci –, bensì l’unicità e l’originalità di uno scatto. Soprattutto oggi in cui fotografiamo in continuazione e in modo automatico, questa tecnica permette di riscoprire il fascino e la magia di quello che significa davvero scrivere con la luce”.

Discussione in commissione La Lega si astiene, Per non bloccare le risorse sociali destinate ai comuni

Da ufficio stampa Lega Nord Emilia Romagna

ALAN FABBRI E DANIELE MARCHETTI (LN): “TUTTE LE VOLTE CHE SI PARLA DI FONDO SOCIALE, DAI BANCHI DEL PD RISPUNTA UN 10% DESTINATO AL CONTESTO “PLURICULTURALE”. ENNESIMO TORTO FATTO AI NOSTRI CITTADINI E REGALO AGLI IMMIGRATI”

BOLOGNA, 02-05-2017.
«Ci risiamo, come tutti gli anni». E’ questo il primo pensiero che ha attraversato i banchi della Lega Nord, in commissione, al momento di discutere i contenuti e i numeri inerenti la ripartizione delle risorse dei fondi sociali. In cui il Pd ha voluto inserire, anche questa volta, una quota rilevante (il 10%) che sarà destinata alla valorizzazione del “crescente contesto pluriculturale”). Tradotto: «Altri soldi per la cosiddetta integrazione sociale degli immigrati – attaccano il capogruppo regionale della Lega Nord, Alan Fabbri, ed il consigliere Ln, Daniele Marchetti -. Parliamo di 17milioni e 728mila euro circa, che vengono detratti dal budget complessivo destinato ai comuni, nell’ambito dei Piani di Zona, e che i cittadini italiani non vedranno loro destinati.» La polemica, a dire il vero, parte da lontano: dal momento che nel 2015 la Giunta regionale fece comparire questa discussa voce nel bilancio (queste linee venivano già applicate da diversi anni), che sollevò immediate polemiche. «Che la vicepresidente della Regione, Elisabetta Gualmini, giudicò “pretestuose” – ricorda Marchetti – dal momento che, recitando le sue esatte parole, sarebbe stato “l’ultimo anno in cui tali parametri erano presenti”.» «Sono passati due anni – incalzano Fabbri e Marchetti – e questo scorporo del 10% destinato agli immigrati viene riproposto, come una minestra riscaldata. Tradotto in cifre – osserva il Carroccio – vuol dire che gli stranieri presenti sul territorio potranno usufruire del 100% del fondo sociale messo a disposizione come sostegno ai comuni, mentre per gli italiani il budget si riduce al 90%. Se questa non è la dimostrazione di una corsia preferenziale che la sinistra mantiene per gli immigrati e di una discriminazione nei confronti degli emiliano-romagnoli…» Il senso di responsabilità ha portato in ogni caso la Lega Nord a non creare barricate, al di là delle feroci critiche sui contenuti e i metodi adottati dalla maggioranza: «Gli enti locali attendono comunque queste risorse, per far fronte ai tanti problemi dei nostri cittadini – conclude Marchetti –. Pertanto, il nostro voto in commissione è stato di astensione, anche se continueremo a farci sentire in tutte le sedi, per cancellare una volta per tutte questa discutibile voce di spesa riservata ai migranti.» Intanto, Marchetti ricorda come sia in discussione da diverso tempo un progetto di legge, di cui è il primo firmatario, e che richiede espressamente che i cittadini emiliano-romagnoli non siano esclusi dalla ripartizione delle risorse del Fondo sociale.

Primarie Pd, a Ferrara l’affluenza dimezzata suona come una bocciatura

Da Forza Italia Ferrara

Se una considerazione può essere espressa sulle Primarie per la segreteria del Pd è che, per l’ennesima volta, a sinistra non esistono le sorprese. Passa con una grandissima maggioranza (76%) la mozione Renzi, quella del segretario uscente, lo stesso che aveva detto che in caso di bocciatura al referendum costituzionale si sarebbe occupato di tutt’altro, abbandonando la politica.
Non credo di generare scandali se dico che l’esito, anche nelle proporzioni, era più scontato. In alcune località Renzi è stato votato con percentuali che avrebbero spaventato la Bulgaria del periodo del pre-Perestrojka.
Alla vigilia del voto ciò che preoccupava maggiormente i democratici era l’affluenza al voto, infatti le stime sul numero minimo per definirsi soddisfatti era prudentemente quella di un milione di elettori, circa la metà di quello che è stato in base ai dati sommari.
Se a livello nazionale il calo di affluenza è stato netto ma non drastico, in Emilia Romagna, e in particolare a Ferrara, credo che il segnale degli elettori di centro-sinistra sia chiaro, con una mancata partecipazione di circa il 50% rispetto alle ultime consultazione, un dato che suona da forte bocciatura delle politiche adottate dal Pd, sia sul piano nazionale, che in quello locale.
Criminalità diffusa, aumento degli sbarchi, confusione nella politica dei richiedenti asilo, mancanza di lavoro con un numero in costante crescita di giovani italiani costretti a prendere la via del trasferito all’estero, sanità in sempre maggiore difficoltà. È un dato proprio di questi giorni che il sistema sanitario italiano è classificato al 22° posto in Europa. Sempre in termini economici il Pd al governo, è talmente sotto scacco delle forze minoritarie che ha perfino cancellato i voucher pur di non scontrarsi con la Cgil.
E in tutto questo scenario c’è pure chi ha la sfrontatezza di fingere di festeggiare.

Luciano Montanari Come il dolce soffio di un ventaglio

Da Organizzatori

Ferrara, Biblioteca Comunale Giorgio Bassani ▪ 2 Maggio 2017 ▪ ore 17
Presentazione libraria e incontro con l’Autore

Martedì 2 Maggio 2017 alle ore 17, presso la Biblioteca Comunale Giorgio Bassani di Ferrara (Via Grosoli, 42) sarà presentato il romanzo Come il dolce soffio di un ventaglio, di Luciano Montanari (ed. Nuovecarte).
L’Autore introdotto dall’editrice, Silvia Casotti e l’incontro sarà arricchito da letture di brani a cura di Patrizia Fiorini e Sandro Mingozzi.

Nella Francia dei piccoli borghi, delle campagne, dei centri minori si ambienta il romanzo di Luciano Montanari, che riprende e prosegue il precedente Diventare ottobre.
Dopo alcuni anni di lontananza, si incrociano di nuovo le vite di Gérard e Nicole, e si intrecciano con le vicende di altri personaggi: l’amico di vecchia data Robert, Catherine, il saggio benedettino Henri, dell’abbazia di Loc-Dieu.
La storia d’amore fra i due protagonisti, morta sul nascere la prima volta, sembra poter avere finalmente aperture inaspettate, al di là della ritrosia borghese e un po’ puritana di lei, della difficoltà ad abbandonarsi al sentimento e all’altro sesso, da parte di lui.
Saranno il confronto con gli amici, lo scambio schietto di emozioni e ragionamenti razionali, o magari l’assennato consiglio dell’abate – anch’egli combattuto fra ascesi e debolezze secolari – a determinare lo svolgimento dei fatti?
Fra timori, esitazioni, sentimenti repressi e focose passioni, in ogni modo è ancora una volta il romanticismo delicato dell’Autore il vero protagonista.

«Allora, lasciamo che il lettore s’inoltri nel racconto […] inventandosi finali a sorpresa, secondo quanto gli suggerirà man mano l’Autore con la sua prosa lirica, che prende a prestito dai vari fenomeni della natura le modalità per esprimere indirettamente i vari sentimenti dei suoi personaggi. Una maniera, questa, delicatissima e di una leggerezza impalpabile, per mettere a nudo l’animo umano senza forzature, lasciando libero il lettore di adattare ciò che viene narrato alla propria sensibilità» (Carla Baroni).
L’autore, Luciano Montanari, ferrarese, esordisce in campo letterario nel 2003 e prosegue l’esperienza fino al recente Diventare Ottobre, in cui prendono l’avvio le vicende dei protagonisti che ritroviamo in questo suo ultimo romanzo. Si è misurato anche con la scrittura in lingua francese e con la poesia e il teatro dialettali e ha curato (con Marco Chiarini) un’antologia di autori dialettali ferraresi. Per il teatro ha scritto anche in lingua italiana, mentre la sua passione per la musica lo ha fatto approdare alla stesura di versi per arie da camera e di un atto unico per una composizione lirica. Collabora con “L’Ippogrifo” e “La voce di Ferrara e Comacchio”.

Cena con l’Autore Patrizio Fergnani La maggiorana silenziosa

Da Organizzatori

Giovedì 4 Maggio 2017 alle ore 20.30 (con possibilità di arrivo già dalle 20, per intrattenersi con l’Autore), presso la Trattoria “Da Noemi” (via Ragno, 31 – Ferrara) Patrizio Fergnani sarà protagonista di una Cena con l’Autore il cui menù è stato appositamente preparato sul tema della “maggiorana”.
Fra una portata e l’altra, infatti, Fergnani dialogherà con l’editrice, Silvia Casotti, e con i commensali che l’avessero già letto, sul suo ultimo libro: La maggiorana silenziosa (ed. Nuovecarte, con illustrazioni di Raffaella Ferrari), mentre alcuni brani verranno letti da Giorgio Maghini.

Non è stata una scelta casuale, quella della collaborazione con la trattoria ferrarese “Da Noemi”, ma una logica conseguenza, poiché si tratta di uno dei luoghi protagonisti fra le righe, e proprio nel racconto che dà il titolo al volume.

A una decina d’anni dal suo esordio letterario (Forse è davvero così, sempre per Nuovecarte) l’Autore ci propone dieci racconti inediti e tanti personaggi: giovani, anziani, donne e uomini, migranti, sportivi, autori in cerca di ispirazione… È davvero una “varia umanità”, tratteggiata con penna ironica e mai banale, giocando con la lingua e le parole – musicalità, struttura, significati e significanti – per scoprire in esse, con esse, nuove realtà e nuovi percorsi.

“Ricchi di particolari, dettagli, rifiniture e minuzie,” scrive Giuseppe Muscardini nella Prefazione, “i racconti di Fergnani sono partoriti da un ingegno letterario apparentemente speculativo, ma che non si accontenta delle astrazioni con cui è possibile condire il reale. Il reale, pare suggerire l’autore, non si percepisce semplicemente perché vi apparteniamo, ma necessita di un supporto in cui proprio quelle situazioni, così sapientemente narrate, devono incardinarsi per favorire lo svolgimento di una trama.
Ora, a Fergnani interessa davvero la trama, o è forse l’esplorazione a catturarlo, come quando ammettiamo che talvolta è più importante il viaggio della destinazione?
In effetti c’è da supporlo, perché leggendo uno dopo l’altro questi dieci racconti, cui segue un’esplicativa Appendice inattesa firmata da un foscoliano di oggi, di nome Jacopo e amante di Bruce Springsteen, tutto lascia pensare che vi sia, alla base della raccolta, qualcosa di più recondito della rappresentazione del reale. Vi si scorge l’idea di un punto di arrivo che i protagonisti, o buona parte di essi, si sforzano di raggiungere ben sapendo dei molti limiti esistenti.”

Il Menu degustazione prevede: vellutata di zucca, mandorle tostate al profumo di maggiorana; fagottini ripieni di faraona e maggiorana; affettati di salumi con pinzini; semifreddo alla menta; acqua; vino della casa; caffè (per prenotazioni e informazioni, telefonare al numero 0532 769070 o scrivere a info@trattoriadanoemi.it).

L’autore, Patrizio Fergnani è nato a Ferrara nel 1958, è sposato con Fabrizia e insieme hanno cinque figli naturali a cui ogni tanto se ne aggiungono altri in affido. Attualmente è dipendente del Comune di Ferrara nell’ambito dei Servizi alla persona.
Ha iniziato giovanissimo a fare l’animatore di gruppi giovanili nell’Azione Cattolica Ragazzi, mettendo alla prova le sue attitudini nel campo della scrittura e dell’animazione musicale. In quel contesto ha collaborato alla stesura di diversi testi e canzoni per ragazzi (e non solo).
La sua passione per il mondo giovanile lo ha portato anche a un discreto impegno nel mondo dello sport, prima come giocatore e allenatore di basket, recentemente come promotore di uno sport innovativo chiamato tchoukball.
Queste attività non sono mai diventate una professione ma, come tutte le passioni, aggiungono esperienze e punti di vista che ogni tanto riemergono, insieme alla voglia di condividere narrazioni.
Nel 2005 ha pubblicato, sempre per Nuovecarte, il suo primo libro, Forse è davvero così (con disegni e introduzione di Franco Patruno); ora, con La maggiorana silenziosa, propone una raccolta di dieci racconti che testimoniano la sua voglia di mettersi ancora in gioco.

L’illustratrice, Raffaella Ferrari è nata a Ferrara nel 1988. Sin da piccolissima ha mostrato interesse per il mondo dell’arte, tanto che in terza elementare già non vedeva l’ora di seguire le orme della mamma, che aveva frequentato l’Istituto d’Arte “Dosso Dossi”.
Quel mondo le piacque così tanto che decise di proseguire gli studi frequentando l’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove si specializza nella tecnica del bodypainting, mimetizzando i suoi modelli con sfondi naturalistici e non, come frutta, alberi, fiori, ma anche scarpe, librerie o dischi in vinile e tanto altro.
Attualmente sta seguendo anche la sua seconda passione, non meno importante: quella per i bambini e l’educazione; inoltre insegna Disegno e Pittura all’Università Popolare.
Da tre anni partecipa al Ferrara Buskers Festival, realizzando caricature “fumettate” che le danno spunti creativi per il resto dell’anno, nel quale inventa suoi personaggi e illustrazioni originali.

Al cinema Boldini si parla di libri

Da Arci Ferrara

La rassegna Pagine Nascoste, che presenta documentari su libri, scrittori e scritture che si è affermata negli anni come uno degli appuntamenti più seguiti del Festivaletteratura di Mantova arriva anche a Ferrara, ospitata nel Cinema Boldini. Saranno quattro i film che mettono al centro la vita e la letteratura di grandi figure del ventesimo secolo, da Susan Sontag a John Williams. L’ingresso alle proiezioni, che avranno inizio alle 21, costerà 5 euro.

Mercoledì 3 maggio
REGARDING SUSAN SONTAG, regia Nancy D. Kates
Lingua: Inglese e francese – Sottotitoli: Italiani
Intima e approfondita indagine della vita di una delle intellettuali più influenti e provocatorie del 20° secolo. Appassionata e schietta, Sontag è stata una delle maggiori icone letterarie, politiche e femministe della sua generazione. Viene qui ricordata da amici, familiari, colleghi e compagni, attraverso materiali d’epoca e immagini d’archivio accompagnate da estratti dei suoi testi, letti dall’attrice Patricia Clarkson. Più di ogni altro intellettuale del suo tempo Sontag è stata seguita, filmata, fotografata, e con la stessa attenzione si è occupata di temi diversi come linguaggio, fotografia, guerra, malattia e terrorismo, con riflessioni e analisi tutt’oggi affascinanti.

Mercoledì 10 maggio
END AND BEGINNING: MEETING WISLAWA SZYMBORSKA, regia di John Albert Jansen
Lingua: Polacco – Sottotitoli: Italiani
La poetessa polacca Wislawa Szymborska era praticamente sconosciuta all’estero quando il 3 ottobre 1996 le venne assegnato il Premio Nobel, per la sua poesia “che con ironica precisione permette al contesto storico e biologico di venire alla luce sotto forma di frammenti di realtà umana”. Oggi è forse la più celebrata poetessa dei nostri tempi. Il documentario è un viaggio attraverso Cracovia e la storia della Polonia guidato dalle parole e dai versi della Szymborska, letti da lei stessa, e accompagnato dalle testimonianze di amici e personalità (tra cui la poetessa Ewa Lipska e il cineasta Andrzej Wajda), che ne onorano la vitalità e la centralità nella vita culturale polacca. Il film ha inaugurato nel 2011 il prestigioso Poetry International Festival di Rotterdam.

Mercoledì 17 maggio
LAWNSWOOD GARDENS: A PORTRAIT OF ZYGMUNT BAUMAN, regia di Paweł Kuczyński
Lingua: Inglese e polacco – Sottotitoli: Italiani
Il primo film realizzato su uno dei più importanti e celebrati sociologi europei, padre del concetto di “modernità liquida”, nasce durante quattro giorni della primavera 2010 passati da Bauman, nella sua casa a Leeds in Gran Bretagna, discutendo e confrontandosi con un collega professore di filosofia e un amico artista. I loro dialoghi affrontano in modo appassionante tanto le questioni più profonde quanto apparenti banalità, senza mai perdere l’approccio informale, ma sempre coinvolgente, preferito da Bauman. Il documentario esplora anche, attraverso analisi e testimonianze, i legami tra il suo fondamentale Modernità e Olocausto e Inverno nel mattino, memoriale del ghetto di Varsavia scritto dalla moglie Janina.

Mercoledì 24 maggio ore 21.00 – ingresso 5 euro
THE ACT OF BECOMING, regia di Jennifer Anderson Vernon Lott
Lingua: Inglese, francese – Sottotitoli: Italiani
La vicenda di Stoner, il romanzo del 1965 di John Williams, e della tarda riscoperta che lo ha fatto diventare un bestseller internazionale. Appena uscito vendette meno di duemila copie, finendo rapidamente fuori catalogo, e solo un gruppo di appassionati lettori continuava a farlo circolare; cinquant’anni dopo Stoner vende centinaia di migliaia di copie in tutto il mondo, Italia compresa. Il film vuole scoprire le ragioni di un successo venuto dopo decenni di oblio, e capire come la storia del protagonista, che è poi quella dello stesso Williams, abbia toccato così tanti lettori. Il documentario rompe, come ha fatto il romanzo stesso, il confine accademico tra letteratura ed esperienza, chiedendosi come un’opera d’arte, con la sua improbabile perfezione, può cambiarci.

Il giro del mondo… a disegni!

Da Redazione Ella

A Ferrara, dal 5 al 7 maggio 2017, c’è la 5a edizione di Diari di Viaggio Ferrara Festival, con carnettisti e fotografi provenienti da tutto il pianeta. Un evento da vivere con il Consorzio Visit Ferrara.

Raccontare le emozioni del viaggio attraverso il disegno, la scrittura e la fotografia. È questo il cuore della 5a edizione di Diari di Viaggio Ferrara Festival, che dal 5 al 7 maggio 2017 invita tutti gli amanti delle arti visive nello scenografico centro storico estense. Un evento internazionale da vivere con il Consorzio Visit Ferrara, che mette insieme circa 90 operatori turistici di tutta la provincia. Carnettisti e fotografi arriveranno da tutto il mondo, infatti, per dare libero spazio alle proprie doti creative. Palazzo della Racchetta ospiterà diverse mostre sul tema del viaggio, Palazzo Crema le esposizioni personali dei carnettisti Stefano Faravelli, Lorenzo Dotti e Silvia Cariani, la Galleria dei Garbone vedrà la mostra dell’autore Kjell Ekström. Il programma prevede, inoltre, incontri e workshop, presentazioni di reportage video-fotografici, e il 6 maggio un’avvincente maratona di disegno dal vivo e di fotografia, aperta a tutti, nella “Ferrara Bassaniana” e nella “Ferrara Nascosta”. La manifestazione è organizzata dall’associazione “Autori Diari di Viaggio”.

Per informazioni e prenotazioni: Consorzio Visit Ferrara
Via Borgo dei Leoni 11, Ferrara (FE)
Tel. 0532 783944, 340 7423984

Il fenomeno della rilocalizzazione produttiva (re-shoring) in Emilia Romagna

Da Università degli studi di Ferrara

3 maggio 2017 presso GIESSE S.p.A
Via Tubertini G., 1, 40054 Budrio BO

Mercoledì 3 Maggio p.v., dalle ore 16 alle ore 18.30 presso la Giesse SpA a Budrio si terrà il meeting conclusivo del progetto: “IL FENOMENO DELLA RILOCALIZZAZIONE PRODUTTIVA (RE-SHORING) IN EMILIA-ROMAGNA” sviluppato dall’Assessorato alle Attività Produttive in collaborazione con le Università di Bologna, Ferrara, Modena-Reggio Emilia e Parma.
Oggi il tema della rilocalizzazione produttiva (o “Reshoring”) suscita crescente interesse per i policy maker e gli studiosi in quanto è considerato uno strumento di sviluppo economico in grado di innescare un circolo virtuoso di attrattività di imprese all’interno del nostro territorio, con impatti importanti sull’aumento di posti di lavoro e sul rafforzamento del tessuto industriale.
Data l’importanza strategica di questo fenomeno, la Regione Emilia Romagna ha intrapreso una ricerca in rete con gli Atenei di Bologna, Ferrara, Modena-Reggio Emilia e Parma, allo scopo di indagare il fenomeno e di progettare azioni integrate a supporto di tale fenomeno.
E’ significativo che i Quattro Atenei facciano rete con la Regione per mettere a sistema le proprie competenze, coinvolgendo banche, sindacati e scuole superiori per progettare interventi e strumenti in grado di supportare le imprese nelle decisioni di rilocalizzazione produttiva.
“Questo progetto è nato con l’obiettivo di cominciare ad esplorare un fenomeno, il reshoring, potenzialmente molto rilevante in termini di ricadute occupazionali e di contributo alla innovazione e al rafforzamento delle nostre filiere oltre ad essere un segnale di competitività di un territorio.
Un progetto che, tra gli altri, si è caratterizzato con la collaborazione congiunta di Regione e dei 4 atenei del territorio. Un mix di competenze e saperi, uniti, per elaborare proposte concrete sviluppo per il futuro.” dice il Presidente Bonaccini.
L’indagine sullo stato dell’arte di un fenomeno così complesso e dalle diverse sfaccettature ha visto impegnati Professori e Ricercatori esperti di diverse discipline come Ingegneria Gestionale, Economia Industriale, Management e Sociologia.
Il Prof. Barbieri, dell’Università di Bologna, commenta: “L’integrazione delle competenze e la multidisciplinarietà sono la principale risorsa quando si affronta un problema complesso”
Il fenomeno, ancora poco conosciuto, alla luce della ricerca si è rivelato sorprendentemente più significativo di quanto si pensasse.
Il Prof. Prodi, dell’Università di Ferrara, rileva: “Anche altri paesi, come gli Stati Uniti, stanno creando policy per favorire il rientro. È fondamentale che le istituzioni e i soggetti economici lavorino insieme per favorire e permettere il reshoring”.

La portata del fenomeno è dimostrato anche dai dati emersi dalla ricerca condotta da Uni-CLUB MoRe Back-reshoring (un gruppo di ricerca interuniversitario che si occupa di monitorare il fenomeno di reshoring, cui afferiscono anche gli atenei di Bologna e Modena-Reggio Emilia) da cui è emerso che negli ultimi anni l’Emilia Romagna ha registrato 21 decisioni di reshoring, che rappresentano il 17,4% dei casi registrati in tutta Italia, posizionandosi al secondo posto tra le regioni italiane, seconda solo al Veneto.
Commenta l’Assessore Costi: “La Regione Emilia Romagna ha nell’attrattività e nello sviluppo e rilancio delle sue filiere uno degli asset fondamentali delle sue politiche. Il progetto ha portato a risultati innovativi ed interessanti che rappresentano un punto di partenza nell’elaborazione e nello sviluppo di politiche che possano incentivare e facilitare il rientro di investimenti produttivi che si possano tradurre in occupazione, sviluppo e quindi benessere per i cittadini.”
Tra le aziende emiliane che hanno già effettuato una decisione di Reshoring, Argo Tractors, Beghelli, Giesse e Wayel sono state oggetto della ricerca, e grazie alla loro disponibilità nel fornire informazioni e dati, hanno permesso di ripercorrere il processo che li ha condotti a riportare le attività produttive in Italia. La testimonianza di queste aziende sarà utile per dare al territorio indicazioni su come incentivare queste scelte.
“Come non partire dalle aziende che sono state pioniere per capire questo fenomeno?” riferisce il professor Mosconi, dell’Università di Parma, “il nostro territorio nel tempo ha appreso che per sviluppare queste decisioni è fondamentale un approccio corale che supporti l’impresa fin dai primi momenti. In quella fase, decidere tra la nostra Regione e qualche altra parte nel mondo è un attimo”.
Il progetto promosso dalla Regione ha coinvolto, inoltre, diversi stakeholder del territorio nella co-progettazione di tali azioni e policy di territorio con un workshop organizzato nel mese di Novembre. In tale circostanza sono stati organizzati tavoli di concertazione in cui Sindaci del territorio, Dirigenti d’azienda e Presidi, Banche e Sindacati hanno suggerito proposte su cui costruire policy a livello regionale, che possano favorire il processo di rientro degli investimenti produttivi in Emilia Romagna.
“Non ci possiamo più permettere di stare alla finestra e aspettare che gli altri facciano qualcosa” sottolinea il prof. Matteo Vignoli, dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, “se vogliamo affrontare i problemi del nostro territorio dobbiamo imparare a lavorare insieme, per fornire soluzioni concrete in cui tutti gli attori si sentano responsabili nel metterle in pratica”.
Tra le organizzazioni presenti al workshop oltre alle imprese oggetto della ricerca sono state presenti anche aziende del territorio come Ima, Dallara, Bonfiglioli Toyota LTE, Touring Sense, Marini-Fayat e Soitec, istituzioni finanziarie come Unicredit, Unipol e Intesa San Paolo, Comuni della Regione come Reggio Emilia, Fornovo, Città Metropolitana di Bologna, Ostellato, Associazioni e istituzioni come CNA, CGIL, CISL, CRIT, SIPRO ed enti di formazione e ricerca quali ITS Maker, ITIS di Fidenza, IIS Gadda e l’Università degli Studi dell’Aquila.
Nel corso dell’evento conclusivo saranno presentate e discusse anche le indicazioni più significative emerse durante il Workshop di Novembre. L’evento conclusivo che si terrà presso la Giesse SpA (un’azienda emiliana protagonista di diverse operazioni di rilocalizzazione produttiva) prevede un confronto attivo e trasparente sulle priorità strategiche volte a promuovere il rientro di attività produttive e l’attrattività economica del territorio regionale, alla luce di quanto emerso dalla ricerca.

“Siamo orgogliosi di ospitare questo incontro” dice Matteo Fini, Operations Manager di Giesse, “è significativo che la Regione decida di parlare di rientro della produzione nella speranza che l’esperienza sviluppata da alcune aziende del territorio possa essere messa a valore per tutti”.
Dopo l’introduzione ai lavori dell’Assessore Palma Costi, seguiranno gli interventi dei Professori Paolo Barbieri e Giorgio Prodi, rispettivamente dell’Università di Bologna e di Ferrara, che presenteranno il fenomeno del reshoring in Emilia Romagna, e del Professor Matteo Vignoli dell’Università di Modena-Reggio Emilia, che illustrerà delle proposte di azioni a supporto dei processi di reshoring scaturite della ricerca.
Dopo un dibattito sulle proposte da parte di tutti i partecipanti, seguirà una tavola rotonda moderata dal Professor Franco Mosconi dell’Università di Parma, in cui da diversi punti di vista in base all’esperienza specifica di ognuno si confronteranno Silvano Bertini, Responsabile Servizio Ricerca, Innovazione, Energia Ed Economia Sostenibile della Regione Emilia Romagna, il Sindaco di San Lazzaro di Savena Isabella Conti, Andrea Goldstein, Managing Director NOMISMA e Matteo Fini, Operations Manager di Giesse.
Chiuderà i lavori l’intervento del presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini che a partire dalle indicazioni più significative emerse dalla ricerca, traccerà delle potenziali linee di intervento per azioni di supporto all’attrattività del territorio.

Incnotro con il giallista Joan Ganhaire

Giovedì 4 maggio alle ore 12.15 presso il Dipartimento di Studi Umanistici, via Paradiso, 12, Aula Drigo si terrà un incontro con Joan Ganhaire, uno tra i più famosi autori di polizieschi in lingua occitana.
I suoi racconti, che attingano al fantastico, al soprannaturale o al poliziesco, hanno tutti a che fare con il macabro e la morte, una realtà che l’autore, medico condotto per una vita, conosce bene. Con la serie del famoso commissario Alessandre Darnaudguilhem, giunta al suo quinto appuntamento, e la scena delle sue inchieste, la città di Maraval (dove si parla occitano, così come è il siciliano la lingua della mitica Vigata, ambientazione delle inchieste del commissario Montalbano), Ganhaire tiene sospesi i suoi accaniti lettori. La sua penna brillantissima e il suo humour nero danno uno smalto particolare alla sua prosa, tra le più talentuose della letteratura francese in lingua occitanica (ha vinto molti premi letterari), tanto che Fausta Garavini, illustre francesista, gli ha riservato un posto d’onore nel recente numero di «Paragone» (febbraio-giugno 2015), consacrato alla letteratura occitanica oggi.
L’iniziativa fa parte del ciclo di incontri sulla La letteratura occitana tra Francia e Italia ed è
è organizzata da Monica Longobardi, docente di Filologia romanza a Unife

La lingua dei segni Un corso per l’apprendimento

Da Università degli studi di Ferrara

Mercoledì 3 Maggio alle ore 14 presso l’Aula Drigo, via Paradiso 12, si terrà la presentazione dell’insegnamento della lingua dei segni nel corso del seminario “La lingua dei segni italiana: lingua e diritti” tenuto dalla prof.ssa Chiara Branchini di Ca’ Foscari con il coordinamento di Laura Bafile di Unife. L’incontro è aperto a tutti.
​La lingua dei segni italiana (LIS) è la lingua usata dalla comunità sorda segnante in Italia. L’Italia è l’unico paese europeo insieme a Malta e al Lussemburgo a non avere ancora recepito la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità approvata dall’Assemblea generale dell’ONU nel 2006 e dunque a non avere ancora riconosciuto la lingua dei segni della comunità sorda italiana.
La situazione di emarginazione conseguente al mancato riconoscimento e diffusione della lingua dei segni italiana ha rafforzato alcuni pregiudizi nei confronti delle lingue dei segni.Gli studi linguistici sulle lingue dei segni mostrano invece che a tutti i livelli esse possiedono una struttura interna paragonabile alle lingue vocali.La comunità sorda italiana possiede inoltre un ricco patrimonio culturale che si esprime nella produzione poetica, teatrale e cinematografica in lingua dei segni.Oggi, infine, sempre di più la lingua dei segni si rivela uno strumento cruciale per persone udenti con disabilità comunicative come l’autismo, le disprassie verbali, la sindrome di Down, la sindrome di Landau Kleffner, i disturbi specifici dell’apprendimento, nelle quali l’uso della lingua vocale è difficilmente accessibile o non disponibile.

Il seminario è rivolto agli studenti e alle studentesse del “Corso di Linguistica” ed è aperto a chi è interessato a frequentare l’insegnamento, a numero chiuso e con frequenza obbligatoria, di Lingua italiana dei segni (LIS) incardinato nel Corso di Laurea Magistrale in Lingue e letterature straniere.

Vino:Coldiretti, proroga registro al 30/6 salva cantine

Da Coldiretti Emilia Romagna

Prorogato ufficialmente al 30 giugno il registro telematico del vino. Il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, ha infatti firmato il decreto che salva dalle sanzioni circa 6.000 cantine italiane che ora hanno più tempo per adeguarsi. Lo comunica Coldiretti Emilia Romagna ricordando che il ministro ha mantenuto la promessa fatta alla maggiore organizzazione agricola europea già al Vinitaly.
Ad oggi infatti – sottolinea Coldiretti Emilia Romagna – sono 17mila gli operatori che si sono registrati su un totale di 23mila attesi a livello nazionale. Il decreto attuale, in scadenza al 30 aprile ed ora prorogato, serve – precisa Coldiretti Emilia Romagna – per accompagnare al meglio i produttori verso il nuovo registro dematerializzato che consentirà un netto taglio della burocrazia. In tema di dematerializzazione dei registri Coldiretti sottolinea la condivisione del progetto e l’importanza di completare il percorso di semplificazione avviato, mediante la messa a regime dei servizi connessi che consentiranno di eliminare le comunicazioni verso la pubblica amministrazione e le strutture di controllo L’allungamento del periodo di accompagnamento dovrà essere impiegato dall’Amministrazione pubblica per far partire in stretta connessione con il registro telematico la possibilità per i produttori di predisporre direttamente on- line il documento di accompagnamento dei prodotti vitivinicoli, denominato MVV, eliminare le comunicazioni o automatizzare l’interscambio con le strutture di controllo dei vini a denominazione d’origine e indicazione geografica, di rivedere le dichiarazioni vitivinicole, di dialogare on line con lo stesso Istituto Centrale Repressione Frodi o altre Amministrazioni per quanto riguarda dichiarazioni preventive di lavorazione e adempimenti connessi con le planimetrie di cantina.
Il settore vitivinicolo dell’Emilia Romagna – ricorda Coldiretti regionale – vede impegnate 22 mila aziende agricole che coltivano 50 mila ettari di vigneto e producono circa 7 milioni di ettolitri di vino per un valore alla produzione di 350 milioni di euro. l’intero comparto da lavoro a livello regionale a 150 mila addetti e contribuisce alle esportazioni per un valore di 280 milioni di euro.