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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

L’incontro con la stampa che si è svolto questa mattina presso l’Istituto di istruzione secondaria “Remo Brindisi” del Lido degli Estensi ha costituito l’occasione, per il dirigente scolastico reggente Massimiliano Urbinati e per il Sindaco Marco Fabbri, per esprimere un ringraziamento pubblico ai quattro alunni che il 26 febbraio scorso si sono prodigati per salvare una giovane donna, rimasta coinvolta in un incidente stradale.
Nell’aula conferenze dell’Istituto erano presenti Giacomo Cavallari, Alessio Zannini, Alessandro Simoni e Leonardo Mezzogori, protagonisti dell’azione eroica, insieme ai loro genitori. “Dobbiamo essere orgogliosi di essere comacchiesi – ha dichiarato Urbinati – e con una stretta di mano non formale voglio portare l’esempio di questi 4 ragazzi, ringraziandoli di cuore per il loro intervento eroico.” Prima della foto con gli alunni e con i rappresentanti delle istituzioni convenuti, il Dirigente scolastico ha voluto tracciare il quadro complessivo delle iscrizioni pervenute per il prossimo anno 2016/2017, a testimonianza del notevole salto in avanti compiuto dall’istituto “Remo Brindisi”. L’istituto registra infatti un incremento pari al 33% di nuovi iscritti rispetto al 2015. “Il risultato straordinario nasce da un lavoro di squadra, frutto di un’esperienza che si incardina nel Patto per il Lavoro Comacchio 2015/2020 – ha sottolineato il Dirigente Scolastico-. L’Amministrazione Comunale, che ringrazio, ci sta supportando in ogni nostra azione. Attraverso un’opera sinergica con tutte le istituzioni che operano sul territorio, qui ben rappresentate – ha aggiunto -, si sta promuovendo un’ampia progettualità rivolta alle generazioni future, attraverso una scuola improntata ad esperienze innovative e al saper fare.” Urbinati ha poi espresso un caloroso ringraziamento al Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Porto Garibaldi, Tenente di Vascello Fabrizio Vittozzi e al Comandante Vicario del Comando Compagnia Carabinieri di Comacchio, Tenente Andrea Coppi, e al Comandante del Comando di Polizia Municipale Paolo Claps, per i progetti formativi sui mestieri del mare e sulla legalità, poichè in grado di far prendere coscienza ai ragazzi del significato di “Cittadinanza Attiva”. Urbinati ha poi formulato un sentito ringraziamento alla Vice Preside Carla Castaldi e alla responsabile per l’orientamento scolastico Emma Felletti per la loro dedizione ed il loro impegno verso la scuola, fattori determinanti al risultato straordinario conseguito, allargando il bacino di utenza alla vicina Romagna e a tutti i Comuni del Delta. Il Sindaco Marco Fabbri si è unito ai ringraziamenti agli alunni protagonisti di un gesto eroico e ai loro genitori, estendendo cenni di sentita gratitudine a tutto il corpo docente e agli studenti sempre presenti nelle azioni di promozione del territorio, in occasione di fiere internazionali, eventi e cerimonie sul territorio. “Si è voluto fare una programmazione di ampio respiro e la sfida è stata colta – ha sottolineato il Sindaco-, da tutte le componenti del territorio. L’incremento delle iscrizioni è un risultato importante che premia sforzi e lavoro di tutti. Avere nuova linfa nella scuola, significa mantenere vivo il plesso, che era sottodimensionato.” Altri ringraziamenti sono stati rivolti alla Regione Emilia Romagna per gli investimenti compiuti a favore del Polo dei mestieri del mare, inaugurato lo scorso anno e alle Forze di polizia operanti sul territorio, “per il continuo supporto in tutte le attività – ha concluso il Primo Cittadino -, ma anche per i percorsi formativi a favore della legalità, contro l’abuso di bevande alcoliche, sulla pesca e sulla nautica, che rappresentano il valore aggiunto per i giovani e per la comunità intera.”

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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