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Da: Ufficio Cna Ferrara

Presentato oggi il rapporto di Cna nazionale “Comune che vai fisco che trovi” – Nella classifica nazionale – dalla città meno cara alla più cara) Ferrara (Total Tax Rate al 58,3%) si piazza al 47esimo posto su 141 città prese in considerazione; quarta tra le 15 città dell’Emilia Romagna

Gli imprenditori ferraresi lavorano 213 giorni l’anno per pagare tasse e tributi che assorbono il 58,3% dei ricavi aziendali: il loro Tax Free Day, per il 2019, è il 31 luglio. Rispetto al 2018 e al 2017 si registra un miglioramento: nei due anni passati infatti il Total Tax Rate infatti era pari al 59,5% e il Tax Fee Day cadeva il 5 agosto.

Sono questi i dati che emergono dal rapporto annuale “Comune che vai Fisco che trovi” realizzato da Cna nazionale analizzando la situazione fiscale delle imprese di 141 comuni italiani. Il Rapporto è stato presentato oggi a Roma alla presenza del vice Ministro all’economia Antonio Misiani e del Segretario nazionale di Cna Sergio Silvestrini.

Ferrara, nella classifica nazionale – dalla città meno cara a quella più cara -si piazza al 47esimo posto, ed è quarta tra le quindici città emiliano romagnole prese in considerazione.

La più virtuosa delle città della nostra regione è Imola, 5° in graduatoria nazionale con un Total Tax Rate del 54,4% e il Tax Free Day caduto il 17 luglio 2019.

“Prendiamo atto che, rispetto agli anni passati, la pressione fiscale sulle imprese registra una piccola riduzione – spiega il Presidente provinciale di Cna Ferrara Davide Bellotti – è la dimostrazione che ridurre le tasse è possibile. Tuttavia, il rapporto annuale di Cna dimostra che abbiamo ancora grandi spazi di miglioramento.

Ciò che colpisce di questa ricerca è il grande divario tra città spesso molto vicine e non troppo diverse tra loro. Perché le imprese di Imola pagano di tasse quasi il 4% in meno (54,4%) rispetto a quelle di Ferrara? E perché quelle di Reggio Emilia pagano l’1,5% in meno (56,8%)? Rispondendo a queste domande potremmo avviarci verso un fisco più ‘amichevole’ e anche più omogeneo nei confronti delle imprese.

Per questo – prosegue Bellotti – chiediamo alle amministrazioni comunali, e in particolare a quella di Ferrara, di impegnarsi per un ulteriore taglio delle tasse sulle imprese a cominciare da quella più odiata, l’IMU, che grava sugli immobili necessari alle aziende per produrre lavoro e sviluppo. E’ necessario che l’amministrazione di Ferrara convochi da subito un tavolo di confronto con le associazioni per individuare le priorità per lo sviluppo economico del territorio”

Per quanto riguarda la classifica nazionale, le tre città più virtuose sono Bolzano (53%); Gorizia (53,1%) e Udine (53,4%). Negli ultimi tre posti troviamo Roma (67%), Bologna (68,7%), Reggio Calabria (69,8%).

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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