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Il solo pensiero che Estate Bambini, una manifestazione ormai storica – con proposte teatrali, ricreative e sociali di alto livello – dopo oltre vent’anni, possa sparire da Ferrara è una prospettiva che spaventa. Stiamo parlando di un appuntamento amatissimo dai bambini e delle famiglie ferraresi, che coinvolge (unica nel suo genere) alcune centinaia di volontari, soprattutto ragazzi. Una manifestazione, tra l’altro, con un budget molto ridotto, rispetto ad altri eventi e festival cittadini.
Il pericolo è che questa manifestazione in gran parte autogestita, conosciuta ed apprezzata anche fuori dalle mura di Ferrara, se non cancellata, venga progressivamente svuotata e ridimensionata. I Genitori non ci stanno. Vogliono difendere il patrimonio culturale e comunitario di Estate Bambini e chiedono al Comune un impegno preciso: nero su bianco.
Questo giornale non può che sostenere questa istanza.
(La Redazione)
da: Comitato Famiglie Ferrara
Gentile Direttore,
è stata l’amarezza che ci ha spinto nuovamente a fare appello alle testate giornalistiche.
Infatti il Comitato Famiglie Ferrara è ancora in attesa di risposte da parte del Comune di Ferrara per quanto riguarda la fattibilità di Estate Bambini e la programmazione di attività educative e manifestazioni ricreative dedicate all’infanzia.
Siamo in attesa dal 30 settembre del 2020, giorno in cui abbiamo posto chiaramente le questioni che ci stavano a cuore al sindaco Fabbri e all’assessore Kusiak, ottenendo reazioni che allora sembravano positive.
Lo scorso 17 dicembre le abbiamo ribadite, tali questioni, in un incontro con la stessa Kusiak, la quale si è impegnata per reincontrarci a febbraio quando, ha detto, ci avrebbe chiarito tutto. Febbraio è arrivato e alla nostra ultima richiesta di appuntamento per il tanto atteso incontro ancora nessuna risposta, anzi, siamo stati “messi in attesa” con la solita richiesta di elencare le domande via mail.
Sempre nel rispetto delle istituzioni e senza alimentare polemiche sterili vogliamo, però, condividere ciò che ci preme e che costituiva una ricchezza per la città e i nuclei familiari locali prima del lockdown. E non abbiamo intenzione di mollare poiché meritiamo risposte, ma soprattutto il rispetto che per primi riconosciamo ai nostri amministratori.
A Dorota Kusiak e ai suoi uffici abbiamo scritto più e più volte in modo dettagliato, partendo proprio dalla programmazione delle iniziative pubbliche, chiedendo chi siano i referenti e a chi sia affidata la progettazione. A questo proposito, ci sarà Maggio in Piazza Aperta, o qualche evento simile? E in caso affermativo, con quali modalità e chi saranno i soggetti coinvolti?
Ci preme sapere se Estate Bambini sia stata prevista, ridimensionata, ripensata grazie al coinvolgimento delle associazioni: l’assessore aveva pure accennato a iniziative teatrali per i più piccoli, ma senza specificare. Come intende procedere? Infine ci sarebbe utile capire se il Comune intende affidare incarichi per organizzare manifestazioni durante l’anno a soggetti privati e con quali modalità.
Per quanto riguarda, invece, la Consulta Genitoriale (inattiva dall’inizio di questa amministrazione) abbiamo chiesto espressamente a Kusiak quando sarà nuovamente istituita e potrà ricominciare a lavorare: il regolamento non è stato ancora reso noto e vorremmo riceverlo.
Inoltre, ieri abbiamo appreso che nel DUP del Comune, la Consulta non viene (ahinoi) nemmeno citata, ma è scritto: “Il punto di forza della realizzazione delle politiche familiari saranno le famiglie stesse, che in forma singola o associata, nell’ottica di sussidiarietà e partecipazione verranno chiamate a collaborare nella programmazione di un piano strategico di interventi volti a promuovere la natalità e a garantire un adeguato sostegno ai nuclei familiari nelle fasi delicate del ciclo della vita della famiglia e a promuovere il benessere di tutti i suoi componenti. Sarà necessario sviluppare le risorse comunitarie e familiari promuovendo le relazioni con le Istituzioni pubbliche e private e con il mondo dell’associazionismo che si occupa dei temi importanti per le famiglie e i singoli componenti dei nuclei familiari.”.
Rimaniamo fiduciosi che queste “risorse comunitarie” queste “relazioni con le istituzioni” e queste “sussidiarietà e partecipazione” si traducano davvero nell’ascolto delle associazioni e che il Comune sia adeguatamente preparato – e dopo sei mesi dalla nostra richiesta ne avrebbe ben donde- con programmi e progetti adatti al difficile momento presente che bambini e adolescenti stanno vivendo per promuovere il loro benessere.
Sperando di essere stati esaustivi restiamo a disposizione delle istituzioni per qualsiasi specifica. E continuano a confidare che, qualora dal corso dell’incontro in previsione dovessero emergere altre domande, Kusiak o chi per lei sarà così gentile da volerci rispondere.
Cordialmente
Il Comitato Famiglie Ferrara
Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.
Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .
Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
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