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Da Ufficio stampa

Da subito mezzo milione di euro. Tra le spese ammissibili, incentivi alle assunzioni e quelle relative ai canoni di affitto dei locali sede dell’impresa e alle utenze di luce, acqua e gas funzionali alle attività aziendale

Nascita e sviluppo di reti, distretti e filiere; progetti di ricerca, innovazione e diffusione di strumenti di marketing digitale; sostegno alla partecipazione alle fiere internazionali in Italia e all’estero; supporto alla nascita di nuove imprese e al ricambio generazionale. E ancora, incentivi alle assunzioni e a progetti di alternanzna scuola-lavoro, Impresa 4.0 e il Bando “Just in time” avente per obiettivo quello di offrire agli imprenditori la possibilità di finanziamento nel momento in cui serva, quando vivano una situazione straordinaria, non preventivabile, sulla quale siano chiamati a rispondere subito, o quasi. Questa mattina (martedì 3 ottobre) la Giunta della Camera di commercio approverà i criteri operativi per l’erogazione di apposite misure contributive per sostenere la ripresa e lo sviluppo del tessuto produttivo ferrarese.

Tra le voci allo studio della Giunta dell’Ente di Largo Castello, inoltre, le spese riferite ai canoni di affitto ed alle utenze di luce, acqua e gas funzionali alle attività aziendale e quelle concernenti la realizzazione di investimenti volti ad ampliare la capacità produttiva dell’impresa e la riqualificazione degli spazi dedicati alla produzione e alla commercializzazione. L’ammissione avverrà sino ad esaurimento dei fondi disponibili, sulla base dei progetti presentati e dell’ordine di spedizione delle domande.

“Occorre lavorare – ha sottolineato il presidente della Camera di commercio di Ferrara, Paolo Govoni – accanto alle nostre imprese, sviluppando un contesto favorevole a farle crescere e a esaltarne la capacità di trainare la ripresa economica. Per rilanciare l’occupazione – ha aggiunto Govoni – non c’è che un modo: ripartire dalle imprese. Senza imprese, non c’è lavoro e le imprese possono creare lavoro se riescono a crescere, a sviluppare nuovi prodotti e servizi, ad allargare il proprio mercato”.

Il Piano della Camera di commercio prevede, in particolare, 3 aree di intervento e 4 temi trasversali individuati a seguito di un approfondito percorso di lavoro con le associazioni territoriali di categoria:
3 Aree di intervento: Creazione e “start up” d’impresa; Consolidamento e sviluppo aziendale; Riposizionamento e tenuta occupazionale;
4 Temi trasversali: Trasmissione di impresa; “Manager a tempo”; Crisi aziendale e risanamento; Impresa 4.0.

Per informazioni: ufficio Promozione della Camera di commercio (tel. 05327838130532783820, e-mail promozione@fe.camcom.it).

La Giunta della Camera di commercio: Paolo Govoni, presidente (artigianato), Giulio Felloni, vice presidente (commercio), Andrea Benini (cooperazione), Claudio Bressanutti (agricoltura), Gisella Ferri (industria), Nicola Gherardi (agricoltura), Alessandro Osti (commercio), Ruggero Villani (agricoltura) e Donatella Zuffoli (artigianato).

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CAMERA DI COMMERCIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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