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da: ufficio stampa Cna Ferrara

La Regione riconosce all’Associazione l‘esercizio di Centro di assistenza tecnica delle imprese commerciali.

Cna Ferrara ha ricevuto, recentemente, dalla Regione Emilia Romagna l’autorizzazione all’esercizio delle attività di Centro di assistenza tecnica delle imprese commerciali (Cat), così come previsto dalla Legge di riforma del commercio n. 114 del31/3/98. In altre parole, l’Associazione imprenditoriale e la sua società di servizi Cna Ferrara Servizi ed Informatica, ricoprono ora la piena titolarità alla rappresentanza degli interessi e allo svolgimento dell’attività di servizio del mondo del commercio, compreso l’esercizio di questi requisiti ai diversi tavoli istituzionali che fanno riferimento a questo settore.
Tant’è che Cna, in questi giorni, ha inviato una lettera a tutti i sindaci della provincia di Ferrara, con la quale li si informa di tale autorizzazione all’esercizio di Cat, chiedendo alle rispettive Amministrazioni il riconoscimento a tutti gli effetti di rappresentante delle imprese del commercio e, quindi, l’accesso a tutti i momenti di confronto riservati alle associazioni del settore.
“Per Cna, l’autorizzazione rilasciata dalla Regione all’esercizio di Centro di assistenza tecnica – puntualizza Riccardo Cavicchi, presidente provinciale di Cna Turismo e commercio – costituisce il completamento di un percorso mirato a garantire una rappresentanza ancor più efficace e piena delle proprie imprese associate che, spesso, particolarmente nei centri urbani, uniscono l’attività artigianale a quella di carattere più commerciale, integrando queste diverse peculiarità nel proprio modo di essere impresa. D’altra parte, la presenza della nostra Associazione nell’ambito del settore del commercio ha visto, nel tempo, una continua crescita, in ragione dell’insieme di politiche del nostro sistema associativo sempre più caratterizzate da un impegno alla rappresentanza delle imprese tout court. La nostra richiesta di essere interlocutore a pieno titolo ai tavoli istituzionali, in cui avviene il confronto sulle politiche amministrative riguardanti il mondo del commercio, si basa dunque su una realtà sostanziale, oltre che sul riconoscimento formale di Centro di assistenza tecnica rilasciato dalla Regione ”.
Attraverso tale autorizzazione, per altro, Cna Ferrara potrà sostenere le proprie imprese associate nell’utilizzo delle diverse opportunità di incentivazione e promozione previste dai Bandi più precisamente finalizzati alle imprese del commercio, sia in forma singola che aggregata.

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CNA FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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