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Da: Ufficio Stampa Matilde Basket

Il sindaco f.f. Saletti: «una splendida notizia per il territorio. ho trovato davanti persone preparate e con tanta voglia di fare»

Dopo il successo riscontrato dal lancio della nuova società, la Matilde Basket Bondeno si è recata presso il Comune ad incontrare il sindaco f.f. Simone Saletti, presentando formalmente alla giunta e alla Città il nuovo progetto sportivo. «Sono contenta di aver ricevuto un’accoglienza così positiva – commenta la presidente Maria Cristina Aleotti –, e non posso che iniziare ringraziando il sindaco f.f. per aver sposato il nostro progetto e averci concesso tutti gli spazi di cui avevamo bisogno». Spazi che inizieranno ad essere occupati già dalla prossima settimana, quando da martedì 25 partiranno tre settimane di giornate di prova totalmente gratuite per tutti i bambini e le bambine di età compresa tra i 5 e i 12 anni. L’iniziativa è denominata Matilde Basket Camp, ha lo scopo di riaccendere la passione sul territorio verso la pallacanestro, e le possibilità di iscriversi scadranno giovedì 20 agosto. Saranno sei giornate di allenamenti, il martedì e il giovedì dalle 10 alle 12, presso la palestra Bonini del centro sportivo Bihac. I bambini e le bambine saranno divisi in piccoli gruppi, esattamente come prevedono le normative vigenti, e tutti i materiali usati verranno sanificati prima e dopo l’utilizzo. «È bello che le società sportive facciano trascorrere delle ore di divertimento ai più piccoli già prima dell’inizio ufficiale degli allenamenti – sono le parole del sindaco f.f. Saletti -. Per quanto riguarda la rinascita della Matilde, poi, da parte mia non posso che essere estremamente soddisfatto, sia perché rappresenta da quasi cinquant’anni un punto di riferimento del territorio, sia perché sono personalmente affezionato a questa società, avendovi giocato per alcuni anni quando ero un ragazzo. Ho trovato persone preparate e con tanta voglia di impegnarsi per il territorio». Alla presidente Aleotti, si affianca nel ruolo di vice Giorgio Sarasini, titolare della omonima ditta di autotrasporti locale. A questi si aggiungono Francesco Brancaleoni, ex giocatore professionista e allenatore esperto specialmente nella pallacanestro femminile, e Mauro Costanzelli, che oltre ad assumere il ruolo di responsabile organizzativo è il papà di Daniele, stella del basket matildeo che ha militato in serie A2. In più, c’è una decisa componente giovane con Giacomo Rizzatti, 28 anni e studente osteopata, e Riccardo Messini D’Agostini, 24 anni e consolidato allenatore della Prima Squadra. Se il progetto principale è dunque quello di ripartire dal minibasket, sia maschile sia femminile, ciò non toglie la possibilità per dei ragazzi volenterosi di poter venire a giocare: «Aspettiamo infatti a braccia aperte anche tutti i ragazzi fra i 13 e i 18 anni – conclude la presidente –, nella speranza di poter raggiungere un numero sufficiente di iscritti che ci permetta di farli partecipare a un campionato provinciale». Per le iscrizioni al Matilde Basket Camp, all’anno sportivo, e per qualunque informazione si può scrivere alla mail info.matildebasket@gmail.com

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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