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di Federica Mammina

Procurato allarme. Questa la denuncia con cui esordisce il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani nella conferenza stampa di venerdì 31 marzo tenutasi nella sala del Consiglio provinciale in Castello Estense. Procurato allarme da parte delle dichiarazioni rilasciate dal pentito di camorra Nunzio Perrella, durante la puntata di ‘Nemo’ del 23 marzo in onda su Rai 2. Intervista rilasciata a poca distanza dall’uscita del libro ‘Oltre gomorra. I rifiuti d’Italia’, scritto da Paolo Coltro, dove sulla base delle dichiarazioni del pentito si ricostruisce la mappa geografica dello sversamento illegale di rifiuti, e dove si rinviene un unico, generico riferimento alla città di Ferrara, senza precisazione di quando, dove e soprattutto a opera di chi sarebbero stati fatti questi sversamenti.

Non usa giri di parole Tagliani e, nei primi venti minuti che suonano più come uno sfogo liberatorio, rivendica quanto fatto in particolare dalla sua amministrazione.
“Sono scandalizzato” afferma visibilmente amareggiato, “mentre posso giustificare la speculazione politica che tira acqua al proprio mulino, anche se non la giudico intelligente, e una presunta ignoranza della Rai su questa cosa, non posso giustificare quella parte della stampa locale che dei fatti di cui stiamo parlando è a conoscenza da molti anni e che a fronte delle dichiarazioni emerse durante la trasmissione non ha dato alcun riscontro di quanto fatto dal Comune, dalla Provincia, da Arpa, dalla Ausl e dalle Procure dal 1987, dalla chiusura di Ca’ Leona, a oggi”.

Attribuisce poi con orgoglio alla sua amministrazione una decisione che ha ottenuto, nel gennaio 2017, la conferma da una sentenza del Tar Emilia Romagna sulla responsabilità della società Solvay in merito alla contaminazione del quadrante est: “non è un caso – aggiunge – che quell’azienda si difende utilizzando le stesse argomentazioni degli Amici della Terra e oggi del pentito” e “l’azione vede quindi da una parte l’amministrazione e i cittadini e dall’altra una serie di affermazioni che tendono di fatto a scaricare su soggetti indefiniti le responsabilità”.

Continua, inarrestabile e accalorato, a ritornare sul tema a lui caro della trasparenza, a rilevare che tutti i risultati delle rilevazioni piezometriche sono stati pubblicati. Sostiene che tutte le risultanze delle analisi siano state consegnate alle autorità per le valutazioni tecniche e tutte le denunce siano state consegnate a chi di dovere per i necessari controlli di carattere giudiziario, a chiarire come siano state battute tutte le strade percorribili. E a dimostrazione della buona fede dell’amministrazione, l’esposto depositato in procura il giorno seguente la messa in onda della trasmissione, non ha a oggetto solo il procurato allarme, ma anche una richiesta alla Procura stessa di valutare eventuali omissioni commesse in questi anni.

C’è, nelle parole del sindaco, un impellente bisogno di ricordare, puntualizzare e difendere il lavoro svolto negli ultimi trent’anni. Si ricordano le diverse attività di bonifica svolte nei quattro siti principali, che riporto brevemente qui di seguito, ma che sono liberamente consultabili sul sito del Comune-Servizio Ambiente-sezione Bonifiche: costante monitoraggio mediante piezometri (gli strumenti che consentono di analizzare lo stato della falda acquifera, ndr) a seguito della bonifica del 2002 per l’area dell’ex discarica Ca’ Leona; bonifica mediante estrazione del percolato (il liquido che si forma a seguito dell’infiltrazione dell’acqua nei rifiuti ndr) attualmente ancora in corso nel quadrante est (circoscrivibile approssimativamente tra via Siepe, via Caretti e via San Contardo d’Este); bonifica con conseguente monitoraggio sia per il quadrante ovest (area delimitata da via Modena a nord, canale Boicelli ad ovest, il Po di Volano a sud, e la linea ferroviaria Fe-Bo ad est) che per il quadrante nord (area di circa 82 ettari compresa a est dalla linea ferroviaria Bo-Fe, a ovest da via Padova, a nord da via Ricostruzione e a sud dallo scolo Casaglia). E sottolinea la cifra spesa dall’amministrazione comunale negli ultimi anni: più di due milioni per la bonifica e il contrasto al fenomeno di degrado ambientale.

La conferenza stampa sul tema ‘Le bonifiche ambientali delle ex discariche nel comune di Ferrara: il punto della situazione’ di fatto non aggiunge nulla, da un punto di vista tecnico, a quanto già pubblicato nello status bonificarum dell’aprile 2016, dove peraltro si rende conto anche dei molti altri siti oggetto di bonifica, più ridotti rispetto a quelli ricordati. È chiaro quindi che non è fare il punto della situazione quanto preme al sindaco, dal momento che i dati sono da tempo a disposizione di tutti, ma piuttosto puntualizzare che alle parole di un anonimo l’amministrazione risponde con i dati e i fatti. Perché, come ribadisce l’assessore Caterina Ferri, “non c’è niente di nuovo nelle dichiarazioni di Nemo (peraltro dichiarazioni simili erano già emerse nel 2012, ndr) e non abbiamo bisogno di un pentito della camorra che ci insegni cosa fare”.

Si sa che le amministrazioni locali sono sotto una lente di ingrandimento, mai come negli ultimi anni grazie a movimenti e liste civiche che si sono infiltrate nel sistema burocratico per creare delle crepe dalle quali consentire a tutti di spiare quanto prima accadeva a porte chiuse. È senza dubbio una grande conquista ed è  importante che sia i cittadini sia l’informazione svolgano una costante attività di controllo. Questa conquista però vale la pena ricordare, si svilisce laddove non si dia la medesima rilevanza alle persone coinvolte, la possibilità di un contraddittorio, e laddove soprattutto le accuse siano vaghe e non suffragate da dati.

Venerdì scorso, in un clima tangibilmente teso tra il sindaco, accompagnato dall’assessore comunale all’Ambiente Caterina Ferri, dal dirigente comunale del Settore Ambiente Alessio Stabellini, e da Paola Magri per Arpae Emilia Romagna, e i giornalisti, si è consumato quello che è solo l’ultimo tassello del complesso mosaico sulla bonifica delle ex discariche di Ferrara, che vede coinvolti molti soggetti, ha alle spalle una storia lunga trent’anni, può vantare molte attività svolte e certamente diversi risultati ottenuti, ma che al tempo stesso ha fatto emergere e continua a far emergere molte criticità, dubbi non fugati ed aspre contrapposizioni.
E di fronte al silenzio dei presenti frontalmente attaccati dal sindaco viene da dire che la battaglia l’abbia vinta lui, ma la guerra è ancora aperta. E probabilmente ancora molto lunga.

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Redazione di Periscopio


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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