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Da: Organizzatori

Nell’ambito dello ZeroTrenta CortoFilm Festival – organizzato con il patrocinio del Comune
di Argenta e la collaborazione di Bia Italian Food, Emilbanca, Avis, Giralibri, Las Vegas
Insegne e Hotel Villa Reale – si è svolta ieri, venerdì 4 ottobre 2019, la serata del “BIA
International Short Movie Award”, la sezione del Festival ZeroTrenta dedicata ai
cortometraggi internazionali.
Introdotto dal Presidente di ZeroTrenta e presentato da Silvia Micalizzi e Paolo Cirelli,
l’evento ha visto sul palco diversi ospiti – registi, attori, registi – dei corti internazionali
finalisti e la proiezione di 7 di questi:
1) il siriano “Braids”, di Ismail Dairki, che parla della dura condizione delle donne
all’interno di un territorio controllata dall’Isis;
2) lo spagnolo “El Atraco”, girato in bianco e nero e in piano sequenza, racconta in
maniera esilarante l’incontro di due soggetti che decidono di fare una rapina nello stesso
bar. Presenti in sala Alfonso Diaz e Jesus Soria, due dei produttori della pellicola;
3) il francese “Burqa City”, che affronta l’obbligo di indossare il burqa in maniera
divertente e kafkiana. A questo corto è stato assegnato il premio offerto da BIA Italian
Food, ritirato dall’attrice Chadia Amajod;
4) “Indios Y vaqueros”, un corto spagnolo brevissimo ma intenso e toccante, che tratta
lo spinoso tema del femminicidio. Presente sul palco Emilia Ruiz, la regista;
5) “Le graffiti”, corto francese che parla con ironia di omosessualità;
6) “Look at me”, un delicato racconto israeliano di un barbone che desidera solo di
essere “guardato” e considerato;
7) il norvegese “The boy by the sea”, tenero corto che raccoglie la sofferenza di un
bambino di fronte alla perdita del padre.
Oltre alla serata conclusa, il Festival prevede, per i prossimi giorni, un calendario denso di
eventi e una grande novità.
Il sabato sera, 5 ottobre, la grande novità di questa edizione: il primo HOLLYWOOD
PARTY! Una festa dedicata al mondo del cinema e ai suoi grandi protagonisti al ritmo
della musica di Joshua Dj, organizzata nel foyer del Teatro dei Fluttuanti. Per
un’immersione totale nel mondo del cinema, è gradito l’abbigliamento a tema
cinematografico. Il travestimento che sarà giudicato più somigliante/originale/divertente
vincerà un fantastico premio: una vacanza per due persone!
Domenica 6 ottobre, a chiudere la 15^ edizione del Festival, la serata di gala con
proiezione e premiazione dei cortometraggi vincitori, presentata dal Presidente di
ZeroTrenta – Simone Nerini – alla presenza di numerosi ospiti, tra i realizzatori delle opere
e i tecnici che le hanno giudicate. Tra gli altri, saranno presenti l’attore romagnolo Ivano
Marescotti e Cesare Bastelli, direttore della fotografia di molti film di Pupi Avati. Nel corso
della serata saranno assegnati ben 12 riconoscimenti, tra premi e menzioni, tra questi,
premi offerti dai partners AVIS, Emilbanca, Giralibri e Las Vegas Insegne.
Il sabato mattina, proiezione dedicata alle scuole del territorio (aperta al pubblico),
consuetudine consolidata, con corti riguardanti le tematiche giovanili. Sia sabato mattina
che domenica sera sarà proiettato anche un corto prodotto da ZeroTrenta sulla base della
sceneggiatura – vincitrice di un concorso aperto a tutte le scuole secondarie superiori –
realizzata da alcuni studenti del Liceo Galvani di Bologna.
L’ingresso a tutti gli eventi è libero.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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