8 Marzo 2021

Alla fine di tutto

Ambra Simeone

Tempo di lettura: 3 minuti

 

Prima che si distrugga lentamente la tua voglia, sbrigati e fai altro
fai tutto quello che possa sembrarti niente di fronte a quella sola voglia,
prima che vi succeda fate altro, un qualcosa che non c’entri affatto
con tutta quella roba innata e maledetta che chiamate ancora voglia,
allontanatevi drasticamente da tutto quello che credete debba far parte
di quel mondo vicino o affine, perché non c’è un mondo abbastanza giusto,
un mondo abbastanza corretto per esprimere la voglia, e tutto quello che pensi
non ne faccia parte può invece farla crescere, la tua strana, estrema voglia
che sia di cantare, dipingere, recitare, scrivere, ammazzare o procreare
la tua unica voglia, prima che svanisca nel nulla o che si perda proprio
quando non volete per nessun motivo perderla, cercate di diluirla per bene
in mezzo a quelle cianfrusaglie varie che non c’entrano niente con un microfono,
una galleria zeppa di gente mal vestita, una tuta fucsia elasticizzata, un palco
con davanti un pubblico che fa finta di essere vivo o una recensione uscita
male sul giornale di cultura locale, salvala la tua voglia, da tutto quel mondo
che pretende di essere quello esatto, non imbavagliarla, lasciala venire su
così dal nulla, da una giornata passata a fare cassa in un piccolo supermercato
dimenticato da dio, fatela riempire di ore passate a sistemare cibo scaduto
su scaffali impolverati, non curatela per giorni, che non è mica una pianticella
del vostro orto, quella roba lì che chiamate voglia è tutto diverso da quello
che vi spacciano come fiori al posto della cruda realtà, che non c’è proprio modo
per coltivarla, nessun modo per farla crescere o attecchire meglio se non ce l’hai,
se non c’è in questo momento, è così che va e se c’è, sarà sempre l’unica per te
quando lo vorrà, e le volte che si farà viva all’improvviso, saranno le migliori,
ricordati di pregare per quelle volte e anche per tutte quelle in cui sarà al posto di
ore interminate in mezzo al traffico per arrivare a lavoro, poltrone sdrucite
al cinema per vedere un film remake degli anni ’90, giornate spezzate
a recuperare soldi non goduti all’inps, cazzate dette tra colleghi di lavoro
pronti a scappare alla fine del turno, orgasmi inaspettati tra le lenzuola e risate
del vostro compagno, zuppe di ramen mangiate al ristorante fusion per sentirsi
in Giappone e strani sogni mai avverati, che voi lo sapete benissimo che alla fine
saranno le migliori e anche le più vere, quindi davvero evitate di fare tutto quello
che credete possa far parte di quella strana, dolce, maledetta voglia che vorreste
non vi abbandonasse più, perché dovrai farne a meno, quando lei non vorrà
essere scoperta, quando vorrà nascondersi dietro una pagina di un manga
letto nelle ore di buco o persa tra i panni sporchi durante le ore in una lavanderia
a gettoni o nei sorrisi regalati a primavera in un parco assolato, quella voglia prima
che si autodistrugga per sempre, fate conto di viverla senza vergogna, né ansia,
perciò allontanatevi da tutto quel mondo che credete possa essere come un profilo
facebook di quelli inventati, l’identità di quella voglia non la perderai mai, neppure
se ti deciderai alla fine, inesorabilmente, di non averne davvero mai più voglia.

Se ti potessi dire (Vasco Rossi, 2019)



Periscopio
Dai primi giorni di febbraio, in cima al “vecchio” ferraraitalia, vedete la testata periscopio, il nuovo nome del giornale. Nelle prossime settimane, nel sito troverete forse un po’ di confusione; infatti, per restare online, i nostri “lavori in corso” saranno alla luce del sole, visibili da tutti i lettori: piccoli e grandi cambiamenti, prove di colore, esperimenti e nuove idee grafiche. Cambiare nome e forma, è un lavoro delicato e complicato. Vi chiediamo perciò un po’ di pazienza. Solo a marzo (vi faremo sapere il giorno e l’ora) sarà pronta la nuova piattaforma e vedrete un giornale completamente rinnovato. Non per questo buttiamo via le cose che abbiamo imparato e scritto in questi anni. Non perdiamo il contatto con la nostra Ferrara: nella home di periscopio continuerà a vivere il nome ferraraitalia e i contenuti locali continueranno a essere implementati. Il grande archivio di articoli pubblicati nel corso degli anni sarà completamente consultabile sul nuovo quotidiano. In redazione abbiamo valutato tanti nomi prima di scegliere la testata “periscopio”: un occhio che cerca di guardare oltre il conformismo e la confusione mediatica in cui tutti siamo immersi. Con l’intenzione di diventare uno spazio ancora più visibile, una voce più forte e diffusa. Una proposta informativa sempre più qualificata, alternativa ai media mainstream e alla folla indistinta dei social media.Un giornale libero, senza padrini e padroni, di proprietà dei suoi redattori, collaboratori, lettori, sostenitori. Nei prossimi giorni i nostri collaboratori, i lettori più fedeli, le amiche e gli amici, riceveranno una mail molto importante.Contiene una proposta concreta per diventare insieme a noi protagonisti di questa nuova avventura. Versando una quota (anche modesta) e diventando comproprietari di periscopio, oppure partecipando all’impresa come lettori sostenitori. Intanto periscopio ha incominciato a scrutare… oltre il filo dell’orizzonte, o almeno un po’ più in là dal nostro naso. Buona navigazione a tutti.

Chi non ha ricevuto la mail e/o volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@ferraraitalia.it

L’autore

Ambra Simeone

Ambra è nata in un paese di mare e ogni volta che si trova in un posto nuovo, lì lascia qualche goccia salmastra. Quando scrive si lascia trasportare dalle brezze marine, quando disegna non usa squadre o righelli, e per entrambe le cose la bussola fa più di un giro. Quello che legge e ascolta non è assimilabile ad un solo genere, perché per lei le parole e la musica non seguono nessuna corrente.
Ambra Simeone

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