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I luoghi ferraresi di Giorgio de Chirico nelle foto di Marco Caselli Myotis

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Viene inaugurata oggi, martedì 12 gennaio alle 17.30, nel Salone d’Onore della residenza municipale, la mostra di Marco Caselli Myotis intitolata “La gran nave rossa. Gli anni ferraresi di Giorgio de Chirico“, che prevede anche un intervento teatrale di Massimo Malucelli su testo di Savinio. L’esposizione propone un percorso di fotografie e testi realizzato da Marco Caselli Myotis attraverso alcuni luoghi del territorio ferrarese entrati per sempre nella pittura di Giorgio De Chirico: dalle ciminiere di Codigoro alle architetture di Tresigallo, dall’ospedale militare di Villa del Seminario alla città estense raccolta tra le sue antiche mura.

Il viaggio, che si compie alla ricerca della “gran nave rossa”, metafora della Ferrara edificata in mattoni e cotto, intreccia le immagini dei paesaggi padani e delle architetture novecentesche ai frammenti di un diario a due voci, nel quale i pensieri di Caselli dialogano con le atmosfere e le suggestioni metafisiche dipinte dal grande maestro italiano.

La mostra si muove nell’ottica di offrire ai cittadini, ai visitatori di Ferrara e gli appassionati di arte e di storia un’ulteriore chiave di lettura per conoscere e approfondire la dimensione ferrarese nella figurazione pittorica di uno dei maggiori protagonisti dell’arte figurativa del XX secolo.

L’iniziativa, organizzata in collaborazione con l’Ufficio della Portavoce del Sindaco e con l’Urban Center, sarà visitabile dal 12 al 22 gennaio 2016 dalle 9 alle 18 nei giorni di apertura del Municipio (ingresso gratuito).

Dal comunicato stampa.

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Sara Cambioli

È tecnico d’editoria. Laureata in Storia contemporanea all’Università di Bologna, dal 2002 al 2010 ha lavorato presso i Servizi educativi del Comune di Ferrara come documentalista e supporto editoriale, ha ideato e implementato siti di varia natura, redige manuali tecnici.

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PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)