Skip to main content

L’artrosi è un’alterazione degenerativa di un’articolazione nel suo complesso, causata dal deterioramento della cartilagine articolare e dell’osso sottostante, che provoca un grado variabile di limitazione funzionale e ha un impatto negativo sulla qualità di vita. La cartilagine, infatti, è un tessuto che riduce l’attrito fra le ossa e che quando si danneggia per usura perde la sua elasticità, diviene più rigida e più facilmente danneggiabile. Inoltre i tendini e i legamenti dell’articolazione si infiammano causando dolore. Se la condizione peggiora le ossa possono arrivare a sfregarsi l’un l’altra provocando dolore, gonfiore e rigidità. Anno dopo anno, i legamenti perdono la loro elasticità, le cartilagini si usurano e si assottigliano. Questa evoluzione naturale può talvolta causare delle difficoltà motorie, per esempio mentre si cammina le ginocchia si piegano con movimenti più o meno dolorosi. Dopo 50 anni, l’artrosi del ginocchio, la più ricorrente, colpisce 3 milioni di Italiani. In Italia, il 40% delle donne in menopausa sono vittime di una frattura legata alla fragilità delle ossa.

Alcuni dei fattori che possono favorire l’insorgenza di questa patologia sono: familiarità, sovrappeso e obesità, fratture e lesioni articolari, lavori che richiedono posizioni forzate (per es. stare inginocchiati a lungo) oppure il continuo utilizzo di alcune articolazioni (per es. le articolazioni delle dita delle mani), sport come il calcio, in cui si ha un’usura precoce delle cartilagini di piedi e ginocchia, malattie circolatorie che causano sanguinamento e danno nelle articolazioni (per es. l’emofilia, l’osteonecrosi avascolare), alcune forme di artrite (per es. gotta, pseudo gotta o artrite reumatoide) che danneggiano l’articolazione e la rendono più suscettibile ai danni della cartilagine.

I sintomi
I sintomi che caratterizzano l’artrosi sono il dolore articolare, la rigidità (soprattutto al mattino o dopo un periodo di inattività), la limitazione funzionale, gli scrosci articolari, la tumefazione delle articolazioni, in assenza di sintomi sistemici come la febbre. Il dolore, principalmente nelle fasi iniziali, è reso più acuto dal movimento e alleviato dal riposo, mentre nelle fasi più avanzate può essere presente anche a riposo e ostacolare il riposo notturno. In particolare si presentano: dolori vertebrali, cervicali, dorsali, lombari o coccigei; la perdita della sensibilità degli arti; sciatica e nevralgie; mal di testa e vertigini; difficoltà locomotorie, dolori articolari (ginocchio, anca, collo, polso…); dolori plantari, osteoporosi, disturbi del sonno; debolezza vescicale, del transito intestinale, della prostata; disturbi digestivi.

La diagnosi
La diagnosi di artrosi è effettuata mediante visita medica e viene confermata dalle radiografie e da esami medici tradizionali, quali diagnostica per immagini, visite specialistiche, ortopediche, geriatriche e fisioterapiche.

Cura e prevenzione
La terapia è orientata da un lato verso il trattamento degli episodi acuti e dall’altro alla loro prevenzione e al rallentamento del processo degenerativo articolare. In base alla gravità, l’artrosi viene distinta in 3 stadi. Specialmente nei primi due stadi, i pazienti possono trarre giovamento dai trattamenti osteopatici. Le infiltrazioni di cortisone e l’uso di lubrificanti articolari deve essere molto cauto perché nel tempo può aggravare il problema; nei casi più gravi, quando la malattia si trova in uno stadio molto avanzato, può essere necessario ricorrere all’intervento chirurgico, sostituendo una protesi all’articolazione danneggiata. I risultati delle protesi sono positivi sia per la durata (oltre il 90% di successo a 12 anni dall’intervento) sia per il recupero. Oggi sta acquistando una sempre maggiore importanza la prevenzione con l’uso di antiossidanti e di sostanze come la glucosamina e l’acido ialuronico.
Ma aggiungo che la prevenzione si basa sul concetto che l’articolazione deve sempre lavorare correttamente, in modo che le superfici articolari delle ossa possono scorrere l’una rispetto all’altra e garantire la lubrificazione della cartilagine ed una usura fisiologica e progressiva. Tutto questo si ottiene con un buon atteggiamento posturale, sia sul posto di lavoro che in macchina, e con una attività fisica moderata, ma regolare. L’esercizio mantiene sana la cartilagine, le escursioni del movimento e rafforza la capacità dei muscoli e tendini di assorbire le sollecitazioni. Lo stretching quotidiano è estremamente importante. Se la vita sedentaria è un male per le articolazioni che progressivamente si “disabituano” a lavorare, altrettanto o più dannosa è una attività sportiva troppo intensa o agonistica.

Esempi di artrosi
Può essere di tre tipi:
Primaria, se è causata da fattori genetici ovvero idiopatica. Si manifesta con i noduli di Heberden.
Secondaria, se è causata da fattori scatenanti quali traumi, interventi chirurgici o malattie reumatiche.
Professionale, particolare tipo di artrosi secondaria, causata da un uso estensivo (tipico dell’ambiente professionale) di alcune articolazioni.

ossa-artrosi
Artrosi del ginocchio

Da un punto di vista medico le artrosi più frequenti sono:
• Gonartrosi, ovvero artrosi del ginocchio.
• Rizartrosi ovvero artrosi dell’articolazione alla base del pollice.
• Coxartrosi ovvero artrosi dell’anca.
• Spondilartrosi ovvero artrosi delle articolazioni vertebrali.

Percorso osteopatico
Dopo aver costatato che i disturbi rientrano nella sua sfera di competenza, l’osteopata procede ad un esame palpatorio minuzioso del corpo nella sua globalità (scheletro, viscere e muscoli). Egli rintraccia, diagnostica e tratta le vostre disfunzioni, senza mai forzare il movimento naturale delle articolazioni. La sua tecnica esperta percepisce le reazioni articolari, scopre le eventuali tensioni e ripristina la mobilità perduta. Prima di considerare un intervento chirurgico e per limitare il consumo di antinfiammatori o antalgici, il trattamento osteopatico può aiutare a ritrovare un certo conforto.
Nessuna pratica, se non l’intervento chirurgico, riesce ad eliminare l’artrosi. Il trattamento osteopatico ha come obiettivo:
• la riduzione del dolore;
• la ripresa funzionale dell’articolazione interessata;
• la ripresa dello stile di vita precedente al momento in cui si è manifestata la sintomatologia
Con il trattamento osteopatico, il paziente ottiene ottimi risultati, e la sua attenzione nella gestione della vita quotidiana, gli permetterà di convivere con l’artrosi in modo decisamente soddisfacente.
Nell’immagine alcuni esercizi da effettuare tre volte al giorno.

ossa-artrosi

Quando consultare l’osteopata
Per fare un bilancio osteopatico dell’artrosi; prima di cominciare o riprendere un’attività fisica in presenza di artrosi; come integrazione ad una cura per l’artrosi. A titolo preventivo: dopo una storta, un movimento sbagliato, lunghe immobilizzazioni con gessi, interventi chirurgici, cadute senza lesioni visibili su radiografia;
dopo ogni traumatismo.

L’osteopata è un grande specialista della mobilità. La sua perfetta conoscenza della fisiologia, dell’anatomia e della patologia umana gli permette di rintracciare l’origine del vostro dolore, utilizzando la tecnica osteopatica appropriata.

* Nuccio Russo è osteopata, esercita a Trapani e a Ferrara
nucciorusso@hotmail.com

 

tag:

Nuccio Russo

È osteopata ed esperto in tecniche ergonomiche e posturali, studioso e ricercatore in anatomia craniale per lo studio delle cefalee. E’ nato e risiede in Sicilia, opera come consulente in diverse città fra le quali Ferrara, ed è conferenziere internazionale in Biofisica informazionale. Ama lo sport e la cucina macrobiotica.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Cari lettori,

dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .

Tanto che qualcuno si è chiesto se  i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.

Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di  50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle élite, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

La redazione e gli oltre 50 collaboratori scrivono e confezionano Periscopio  a titolo assolutamente volontario; lo fanno perché credono nel progetto del giornale e nel valore di una informazione diversa. Per questa ragione il giornale è sostenuto da una associazione di volontariato senza fini di lucro. I lettori – sostenitori, fanno parte a tutti gli effetti di una famiglia volonterosa e partecipata a garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano che si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori, amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato 10 anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato Periscopio e naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale.  Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 

Oggi Periscopio conta oltre 320.000 lettori, ma vuole crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it