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La sobrietà degli altri

Chi auspica la decrescita e detiene molte proprietà e molti soldi dovrebbe essere più prudente nelle affermazioni. Chi dichiara di voler abolire con referendum il reddito di cittadinanza e poi va in vacanza su uno yacht che costa 35.000 euro a settimana non pecca di imprudenza, ma di superbia. Chi infine paragona il reddito di cittadinanza al “metadone per un tossico”, paragona una persona senza lavoro o senza reddito ad una persona che soffre di una dipendenza. Con la differenza che per lei nessuna delle due è una persona, ma uno scarto.

Esiste un concetto che in ogni caso sembra scomparso dall’orizzonte della politica nostrana: la sobrietà, che non è solo moderazione nei consumi, ma anche abito mentale.

“La mia idea di vita è la sobrietà. Concetto ben diverso da austerità, termine che avete prostituito in Europa, tagliando tutto e lasciando la gente senza lavoro. Io consumo il necessario ma non accetto lo spreco. Perché quando compro qualcosa non la compro con i soldi, ma con il tempo della mia vita che è servito per guadagnarli. E il tempo della vita è un bene nei confronti del quale bisogna essere avari.”

Josè Mujica

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Nicola Cavallini

E’ avvocato, anche se lo stipendio fisso lo ha portato in banca, dove ha cercato almeno di non fare del male alle persone. Fa il sindacalista per colpa di Giorgio Ghezzi, Luciano Lama, Bruno Trentin ed Enrico Berlinguer. Scrive romanzi sui rapporti umani per vedere se dal letame nascono i fiori.