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Vita Fortunati parla di Ursula Le Guin e i suoi mondi

Da: Centro Donna Giustizia

Biblioteca del Centro Documentazione Donna via Terranuova 12/b
venerdì 16 dicembre 2016 ore 17

Terzo incontro del ciclo ‘Donne, alieni e macchine nelle scrittrici di fantascienza’, dedicato a Ursula Le Guin, una delle più grandi se non la più grande tra le autrici e gli autori di narrativa utopica moderna.
Ursula Kroeber Le Guin (il cognome con cui si firma è quello del marito) è autrice sia di fantascienza che di fantasy. Per la fantasy è notissimo il ciclo di Earthsea, per i suoi romanzi di fantascienza è stata vincitrice di cinque premi Hugo, sei premi Nebula, molti Locus Award e, fra gli altri, del National Book Award, il più prestigioso riconoscimento dell’editoria statunitense. Nel 2003 è stata insignita del titolo di Grand Master.
‘La mano sinistra delle tenebre’ e ‘I reietti dell’altro pianeta’ sono due autentici capolavori e la profondità e attualità dei suoi temi, che spaziano dal femminismo al pacifismo, dal socialismo all’anarchismo, hanno reso i suoi romanzi noti e apprezzati ben oltre i tradizionali confini del genere.
Figlia della scrittrice e antropologa Theodora Krecaw e dell’antropologo Alfred Kroeber, Ursula ha ricavato dai genitori l’interesse per l’antropologia che le permette di rendere perfettamente credibili i mondi fantastici in cui si svolgono i suoi romanzi, per Sempre la valle ha anche inventato un linguaggio con cui la società che descrive si esprime.
Dal terzo e quarto libro della fortunata serie di Earthsea (1968-2001) è stato tratto, nel 2006, il film di animazione ‘Il racconto di Terramare’ diretto da Goro Miyazaki, figlio del maestro Hayao Miyazaki

Vita Fortunati è stata docente di Letteratura inglese e preside della facoltà di lingue dell’Università di Bologna. Autrice di numerosi saggi di Women’s Studies e di letterature comparate, si è interessata in particolar modo alla letteratura utopica sulla quale ha scritto: La letteratura utopica inglese (Longo 1979), Viaggi in utopia (Longo 1996), Vita in Utopia (Longo 2000).

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Riceviamo e pubblichiamo



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)