Skip to main content

Da: Ufficio Stampa
BONDENO (FERRARA), 25-04-2018.
Innovazione non significa soltanto aggiungere tanta tecnologia per migliorare i processi produttivi. Fa parte del dna della parola in questione anche l’idea di produrre qualità, promuovere un consumo consapevole dal punto di vista alimentare (e della salute), magari strizzando l’occhio al sociale. Un cerchio che si chiude in questo modo è quello dell’azienda agricola Cerutti. La quale, dal 2011 ad oggi, ha creato occupazione, spaziando dalla produzione di uova e riso biologici, a quella di farine e prodotti da forno, ed altri che vengono impiegati in attività ristorative e gelaterie.

Nel complesso della produzione agricola e della trasformazione dei prodotti, si fa strada anche l’idea di una “bulletta”. Di cosa si tratta? «L’idea di una particolare galletta, che probabilmente si chiamerà “bulletta”, e della partecipazione di soggetti socialmente svantaggiati al processo produttivo – dice il sindaco Fabio Bergamini – che stiamo portando avanti con l’azienda e che speriamo possa concludersi a breve, con un progetto definitivo».

Nel frattempo, il sindaco, assieme al vice Simone Saletti, si è recato in visita nel fondo agricolo di Burana, dove si trova l’azienda agricola portata avanti da Stefano Cerutti, con la sorella Maria. Qui, oltre alla coltivazione di riso, farro, orzo, si lavorando anche numerosi prodotti da forno: biscotti, piadine, streghette, in un complesso dove si chiude praticamente una filiera, che va dalla coltivazione con criteri biologici alla consegna ai clienti. «Riforniamo moltissime attività, in particolare del Bolognese – dice Stefano Cerutti – alle quali portiamo le uova fresche della mattinata».

In molti si stanno organizzando anche con gruppi di acquisto: «Riceviamo ordinazioni da regioni come la Lombardia, il Veneto, la Toscana, la Sicilia, ma anche dal Trentino (dove un gruppo di acquisto di Trento è diventato un cliente affezionato; ndr)», spiega Maria Cerutti. L’attività prosegue anche attraverso i mercatini degli agricoltori: a Bondeno, viale Repubblica, e nelle altre frazioni dove si svolge il mercatino “itinerante”, ma poi anche a Cento e Bologna. «Sul riso – aggiungono Fabio Bergamini e Simone Saletti – la scelta è stata quella di certificare con un marchio Deco (Denominazione comunale di origine; ndr) il prodotto, allo scopo di promuoverne l’adozione anche nelle attività ristorative locali». «In alcune realtà – avverte Stefano Cerutti – è già ben presente la consapevolezza della qualità del cibo. Per cui, anche se il costo del biologico è mediamente più alto, si preferisce guardare al gusto e alla salute, investendo in questa direzione».

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it