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Da Organizzatori

Ribaltare il punto di vista sull’immaginario femminile valorizzando coloro che si sono spesi proponendo linguaggi creativi positivi, consapevoli e non lesivi della dignità della donna è l’obiettivo del Premio Immagini amiche, promosso dall’UDI, Unione Donne in Italia, e ospitato dal Comune di Ferrara, con il patrocinio della Presidenza del Parlamento Europeo, del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Camera dei Deputati, e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

“Quando abbiamo dato vita a questo premio, sette anni fa – dichiara la giornalista, Presidente del Premio Immagini amiche Daniela Brancati – eravamo nel pien o di una forte indignazione delle donne verso un modo di comunicare che le umiliava, le offendeva e nel migliore dei casi le dipingeva come soprammobili graziosi e superflui. Oggi questa forte indignazione e il movimento di piazza che ne era la prova, si è attutita. Ma i problemi restano. La situazione di certo è molto migliorata e qualche merito lo abbiamo avuto anche noi, non invocando censure improponibili, né limitandoci ad additare pratiche negative. Piuttosto dimostrando con esempi di successo che una diversa comunicazione è possibile, che coniugare efficacia della comunicazione e responsabilità sociale si può . Che non serve mortificare le donne per far si ascoltare e che probabilmente consumatori e consumatrici possono riconoscersi maggiormente nella r iproposizione di modelli più aderenti alla complessità della società. Prova ne sia che grandi marchi internazionali ormai adottano storie e racconti assai corretti “.

C’è tempo fino al 30 ottobre per segnalare le pubblicità rispettose e amiche delle donne che concorreranno alla VII edizione del Premio Immagini Amiche, ispirato alla risoluzione del Parlamento Europeo, votata il 3 settembre 2008, relativa all’impatto del marketing e della pubblicità sulla parità fra donne e uomini, che ha l’obiettivo di valorizzare una comunicazione che, al di là degli stereotipi, veicoli messaggi creativi positivi. Il concorso intende stimolare pubblicitari e aziende committenti a una creatività socialmente responsabile prevedendo cinque sezioni: affissioni, pubblicità televisiva, pubblicità stampata, programmi televisivi e siti web. Chiunque, fino al 30 ottobre può segnalare le pubblicità rispettose dell’immagine delle donne all’indirizzo premioimmaginiamiche@gmail.com

“ E’ importante far capire che esistono modalità virtuose per comunica re il femminile e le relazioni fra i generi , c ome Ud i siamo impegnate da sempre nella promozione delle libertà femminili che passa no anche da una riv endicazione del nostro ruolo nelle n arrazioni che ci riguardano: stampa e televisione, ma ancor più spot e pubblicità, spesso tendono a riproporre e perpetuare pregiudizi e distorsioni che è cruciale saper riconosc ere e correggere – ha detto Vittoria Tola, Responsabile nazionale Udi – resta da fare ancora molto lavoro di sensibilizzazione ed educazione che deve partire in primo luogo da adulti /e e insegnanti che nelle scuole devono saper coinvolgere ed indirizzare ragazzi e ragazze , per arrivare ai media e alla politica, perché la battaglia c ulturale contro gli stereotipi di genere si pu ò vi ncere con una sinergica alleanza fra generazioni nei diversi ambiti : l ’adesione sempre più ampia di scuole, Comuni ed istituzioni ci fa ben sperare ”.

Il coinvolgimento delle scuole rappresenta una parte fondamentale del Premio Immagini amiche che prevede anche una giuria studentesca speciale, composta da ragazzi e ragazze degli istituti ferraresi, a fianco della Giuria del Comitato d’onore composti da personalità del mondo della cultura, della comunicazione, della politica e delle istituzioni.

Su segnalazione delle associazioni femminili saranno infatti attribuiti un premio alle scuole e una menzione speciale alla città che avrà tenuto comportamenti virtuosi sulle immagini amiche. La selezione sarà effettuata secondo i criteri previsti dal Regolamento del Premio.

“Ospitiamo con orgoglio il premio Immagini amiche di cui condividiamo pienamente i valori culturali vedendo inoltre con favore l’adesione delle scuole ferraresi perché crediamo che il lor o coinvolgimento sia la migliore garanzia per un futuro di pari dignità per la cittadinanza tutta – ha dichiarato il sindaco Tiziano Tagliani – Il Comune di Ferrara si è particolarmente distinto nel corso degli anni per le azioni di sensibilizzazione sulle politiche di pari opportunità e partecipazione delle donne in ogni ambito della vita sociale e politica della nostra comunità, caldeggiando, inoltre, una comunicazione rispettosa della loro immagine e del loro ruolo in seno alla società. Le iniziative sul settantesimo del voto femminile che hanno reso omaggio alla figura di Luisa Gallotti Balboni, prima sindaca della città nonché Senatrice, e il bassorilievo dedicato ai Gruppi di difesa della donna realizzato dal liceo artistico ‘Dosso Dossi’ di Ferrara, sono solo gli ultimi atti esemplificativi e concreti che l’Amministrazione ha inteso compiere per favorire un percorso di valorizzazione e riconoscimento delle donne”

La cerimonia di premiazione avverrà al Teatro comunale “C. Abbado” di Ferrara, lunedì 20 novembre 2017 dalle ore 10.00.

http://www.premioimmaginiamiche.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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