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da: ufficio Comunicazione ed Eventi UniFe

Grande Guida Università La Repubblica – Censis; Unife spicca in cima alle classifiche di didattica e ricerca con quattro primi posti assoluti.

Unife ancora in cima alle classifiche degli Atenei nazionali. Questa volta a dirlo è la Grande Guida Università La Repubblica – Censis dove l’Università di Ferrara si posiziona al decimo posto tra gli Atenei italiani di medie dimensioni (da 10.000 a 20.000 iscritti), con un punteggio di 84,8.
Quattro i primi posti assoluti per Unife: nella classifica della didattica, con la Laurea Magistrale a ciclo unico in Architettura che si conferma ancora una volta prima in Italia con la votazione di 104, e nella classifica della ricerca, con al vertice le Aree Scienze della Terra con una media di 103,5, Scienze Fisiche con 101 e Scienze Economiche e Statistiche con 104,5, salite rispettivamente di quattro, tre e sei posizioni rispetto allo scorso anno.

Le classifiche della didattica:
•Lauree Magistrali a ciclo Unico
Oltre, come già detto, al primo posto assoluto per La laurea Magistrale in Architettura, ottime posizioni anche per Farmacia e Farmacia Industriale dove Unife si colloca al quarto posto con 93 punti, per Odontoiatria e Protesi dentaria dove si aggiudica un decimo posto rispetto al quindicesimo del 2014 con 91,5 punti e per Giurisprudenza al ventiduesimo posto con una media di 86, salita di una posizione rispetto all’anno precedente.
•Gruppi disciplinari delle Lauree Triennali
Salito di tre posizioni rispetto al 2014, il Gruppo Geo-Biologico che si classifica al terzo posto con un punteggio di 95,5. Terzo posto anche per Ingegneria con 101,5, che scala la classifica di otto posizioni rispetto all’anno precedente. Un ottimo decimo posto per il Gruppo Insegnamento con 89,5 punti, salito di cinque posizioni rispetto al 2014. Buone posizioni anche per il Gruppo Sportivo che si colloca al quattordicesimo posto con un voto medio di 88,5, rispetto alla diciottesima posizione dell’anno scorso, e per il Gruppo Scientifico, che si aggiudica il quindicesimo posto con 90 punti, salendo di otto rispetto al 2014.

Le classifiche della ricerca:
Dopo i primi posti assoluti per Unife nelle Aree Scienze della Terra, Scienze Fisiche e Scienze Economiche e Statistiche, ottimi risultati anche per Scienze Giuridiche che sale al quarto posto con 91,5 punti, scalando la classifica di ben diciotto posizioni rispetto al 2014. Si conferma al sesto posto Ingegneria Industriale e dell’Informazione, con una media di 93, mentre l’Area Scienze Biologiche sale di quattro posizioni aggiudicandosi un ottavo posto con 98 punti. Anche quest’anno nona posizione per l’Area Scienze dell’antichità, Filologico-Letterarie e Storico-Artistiche, con 95,5, mentre due decimi posti per Scienze Mediche con 89,5 e Scienze Storiche, Filosofiche, Pedagogiche e Psicologiche con 87 punti.
Commenta così il Prof. Francesco Bernardi, Prorettore dell’Università di Ferrara: “Un quadro più che confortante. Oltre a diversi primi posti e podi, numerose sono le posizioni entro la decima, a conferma di un ottimo risultato d’insieme e delle basi solide dell’attrattività del nostro Ateneo”.

Per informazioni:
Maria Grazia Campantico – cmpmgr@unife.it, 0532/293263, 335/1409739
Carlotta Cocchi – cccclt@unife.it , 0532/293554 , 338/6195391

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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