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Da: Comunicazione Istituzionale e digitale Unife

Unife Orienta Summer Tour. Una prima edizione di successo, guardando al 2020.

Ha riscosso un successo superiore anche alle previsioni degli organizzatori, la prima edizione dell’Unife Orienta Summer Tour, svoltosi dal 24 al 26 luglio. Tanto che in Ateneo si pensa già alla seconda edizione per l’estate 2020.

In tantissime/i hanno partecipato e apprezzato i numerosi servizi offerti allo stand di piazza Trento e Trieste. Le future matricole che hanno approfittato dell’iniziativa non sono state solo ferraresi, né soltanto dal vicino Veneto. Tra gli oltre 500 partecipanti, molti anche da Calabria, Lazio, Puglia, Umbria e Sicilia – per citare alcune delle regioni più rappresentate – e da paesi europei ed extracontinentali come Venezuela, Brasile, Marocco, Ucraina e Giordania. Di questi, il 75% ha completato l’immatricolazione nei giorni dell’evento.
Una ventata di multiculturalità e internazionalizzazione che Unife ha dimostrato di saper accogliere nel migliore dei modi, grazie alla task force di personale dedicato all’orientamento e ai numerosi tutor che hanno assistito le ragazze e i ragazzi, permettendo loro di tornare a casa con il numero di matricola già “in tasca”. Dallo stand sono partiti tour guidati delle sedi dell’Università e dell’Ateneo, totalmente gratuiti, dove i Delegati di orientamento degli specifici corsi hanno accolto le future matricole. Una opportunità in più per arrivare a settembre preparati, con le idee ben chiare su come muoversi in città e a chi rivolgersi in caso di necessità.
“Abbiamo valutato molti Atenei ma quello di Ferrara ci ha convinto”, i commenti dei partecipanti, che hanno espresso soddisfazione anche sulla disponibilità di informazioni e per la possibilità data da questa tre giorni, di raccogliere tutte le informazioni in un unico punto.
“Nonostante il tempo limitato di promozione dell’evento, il caldo anomalo e l’ostacolo rappresentato dagli scioperi di treni e bus e il periodo dell’anno già avanzato, i visitatori sono stati tanti: molti hanno partecipato al tour e si sono immatricolati direttamente allo stand dopo la visita all’Ateneo e a alla città”, commenta il Delegato del Rettore per l’Orientamento Andrea Gatti – Trattandosi della prima edizione, possiamo dunque essere soddisfatti: evidentemente abbiamo colto un’esigenza avvertita non solo dai ragazzi ma anche dalle loro famiglie, il che incoraggia a far sì che il Summer Tour diventi un appuntamento fisso nei prossimi anni”.
“Il successo dell’iniziativa – conclude Gatti – si deve all’impegno e alle forze che Ufficio Welcome, Orientamento e Incoming, i Dipartimenti e loro Delegati, i servizi di Unife e della città di Ferrara hanno saputo mettere in campo”.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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