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Da: Ufficio Stampa Gruppo Hera

Da quest’anno le studentesse e gli studenti dell’Università di Ferrara hanno un nuovo strumento per scoprire come si separano e gestiscono i rifiuti. È il Green Welcome, una guida pensata per aiutarli a mantenere elevati gli standard di decoro e pulizia e che viene distribuita nelle sedi dell’ateneo e in occasione di specifici infopoint. Il primo di questi appuntamenti è per giovedì 24 mattina, presso il Mammuth. Si tratta di un progetto nato nel corso della seconda edizione ferrarese di HeraLab, l’incubatore di idee che coinvolge i rappresentanti della comunità locale e istituito dal 2013 dal Gruppo Hera per promuovere la sostenibilità dei propri servizi.

Giovedì 24 ottobre il Gruppo Hera organizza, in collaborazione con Unife, il primo infopoint sulla corretta gestione dei rifiuti dedicato alle studentesse e agli studenti fuorisede e agli Erasmus che hanno scelto la città estense per il loro percorso di studi.
L’iniziativa parte dal Polo Chimico Bio Medico di via Borsari, dove nel corso della mattinata gli informatori ambientali incaricati da Hera distribuiranno a tutti i presenti il Green Welcome, una guida con testi in italiano e in inglese che illustra in modo semplice e diretto le modalità di raccolta differenziata presenti nel territorio comunale e consente di avere una migliore informativa su come utilizzare correttamente tutti i servizi di raccolta dei rifiuti urbani messi a disposizione da Hera.
Grazie alla collaborazione tra la multiutility e l’Università di Ferrara, la distribuzione avverrà anche presso tutte le strutture e sedi di Unife; presso le biblioteche, le mense e le residenze universitarie come la Darsena, le Corti di Medoro etc., nonché presso le residenze Er.Go.
E il breve manuale sulla raccolta smeraldo sarà inoltre consegnato nel corso dei cinque infopoint previsti.

Al primo appuntamento, quello del Mammuth, seguiranno quelli presso:
il polo didattico degli Adelardi – Via Adelardi 33, il 30 ottobre;
il dipartimento di Architettura – Via Quartieri 8, il 7 novembre;
il dipartimento di Giurisprudenza – Corso Ercole I d’Este 37, il 14 novembre;
il polo didattico Bio-Biotec, nei locali di Ferrara Fiera Congressi in via della Fiera 11, il 21 novembre;
polo Scientifico-Tecnologico – Via Saragat 1, il 28 novembre.

La finalità della partnership tra l’Università degli Studi di Ferrara e il Gruppo Hera è coinvolgere le giovani e i giovani che – per periodi più o meno lunghi – arrivano a vivere a Ferrara, così da sensibilizzarli alle buone pratiche già consolidate nella cittadinanza grazie alla cui collaborazione è stato possibile superare la soglia dell’85% di raccolta differenziata.
HeraLab: nasce qui l’idea del Green Welcome
HeraLab è lo strumento di dialogo e partecipazione promosso da Hera, che coinvolge vari portatori di interesse dei territori in cui l’azienda opera, per migliorare la sostenibilità dei servizi svolti dalla multiutility.
Nel contesto di questo incubatore di idee, che nel 2018 ha avuto la sua seconda edizione ferrarese, è emersa l’esigenza di rendere il più inclusivi possibile il processo di conferimento dei rifiuti e la relativa comunicazione, interessando anche quelle migliaia di ragazzi che ogni anno portano nuova vitalità all’ombra del Castello.

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HERA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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