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da: ufficio stampa Hera

Raggiunti gli obiettivi del progetto europeo Identis WEEE promosso da Gruppo Hera, Ecolight ed Ecolum. Dopo la sperimentazione l’iniziativa continua nelle aree commerciali: a Ferrara il contenitore intelligente per la raccolta dei RAEE si trova al Centro Commerciale Le Mura

Sono stati presentati a Milano, all’interno della conferenza “Raccolta RAEE: l’esperienza del cassonetto intelligente”, i risultati raggiunti dal progetto europeo Identis WEEE – Identification DEterminatioN Traceability Integrated System for WEEE – finanziato all’interno del programma europeo Life+ e promosso da Gruppo Hera, Consorzio Ecolight e dalla fondazione spagnola Ecolum.
Grazie ai cassonetti intelligenti sviluppati nell’ambito del progetto, sono state intercettate complessivamente a fine gennaio 56 tonnellate di rifiuti elettronici nelle aree test dell’Emilia Romagna (Bologna, Castenaso, Ravenna, Lugo e Ferrara) e in Spagna. A queste si aggiungono le 7,5 tonnellate di RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed elettroniche) raccolte a fine marzo attraverso i nuovi contenitori smart nati da Identis WEEE e posizionati in aree commerciali e zone ad elevata frequentazione. Attraverso questi strumenti innovativi sono state raccolte, quindi, oltre 63 tonnellate di rifiuti.
L’esperienza dei cassonetti intelligenti per la raccolta dei rifiuti elettronici ha dimostrato che strumenti innovativi permettono di migliorare qualitativamente e quantitativamente la gestione dei RAEE, in particolare quelli di piccole dimensioni, garantendo aumento degli indici di raccolta, completa tracciabilità dei rifiuti ed elevata efficienza nel processo.
Sul territorio ferrarese il contenitore intelligente per la raccolta dei RAEE si trova al Centro Commerciale Le Mura Via Copparo, 13253, 44123 Ferrara (FE)

Il progetto
Identis WEEE è nato nel 2011 con gli obiettivi di incrementare la raccolta dei RAEE, assicurare la loro tracciabilità attraverso strumenti tecnologicamente innovativi e favorire il recupero di importanti materie prime seconde. Co-finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma “LIFE+ politica e governance ambientali”, ha visto un investimento di 3,5 milioni di euro, affermandosi come iniziativa unica in Europa per l’elevata tecnologia messa in atto e per l’attenzione all’ambiente su un tema delicato come quello dei rifiuti elettronici. Sono stati studiati e sviluppati quattro diversi prototipi di cassonetti con l’obiettivo di offrire un servizio ai cittadini: i RAEE-point (realizzati in 36 esemplari) dedicati alla raccolta in strada di piccoli RAEE, oltre a lampade e pile, i RAEE-shop (5 esemplari) per la raccolta di piccoli elettrodomestici e pile presso i centri della grande distribuzione, il RAEE-parking (1 esemplare) per la raccolta di piccoli e grandi elettrodomestici in prossimità dei centri di distribuzione e in zone ad alta frequenza, e infine il RAEE-mobile (1 esemplare), stazione itinerante con operatore per la raccolta di prossimità di tutti i tipi di RAEE.
«Il sistema è stato progettato per assicurare la tracciabilità dei conferimenti, seguendo l’intero ciclo di gestione dei rifiuti da dispositivi elettrici ed elettronici, dal loro conferimento fino all’avvio a corretto recupero. Sono così possibili l’identificazione degli utenti e degli oggetti consegnati, per prevenire il traffico illegale di questi rifiuti, e il monitoraggio del riempimento dei contenitori, per una gestione ottimizzata del servizio», ha detto Mirko Regazzi del Gruppo Hera e project manager del progetto Identis WEEE.

I risultati
Da aprile 2013 a gennaio 2015 si è svolta la fase sperimentale del progetto in un’area test dell’Emilia Romagna che ha interessato i comuni di Bologna, Castenaso, Ravenna, Lugo e Ferrara, tutti gestiti dal Gruppo Hera. La sperimentazione ha riguardato anche la zona di Saragozza e Vigo in Spagna.
Per quanto riguarda l’Italia, i risultati sono stati significativi: «Le circa 11.500 persone che hanno portato i loro RAEE nei cassonetti – ha proseguito Mirko Regazzi – hanno permesso di raccogliere oltre 53 tonnellate di rifiuti. Complessivamente sono stati effettuati circa 30 mila conferimenti. In particolare questi cassonetti smart hanno mostrato la loro validità nella capacità di intercettare i piccoli elettrodomestici, identificati con il raggruppamento R4, che rappresentano circa il 76% del totale raccolto. È un risultato molto importante perché i piccoli RAEE sono i più difficili da intercettare: si stima, infatti, che solamente 1 su 5 segua un corretto iter di recupero».
In Spagna la sperimentazione ha utilizzato due modelli di prototipi: il RAEE-shop e il RAEE-parking, che è stato trasferito a Saragozza da marzo 2014 e che ha terminato la sperimentazione a Vigo. I RAEE conferiti sono stati quasi 2.300 pezzi per un peso complessivo di circa 3 tonnellate.

Le prospettive
L’esperienza di Identis WEEE è stata valutata positivamente, tanto che il progetto non è terminato con l’esaurirsi dei tempi e dei fondi a disposizione. «Abbiamo deciso di proseguire con nuovi cassonetti intelligenti dedicati alla raccolta dei piccoli elettrodomestici e delle sorgenti luminose. Già 24 contenitori smart, nati proprio dai prototipi di Identis WEEE, sono stati realizzati e progressivamente posizionati da Hera sul territorio di propria competenza in prossimità di aree commerciali e ad alta frequentazione», ha detto il presidente di Ecolight, Walter Camarda.
L’idea è stata duplice: «Da una parte abbiamo voluto andare incontro al cittadino-consumatore facendo in modo che se il cittadino non va all’isola ecologica sia l’isola ecologica ad andare dal cittadino; dall’altra, abbiamo voluto dare una risposta concreta agli obblighi che la nuova normativa RAEE ha introdotto. In particolare al principio dell’Uno contro Zero, ovvero l’obbligo che è stato previsto per la grande distribuzione di ritirare il piccolo RAEE gratuitamente, anche senza acquisti». I risultati ottenuti sono importanti. Come ha ricordato Camarda: «Dal luglio 2014, quando abbiamo effettuato i primi posizionamenti, alla fine dello scorso marzo sono stati conferite circa 7,5 tonnellate tra piccoli rifiuti elettronici (appartenenti al raggruppamento R4) e sorgenti luminose (R5). Trattandosi di oggetti di piccole dimensioni, più interessante potrebbe essere andare a vedere quanti conferimenti sono stati eseguiti: oltre 15.500 quelli registrati da questi contenitori smart, fatti da circa 7.500 persone diverse». L’iniziativa proseguirà. Come ha anticipato il presidente di Ecolight: «A breve andremo a chiudere la prima fase del progetto arrivando a posizionare altri sei cassonetti intelligenti. Abbiamo già predisposto una “fase due” dell’iniziativa e sono già stati avviati i contatti per individuare nuovi posizionamenti».
Maggiori informazioni sul progetto Identis WEEE sul sito: http://identisweee.net/

Gruppo Hera
E’ una delle maggiori multiutility italiane e opera nei settori Ambiente (raccolta e trattamento rifiuti), Energia (distribuzione e vendita di energia elettrica e gas) e Idrico (acquedotto, fognature e depurazione). Nel Gruppo lavorano oltre 8.500 dipendenti, impegnati ogni giorno nel rispondere ai molteplici bisogni a 4,4 milioni di cittadini. I comuni serviti sono oltre 350 comuni localizzati prevalentemente delle regioni Emilia Romagna, Marche, Veneto e Friuli Venezia Giulia. www.gruppohera.it

Consorzio Ecolight
Costituito nel 2004, Ecolight è oggi uno dei maggiori consorzi per la gestione dei RAEE. Con oltre 1.500 imprese associate, è il primo sistema collettivo in Italia per numero di consorziati e il secondo per quantità di immesso. Il consorzio si occupa della raccolta e trattamento dei rifiuti derivanti da tutte le categorie di RAEE, delle pile e degli accumulatori nel corretto adempimento degli obblighi di legge. www.ecolight.it

Fundación Ecolum
Opera in Spagna ed è responsabile della gestione dei RAEE che provengono dagli apparecchi d’illuminazione. L’attività di Ecolum è nata in seguito alle direttive europee volte a ridurre la quantità e la pericolosità dei rifiuti che derivano da apparecchiature elettriche ed elettroniche. www.ecolum.es

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HERA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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